Recensione: contro.luce
Questo è uno dei dischi concettualmente più complessi e impenetrabili che mi sia mai capitato di ascoltare; un lavoro che, per essere assimilato a dovere, richiede grande concentrazione e dedizione. Se vi state chiedendo quale sia la creatura della quale parleremo, vi rispondo subito: stiamo parlando di “contro.luce”, sesto parto dei lombardi Canaan.
La band, per chi ancora non la conoscesse, si forma nel lontano 1996, in una Milano sempre più ricca di gruppi di grande interesse. I nostri nascono dalle ceneri dei Ras Algethi, formazione underground di estrazione doom, con all’attivo il full-length “Oneiricon – The White Hypnotic”, datato 1995.
Ma cosa suonano questi Canaan? Difficile racchiudere la loro musica all’interno di una singola scena, poiché le sfaccettature e le influenze che caratterizzano il sound proposto dai Nostri sono molte. Un’importante fonte d’ispirazione proviene, senza dubbio alcuno, dalla musica dark/ambient: tale genere diventa la base sulla quale vengono costruiti i brani che compongono l’album. Ascoltando con attenzione “contro.luce”, si possono notare anche richiami al gothic più decadente, specialmente per quanto concerne il mood delle track; le atmosfere conferiscono all’opera quel tocco intimista e volutamente dimesso che farà sicuramente breccia nel cuore di tutti gli ascoltatori.
Rispetto alle precedenti uscite del gruppo meneghino, “contro.luce” è caratterizzato da liriche in lingua italiana, sulla falsa riga di realtà quali Neronia e Colloquio. Tale scelta si rivela vincente, poiché le tracce divengono decisamente più evocative e cariche di pàthos. Per di più i testi non scadono mai nel patetismo lirico tipico di altre realtà ben più affermate della scena metal nostrana.
Ad accrescere ancor di più il valore artistico del disco, ci pensa un mixing a dir poco azzeccato: i suoni degli strumenti, pulitissimi e ben calibrati, mettono in risalto sia lo splendido lavoro dei sintetizzatori, sia la voce di un Mauro sempre più espressivo. Il cantante sfodera una prestazione superba, offrendo un ampio ventaglio di registri, che caratterizzano ancor di più la musica della band.
E le canzoni? Beh, impossibile sceglierne una piuttosto che un’altra, perché per godere appieno di questa piccola opera d’arte, è obbligatorio ascoltarla nella sua interezza; frammentarla significherebbe solo violentarne la sua essenza più profonda.
Ciascuno dei dieci episodi è collegato al successivo da brevi stacchi strumentali, tutti identificati dal nome “.”. Le lettere iniziali dei titoli, se unite formano il nome dell’album. “Calma”, “Onore”, “Noia”, “Terrore”, “Ragione”, “Oblio”, “Lascivia”, “Umiltà”, “Concupiscenza” ed “Esitazione”, rappresentano ognuna un determinato stato emotivo della vita di ciascuno di noi. È proprio questo che, a mio modo di vedere, rende “contro.luce” un lavoro “speciale”: questo infatti più che come semplice disco, andrebbe vissuto come un’opera partorita al fine di scavare nell’animo umano, mettendolo totalmente a nudo. Le paure e le forze che ci distinguono, in questo cd vengono sublimate e rese ancor più vere. Tutto ciò viene fatto con una naturalezza e una semplicità che hanno dello strabiliante. I brani sono strutturalmente molto lineari, talvolta quasi spogli e risultano estremamente diretti.
“contro.luce” è, in definitiva, un disco impalpabile, quasi privo di “peso”. È un album che, volutamente, sfugge a qualsiasi catalogazione. Non state qui a perdere altro tempo, le parole in certi casi diventano superflue, del tutto inutili. Fatevi un favore, andate a recuperare questo piccolo capolavoro, credeteci, non ve ne pentirete affatto.
Un sentito ringraziamento a Matteo che mi ha fatto conoscere ed amare questo disco.
Emanuele Calderone
Tracklist:
01- Calma
02- .
03- Onore
04- .
05- Noia
06- .
07- Terrore
08- .
09- Ragione
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11- Oblio
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13- .
14- Lascivia
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16- Umiltà
17- .
18- Concupiscenza
19- .
20- Esitazione
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