Recensione libro: i Muri del Suono, viaggio nei luoghi che hanno cambiato il rock
I MURI DEL SUONO
Viaggio nei luoghi che hanno cambiato il rock
di John N. Martin
284 pagine
Formato 16×23
ISBN: 978-88-94859-89-8
22,00 €
La storia dell’heavy metal, ma anche quella degli altri generi musicali, non può prescindere dai luoghi nei quali essa è stata celebrata, che inevitabilmente e giustamente assumono con il passare del tempo lo status di culto. Un po’ come le tombe ove sono tumulati alcuni degli eroi passati a miglior (?) vita.
John Nicolò Martin, uno che porta sulla propria pelle le stimmate di una vita trascorsa fianco a fianco con la musica – è stato musicista, deejay, membro dei movimenti antagonisti del secondo Novecento, nonché autore di libri e collaboratore di molteplici testate – ha radunato dentro le 284 pagine dell’ultimo libro pubblicato da Tsunami Edizioni ventitré luoghi che hanno segnato in maniera incancellabile i momenti principali della narrazione legata al rock.
Evidentemente i club, ma non solo, vengono passati al setaccio anche teatri, studi di registrazione, semplici vie e vere e proprie arene, senza per questo scordarsi anche di una famosa tavola calda…
Come esplicitato nel lancio del libro:
È un racconto che non vuole soltanto far rivivere al lettore i grandi mutamenti della musica, ma condurlo personalmente lungo la straordinaria evoluzione storica, artistica e sociale che è passata tra le mura dei luoghi che hanno accompagnato il rock per oltre mezzo secolo
Martin scava a fondo, quasi a raschiare l’intonaco di muri dei posti deputati per poterne carpire i segreti, i profumi ma anche i miasmi nauseabondi, quelli provocati da sudore, risse, birre rovesciate, vetri sporchi rotti, fumo in tutte le sue forme, proibite e non, senza ovviamente lasciare da parte le minzioni e le tracce biologiche inequivocabili legate a un rapporto fugace.
Quello che ne esce è un ritratto particolarmente avvincente e approfondito, capace di passare in rassegna varie declinazioni del rock, senza preclusioni di sorta accompagnato da adeguati supporti fotografici, tutti rigorosamente in bianco e nero.
In un excursus del genere non potevano mancare il Cbgb Omfug di New York, Denmark Street a Londra, l’Eisengrau, il primo covo dell’Industrial a Berlino, solo per citare tre icone assolute. Ma, da italiani, un tuffo a cuore è assicurato nel momento in cui l’autore si spinge dentro le viscere del Magia Music Meeting a Milano o rivive le gesta del Parco Lambro degli anni Settanta ma l’autentico colpo di reni, totalmente inaspettato, riguarda la rassegna dedicata al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi, sempre a Meneghinia, culla dei Teddy Boys e molto altro.
Imperdibile, poi, l’analisi dell’Helvete a Oslo e quella che ricomprende Le Sablier, il Casinò di Montreaux.
Leggendo I Muri del Suono, viaggio nei luoghi che hanno cambiato il rock è poi impossibile non riandare, per chi ha un po’ di Carnevali sul gruppone, a tutto quanto ci siamo lasciati indietro a livello hard’n’heavy nel tempo: il Rolling Stone di Milano, il Topsy a Livorno, l’Auditorium Flog a Firenze, il Babylonia a Ponderano (BI), il Lilith e lo ZX a Napoli, il Circus a Scandicci (FI), il Blocco a San Giovanni Lupatoto (VR), lo Studio Due e il Dracma a Torino, l’Uonna Club a Roma, il Kloster di Taranto, il Colony a Brescia e moltissimi altri ancora, isole comprese.
Chissà se un giorno qualcuno di titolato – o anche no – non possa sfornare un lavoro dedicato loro, sulla scia dell’ottimo e minuzioso contributo fornito da un vero appassionato come John N. Martin per il tramite di questo libro.
Stefano “Steven Rich” Ricetti