Heavy

Are You Experienced? – Piel de Lobo

Di Roberto Castellucci - 16 Dicembre 2020 - 8:30
Are You Experienced? – Piel de Lobo

Il fitto sottobosco underground nasconde sempre interessanti sorprese, ad esempio band che, per farsi conoscere, si affidano alla rete rilasciando alcuni brani senza racchiuderli in un vero e proprio album.

TrueMetal.it va alla loro scoperta per farne sentire la voce, cercando di dare anche uno sguardo al movimento di cui fanno parte.

Nasce così questa nuova rubrica, dal semplice titolo: ‘Are You Experienced?’, il cui primo numero è dedicato ai Piel De Lobo, band argentina dal grande potenziale.

Buona lettura.

Articolo a cura di Roberto ‘Bob’ Castellucci

PIEL DE LOBO

I Piel De Lobo (trad. Pelle Di Lupo), nati a Còrdoba in Argentina, rappresentano il punto di arrivo della complicata storia, sia musicale che personale, del venezuelano Gerardo Torres, cantante attivo sin dagli anni ’90 in Venezuela e trasferitosi stabilmente in Argentina dopo un breve passaggio in Uruguay. La sua carriera musicale, caratterizzata da numerosi cambi di formazione e sostituzioni di moniker, sembra aver trovato pace a partire dal 2019, anno in cui i Piel De Lobo iniziano a realizzare i primi videoclip e a partecipare a importanti eventi di musica dal vivo. Le canzoni della banda, ascoltabili liberamente sul sito web ufficiale, sono state scritte e suonate dal vivo per alcuni anni prima di giungere alle nostre orecchie. I brani rintracciabili in rete sono parte integrante del repertorio dei Màquina, band venezuelana in cui Gerardo Torres ha militato tra i primi anni 2000 e il 2016 insieme al percussionista Ray Lara, unico superstite dei Màquina e co-fondatore dei Piel De Lobo. I Màquina, originari di Mèrida, nel 2006 danno alle stampe l’EP “Buscando la Raìz” per poi approdare nel 2016, anno del loro scioglimento, alla produzione del primo CD, “Cuando Las Madres Rezan”. Nel frattempo realizzano alcuni videoclip per accompagnare i brani “La Tierra Es De Todos”, “Tìrale las Piedras” e “Cuando Las Madres Rezan”, riuscendo a proporre la loro musica in apertura a concerti di Manu Chao, del connazionale musicista Rock ‘n’ Roll Henry Stephen e della nota star del Metal venezuelano Paul Gillman. Trasferendosi in Argentina Torres porta con sé il disco dei Màquina per non perdere le buone abitudini; in breve tempo, forti di un nome e di un logo accattivanti, i Piel De Lobo raccolgono il testimone abbandonato dai Màquina proseguendo la strada delle contaminazioni tra Metal, musica folk venezuelana e ritmi afrocaraibici. Lo stesso Gerardo Torres ritiene che la sua creazione non appartenga a nessuna corrente di Metal tradizionale, definendo Metal Latino lo stile dei Piel De Lobo. La dichiarazione è azzeccata: i brani, tutti rigorosamente cantati in spagnolo, si snodano con l’accompagnamento di congas e arpeggi chitarristici tipici del folk di area latina, pagando talvolta tributo alle intuizioni dei Sepultura di “Roots”. Il paragone con il canto del cigno dei thrashers brasiliani, per lo meno della formazione con Max Cavalera alla voce, è inevitabile ascoltando “Tìrale las Piedras”, brano in cui l’aggressività viene accentuata dal martellante tappeto sonoro di percussioni tribali. Il testo della canzone tocca i temi della denuncia sociale e della reazione ai soprusi esercitati dal Potere, argomenti cari ai Màquina e ai loro eredi Piel De Lobo. Altro tema individuabile nei brani è l’ambientalismo, fonte di ispirazione per brani come “La Tierra Es De Todos”. Gerardo Torres dà corpo a questi temi dimostrando di essere un cantante versatile, molto abile nelle note alte e nella voce pulita, in grado di esibirsi in affascinanti vocalizzi quasi arabeggianti. Purtroppo sfrutta poco questi punti di forza, prediligendo una voce graffiata e spesso priva di varietà. Le percussioni parallele alla batteria, che dovrebbero essere un elemento distintivo in progetti di questo tipo, soffrono per una simile povertà di variazioni: qualche volta sembrano campionate e ripetute a oltranza per buona parte dei brani. Sembra che i Piel De Lobo, così come i Màquina prima di loro, abbiano bisogno di più disinvoltura nello sfruttare gli elementi latino-americani, spesso relegati in secondo piano. I brani più godibili sono proprio quelli in cui le componenti latine trovano maggior spazio: oltre alla già citata “Tìrale las Piedras” segnalo le gradevoli “La Tierra Es De Todos” e “Se Està Sacudiendo”. Quest’ultima, di cui consiglio la visione del videoclip reperibile in rete, è caratterizzata da un sapiente impiego delle capacità vocali di Torres e da un piacevole dialogo tra il basso e le chitarre, contraddistinte da un valido equilibrio fra distorsione e arpeggi “puliti”.

Una sorpresa gradita ci viene poi offerta dall’azzeccatissima versione Metal di “Moliendo Café”, canzone del 1958 scritta dal musicista venezuelano Hugo Blanco e diventata pochi anni dopo un successo internazionale. Il brano, tradotto in moltissime lingue, in Italia viene cantato in lingua originale da Mina nel suo quarto album del 1962, intitolato proprio “Moliendo Cafè”. E’ impossibile resistere alla tentazione di citare lo pseudonimo con cui Hugo Blanco viene accreditato sugli stampati dei dischi dell’epoca: Korn, tanto per ricordarci la sconvolgente potenza delle coincidenze. Invito il lettore curioso a cercare in rete il brano originale per effettuare un divertente confronto tra le innumerevoli versioni classiche di “Moliendo Cafè” e la cover dei Piel De Lobo.

La musica del branco di lupi argentino merita un ascolto, sempre rimanendo consapevoli che i brani proposti sul loro sito sono espressione di una passata formazione ora completamente rivoluzionata, a suo tempo identificata con un nome diverso, e che vede continuità nella presenza del solo Gerardo Torres. Il gruppo di Còrdoba ha grande potenziale e l’attitudine non manca: aspettiamo con molta curiosità materiale inedito e non ereditato dai Màquina, soprattutto considerando l’annuncio recentissimo di un cambio di line-up alle percussioni. Come di consueto, anche in questo caso, buon ascolto!

Piel de Lobo lineup:

Miguel Pepe – Basso
Max Ferreyra – Chitarra
Emanuel Cavalin – Batteria
Eric Wlasiuk – Chitarra
Gerardo Torres – Voce
Matías Cabezón – Percussioni