Are You Experienced? – The Catechists

Di Roberto Castellucci - 21 Gennaio 2022 - 18:55
Are You Experienced? – The Catechists

Con questo nuovo appuntamento della rubrica Are You Experienced? aggiungiamo un altro tassello al variegato mosaico dell’Underground nostrano: abbiamo infatti il piacere di riportare sotto i riflettori di Truemetal.it una band piemontese decisamente fuori dagli schemi. State per leggere una gradevole intervista con i The Catechists, già ospitati in altre occasioni tra le pagine del nostro sito; chi ha piacere di prepararsi per l’intervista può fare un po’ di riscaldamento leggendo le Nostre recensioni di due loro dischi, Darkness Under Sunshine e Time To Survive, e uno dei (purtroppo) rarissimi live report scritti in questa surreale epoca pandemica. Tutti pronti? Avanti con le domande!

Ciao ragazzi, benvenuti ancora una volta tra le pagine di TrueMetal.it! Iniziamo la nostra chiacchierata in modo tradizionale: ci raccontate la storia della Vostra band? Sono curioso in particolare di sapere come avete scelto il nome del gruppo, “The Catechists”…ha per caso a che vedere col fatto che siete legati a doppio filo con lo storico gruppo Black Metal “Black Flame”? I classici due lati della stessa medaglia: da una parte blacksters, dall’altra ‘catechisti’…senza dubbio un contrasto efficace!

PEPS. Il nostro progetto nasce verso la fine del 2009 con la voglia di provare a suonare qualcosa di diverso e libero da qualsiasi tipo di schema. Ci conosciamo da moltissimo tempo ed è stata la passione per la musica a spingerci. Il nome della nostra band era in mezzo ad altri eventuali sin dai tempi della scuola e così abbiamo scelto il più sfrontato e spiazzante del mazzo. Quando ti avvicini ai Catechists non hai la minima idea di cosa andrai ad ascoltare e a noi questa cosa è sempre piaciuta!

E’ vero ‘The Cardinal’, leader della nota Black Metal band Black Flame, si divide tra noi e loro, ma sono due progetti musicali ben distinti fra loro.

Peps

THE CARDINAL. Aggiungo che per noi creare musica avviene in un modo del tutto naturale. C’è all’interno delle nostre canzoni un’aura oscura pur trattandosi di blues acustico. Questo indubbiamente si sente, ma proprio perchè nelle composizioni c’è sempre quella parte di me che è la stessa che da anni si occupa di Black Metal.

The Cardinal

E’ recentemente uscito l’EP “Faded Away…Rust And Strings”, disco che segna una decisa “virata in acustico” rispetto alle sonorità dei Vostri precedenti lavori, generalmente in bilico fra Southern e Hard Rock. Ci volete parlare di quest’ultima fatica? Come nasce l’idea di “spegnere” le chitarre elettriche?

DER GONZO. L’idea nasce dal fatto che ormai il nostro repertorio acustico, nato quasi per scherzo, si era fatto decisamente interessante e ci ha permesso di suonare in contesti più ampi a livello di audience e non solo per una certa nicchia legata prettamente al Metal. Dal palco un po’ più grande al piccolo bar siamo diventati milionari! Scherzi a parte…abbiamo deciso di incidere i brani ed investire su questo progetto, un lato diverso ma sicuramente 100% stile The Catechists.

Der Gonzo

Nella locandina del Vostro recente concerto al Paddockafè di Poirino (To) avete descritto la Vostra proposta musicale per la serata con le parole “acoustic dark country”. La definizione è azzeccatissima, soprattutto per quanto concerne l’ultimo EP, ma chi ancora non Vi conosce cosa si può aspettare dall’ascolto dei Vostri dischi? A quali correnti musicali fate riferimento? I nostri Lettori aperti alle novità saranno anche curiosi di sapere a quali artisti Vi sentite più legati: quali musicisti pensate Vi abbiano maggiormente ispirato?

