Dark Tranquillity: l’ascolto in anteprima del nuovo album “Moment”!
Siamo stati invitati alla listening session online di Moment, il nuovo lavoro dei Dark Tranquillity che uscirà il 20 novembre per Century Media. Non ci è ancora dato sapere se l’album sarà un concept sulla famosa pastiglia per il mal di testa, ma l’attesa è in ogni caso molto alta, soprattutto alla luce dei due nuovi innesti alle chitarre: Johan Reinholdz e un certo Christopher Amott, chiamati a sostituire un pilastro della band, Niklas Sundin. I Dark Tranquillity tornano quindi ad una formazione a sei, completata dagli inossidabili Mikael Stanne, Anders Jivarp, Martin Brändström e Anders Iwers.
Phantom Days apre l’album ed è un gran bel brano, piuttosto ispirato e in grado di dosare bene momenti più violenti alternando parti più progressive e ariose. Molto belli gli assoli. Transient è un pezzo che rallenta in apparenza le ostilità per poi sfociare in una strofa in battere piuttosto anonima e poco ficcante; ci si risolleva per quanto riguarda il ritornello, dove spunta finalmente un po’ di groove e le cose si mettono a posto. Identical To None è un altro bel tassello aggiunto a un puzzle che sta diventando sempre più succoso e interessante. Ottimo lavoro da parte di chitarre e tastiere, specialmente per quel che riguarda il break centrale, davvero di grande impatto.
The Dark Unbroken è aperta dalla tastiera inconfondibile del buon Martin e segna il ritorno alle clean di Mikael, che ormai è diventata una vecchia volpe in materia e riesce a sfoggiare ottime linee, in grado di sognare e far sognare; la nuova coppia di asce suona benissimo e gli assoli vanno ad arricchire un già ottimo piatto. Remain In The Unknown continua con le clean con Mikael che qui ci prende davvero gusto e offre una grande prestazione al microfono. Chitarre e tastiera prima accompagnano poi diventano protagoniste in un ponte che è sì telefonato ma la sua figura la fa eccome.
Standstill sfodera in apertura una buona melodia, che viene poi ripresa dal ritornello in clean davvero bellissimo, che si incastra perfettamente con la strofa in growl e il mood del brano. Ego Deception ha dalla sua un buon lavoro con le chitarre e la band per accelerare un po’ non suona praticamente mai in 2/4 ma in battere; scelta strana, che toglie parecchia potenza alla proposta degli svedesi. Anche qui le clean fanno un figurone e il ponte offre ottime trame chitarristiche. A Drawn Out Exit ha un incipit più dissonante rispetto al resto del lotto e si rivela un buon pezzo, col cruccio delle accelerazioni sempre uguali, in battere, che alla lunga stancano. L’entrata della chitarra solista nello stacco è magistrale.
Eyes Of The World rallenta le ostilità ed è un brano molto simile a quelli già proposti: strofa in growl, ritornello in clean e grandi parti solistiche, che sono il vero valore aggiunto di Moment. Failstate ha un’ottima melodia portante e le strofe più oscure cambiano registro donando varietà e freschezza; gli assoli durano il giusto, qui si preferisce puntare sul tema principale e la scelta paga. Empires Lost To Time ha dalla sua delle riuscitissime linee di chitarra e i Dark Tranquillity sembrano ancora suonare più di gusto che di mestiere, e la cosa traspare da ogni secondo dell’album. In Truth Divided è un bel lentaccio drammatico, che è messo nel posto giusto e al momento giusto. Non poteva esserci conclusione migliore per un album che, siamo certi, piacerà a molti. Moment ha come unica pecca il fatto che spesso si perda in un bicchier d’acqua; è comunque un gran bel lavoro, ma ne parleremo meglio durante la recensione.
Lo streaming era parecchio altalenante e, tra un f5 e l’altro, siamo riusciti ad arrivarci in fondo facendoci ben più di un’idea sulla direzione presa dai Dark Tranquillity e sulla forma di una band che, anche dopo tanti anni, si ascolta sempre con piacere e rispetto. Tenete in fresco le birre e scaldate le casse, il 20 novembre è vicino e sarà un gran bel godimento!