DER GONZO. Abbiamo scelto questa definizione perché il progetto acustico ricalca sonorità che proiettano verso atmosfere cupe e fumose, nonostante alcuni brani possano sembrare più soft. Questo approccio strumentale insolito e l’immagine della band nascondono una sana dose di oscurità. In realtà non ci rifacciamo a band in particolare, ma fondiamo insieme le idee che derivano da influenze musicali diverse, quindi dai Rolling Stones al Black Metal, dall’horror punk al blues del Delta. Insomma uno strano mix dalle giuste atmosfere luride di puro rock blues.

Vorrei a questo punto spostare l’attenzione sui testi delle Vostre canzoni. Qual è il messaggio che i The Catechists vogliono veicolare attraverso le lyrics dei brani?

THE CARDINAL. Ma in realtà non si tratta di lasciare un messaggio. O forse un messaggio c’è, ma non è questo lo scopo di scrivere canzoni. Credo sia tutto molto più semplice di questo; si tratta solo del desiderio di esprimersi narrando una storia, oppure cercando di descrivere uno stato d’animo personale riversando nei testi e nella musica sentimenti, inquietudini, perversioni o tutto quello che fa parte dell’animo umano (in questo caso di chi scrive). “The Song Of Revenge” ad esempio ha una trama abbastanza esplicita, ma che nasconde un significato profondo. La vittima che durante la storia diventa carnefice, il potere occulto della musica, la perversa sensazione della vendetta. Il testo di “They All Blame the Witch” cerca di spiegare come l’ animo più intimo e puro, in questo caso di una donna, possa non essere accettato da una finta moralità religiosa o sociale che tende a reprimere il lato vero delle persone. Posso parlare di una storia di stregoneria dell‘800 ma quello che ancora oggi vediamo quotidianamente non è del tutto diverso.

Girovagando per la rete mi sono imbattuto nel videoclip della Vostra canzone “The Song Of Revenge”, presa da “Faded Away…Rust And Strings”. Ho gradito parecchio l’accostamento di horror e western, ma soprattutto devo riconoscere come le canzoni dell’EP calzino a pennello in un contesto cinematografico ‘di genere’. Spesso intervisto gruppi che girano alcuni videoclip per i loro brani, e come sempre mi piacerebbe approfondire. A chi Vi siete rivolti per la realizzazione, chi ha avuto l’ispirazione, dove avete girato…insomma, ci raccontate un po’ di curiosità a riguardo? Mi sembra anche di aver visto il ‘prete cattivo’ del filmato in prima fila al Vostro concerto del 2 Dicembre…

THE CARDINAL Sì, non ti sbagli, il prete era fra il pubblico! Diciamo che il video è un lavoro interamente made by Catechists. Occupandomi io dei testi e della musica, avevo un’idea di come avremmo dovuto realizzare il lavoro e tutti insieme abbiamo creato una trama. Ho dovuto creare uno storyboard di questa storia e ci siamo affidati ad un nostro amico professionista del settore per le riprese. Inoltre abbiamo due comparse, appunto il prete, e la ragazza. Pur non essendo veri e propri attori hanno fatto un ottimo lavoro, un aspetto non sottovalutabile dato che sono proprio loro i protagonisti della storia.

Credo che l’ aspetto interessante del video sia proprio questo: è come se fosse un cortometraggio musicato, non è il classico videoclip che di solito si usa per promuovere un singolo.

E’ stato girato nelle campagne dalle nostre parti, in effetti non è così semplice trovare la giusta location per realizzare ciò che si ha in mente senza avere a disposizione budget elevati.

Sono contento che tu abbia apprezzato, come dici tu c’è un forte richiamo a quel tipo di cinema “vecchia maniera” tipico delle produzioni italiane degli anni d’oro. Mi ritengo molto soddisfatto, ognuno di noi ha dato un ottimo contributo a questo lavoro che rispetta in pieno quelle che erano le nostre aspettative.

Cosa riserva il futuro ai The Catechists e ai loro ascoltatori? C’è qualche concerto previsto per i prossimi mesi (speriamo in bene…)? Oppure, sempre che siate in vena di rivelarci qualche indiscrezione, state già tornando in studio per registrare qualcosa di nuovo?

DER GONZO. In realtà attualmente non abbiamo programmato live, anche per il discorso pandemia che rende tutto difficile ed insicuro. Sicuramente in primavera faremo qualche data, se la situazione lo permetterà. Attualmente stiamo lavorando molto in sala prove e abbiamo qualche brano nuovo in canna. Con il prossimo album ci saranno brani sullo stile dell’ultimo EP ma anche pezzi più pesanti in versione elettrica, anche perché gli amplificatori che ti rendono sordo a fine prove ci mancano un po’, dopo tanto “relax” in acustico.

Come voi anche io sono piemontese, ma ormai da qualche anno sono un po’ ‘fuori dal giro’ a causa dei sempre più pressanti impegni di lavoro e familiari…come vedete la scena Rock/Metal nella nostra regione, da sempre piuttosto prolifica musicalmente? A prescindere dal genere, ci sono secondo voi nuove leve promettenti da tenere d’occhio?

THE CARDINAL Nel nostro underground ci sono sempre buone proposte e molte band valide. Perlopiù sono tutti personaggi della “vecchia guardia” che tra vecchi e nuovi progetti rimangono attivi, ma purtroppo non vedo molto ricambio generazionale. Quella del Piemonte è una scena particolare. Nel passato abbiamo avuto grandi realtà anche a livello internazionale e qualcuna ancora attiva. Poi però se volgiamo essere obiettivi dall’altra parte c’è anche molta inadeguatezza da parte di molti personaggi tra musicisti, gestori di locali, fonici e via dicendo. Poca attitudine, molte belle parole sui social network e zero professionalità hanno contribuito ad indebolire, invece che a rafforzare, un movimento musicale che oggi potrebbe essere decisamente migliore. Basta guardare alla situazione dei locali live per capire che le cose non stanno andando molto bene. Certo sono cosciente del fatto che siamo in una situazione di pandemia e degli svariati problemi legati ad essa, ma questa è una situazione iniziata già da tempo. Il Covid ha dato un ulteriore colpo di grazia a tutto, questo è chiaro, ma prima della pandemia, quando potevamo contare quei due o tre locali in più, gli spettatori ai concerti erano pochissime decine. Insomma, preferivo di gran lunga quelle serate di ormai un ventennio fa, prima della svolta “social media”,  quando ancora la musica si viveva sul serio.

PEPS. Si di band ce ne sono e parecchie! Forse mancano i locali e band più giovani. Non è così facile uscire da questa fogna di underground in questo caos musicale. Comunque proposte interessanti ce ne sono molte.

Lo spazio dedicato alla nostra piacevole chiacchierata purtroppo finisce qui. Se Vi fa piacere potete approfittare dell’occasione per rivolgere un saluto ai nostri Lettori che già Vi conoscono, e soprattutto a tutti coloro che, speriamo, riusciremo a convertire al credo dei The Catechists…grazie mille per il tempo che ci avete dedicato!

THE CARDINAL. Grazie a voi per l’opportunità! Non starò qui a inventarmi slogan improbabili per spingere i lettori ad ascoltarci. Dico solo che siamo una band veramente genuina, non abbiamo inventato niente ma posso dire che abbiamo un sound nostro che portiamo avanti da più di dodici anni. Se qualcuno si è stancato di proposte derivative, suoni ‘plasticosi’ e sintetici, Metal pulito, educazione e buonismo, dovrebbe dare un ascolto ai Catechists.

Grazie ancora ed un saluto a tutti.

 

Ringraziamo a nostra volta i The Catechists per la bella chiacchierata. I Lettori interessati ad approfondire la conoscenza della loro musica possono collegarsi alla pagina Bandcamp del gruppo: https://thecatechists.bandcamp.com/. Buon ascolto a tutti!