Intervista Blind Guardian (Marcus Siepen e André Olbrich) versione italiana
Marcus Siepen
A tre mesi di distanza dall’uscita del disco cosa pensi della reazione del pubblico? E’ stato accolto meglio/peggio delle vostre aspettative? Come ha reagito il pubblico alle nuove canzoni dal vivo?
Penso che le reazioni siano state molto, molto positive; da quanto ho sentito su internet o parlando con i miei amici, tutti quanti hanno apprezzato l’album e riguardo la reazione della gente ai concerti, stiamo suonando 4 canzoni nuove e ce n’è una che non abbiamo ancora suonato e la reazione è stata molto positiva.
La cosa bella è che in genere quando in un tour suoniamo canzoni nuove la reazione è un po’ più tranquilla rispetto ai classici, poi dal tour successivo diventano anche queste classici e la reazione è più entusiastica; è stato diverso questa volta perché la reazione è piuttosto simile per le nuove canzoni e per le vecchie e questo è fantastico per noi anche perché non ci avremmo scommesso, sappiamo che non è musica semplice, è roba piuttosto complicata…ma è così che ci piace.
Comunque i fan si stanno trovando molto bene con queste canzoni e anche le canzoni che stiamo suonando ora si traducono bene nella situazione live, dato che ovviamente siamo solo due chitarristi sul palco mentre in studio possiamo fare quante registrazioni vogliamo; insomma, ci stiamo trovando molto bene e siamo contenti di come stanno venendo.
Leggendo qualche recensione ho visto che alcuni hanno criticato la scelta in fase di mixaggio in alcune canzoni che vede le chitarre e batteria un po’ in secondo piano rispetto all’orchestra, io ho pensato che potesse essere per un idea di fondo che vede (in particolare le canzoni più complesse come At The Edge of Time e Grand Parade) le canzoni un po’ come pezzi di musica classica in cui ogni elemento contribuisce “equamente” al risultato finale, più che come canzoni prettamente metal a cui è aggiunta un’orchestra, quello che dico ha senso o sono totalmente fuori strada? E’ qualcosa in un certo senso pianificato o è il frutto di come si sono naturalmente sviluppate le canzoni?
Hai ragione al 100%; la gente deve capire che almeno alcune di queste canzoni non possono essere confrontate con canzoni metal regolari perché c’è molta più carne al fuoco e non puoi tenere sempre gli stessi livelli; bisogna vedere come in una certa canzone magari batteria e chitarre siano lo strumento principale e allora possono andare su e abbassare l’orchestra, poi nella parte successiva l’orchestra prende il controllo e allora deve andare su e ogni volta che alzi qualcosa qualcos’altro deve essere abbassato, altrimenti non funzionerebbe.
Questo è qualcosa che alcuni sembrano non capire, vogliono le chitarre al massimo sempre e questo non funzionerebbe, porta soltanto alla…penso la chiamino “loudness war”, dove tutto è già distorto
Come l’ultimo album dei Metallica….
Per esempio, per me suona di merda, scusa, ovviamente è una questione di gusti, non critico i Metallica, è giusto che facciano quello che vogliono, ma non è come noi vogliamo un nostro disco; noi vogliamo dinamica e elementi diversi in primo piano se qualsiasi parte in cui sentiamo ci sia bisogno e se questo significa che la chitarra non può sempre essere sempre in primo piano, bene, questo è il risultato, ma è esattamente quello che volevamo, quindi se a qualcuno non piace, colpa nostra, è esattamente come volevamo che venisse [ride]
La Nuclear Blast ha abituato i fan a uscite in molte versioni diverse. Purtroppo molti ascoltatori, soprattutto in rete, si sono lamentati del fatto che nelle versioni normali, il concept sia sostanzialmente monco, per la mancanza di 2 brani presenti solo nella versione più limited possibile. Non è, purtroppo, la prima volta che succede e sono diversi i gruppi e gli album che hanno subito un destino analogo. Qual è il vostro punto di vista al riguardo e come avete vissuto la scelta di tagliare o limitare il concept dietro a Beyond the Red Mirror?
Non è che volessimo limitare qualcosa, la questione è che, si, ci sono parecchie edizioni diverse…voglio dire, io stesso sono un collezionista, colleziono metal, colleziono musica, il più delle volte prendo edizioni limitate che escono con dvd bonus o altro; personalmente non comprerei tre edizioni dello stesso album, so che c’è chi lo fa [mi guarda, ridiamo], ma la cosa importante per me è che se vuoi pubblicare un album in edizioni diverse le pubblichi tutte insieme in modo che la gente abbia la possibilità di scegliere da subito.
Quello che odio è quando un gruppo pubblica un album normale, poi il mese dopo una versione con delle bonus tracks, poi un mese dopo ancora una versione con un cd live in più; questo mi sa sempre di fregatura perché loro sanno che la gente penserà “oh voglio questa edizione speciale” e lo compra di nuovo.
Questa è la cosa principale per me, se vuoi pubblicare più edizioni almeno annunciale tutte insieme in modo che la gente possa scegliere, se uno vuole l’edizione standard senza bonus tracks va bene, ognuno decida per se; per me la mia edizione preferita è quella con l’artwork grande, non solo per le canzoni in più, ma per tutta la confezione e le illustrazioni.
Nella vostra continua ricerca di nuove soluzioni e di un’evoluzione del vostro sound avete introdotto degli elementi distopici, futuristici, quasi industrial come in The Ninth Wave quando entra la batteria o all’inizi di Sacred Mind; se non sbaglio siete tutti fan di Star Wars, nel vostro futuro vedi magari qualche canzone a tema sci-fi?
Guarda, io sono aperto a tutto come testi, se c’è una buona storia perché non scriverne una canzone?
Star Wars non sarebbe certo un tabù per me che non può essere trattato, se Hansi vuole cantare qualcosa su Star Wars per me va bene
A me non piacciono le restrizioni in generale, l’atteggiamento di tutti in generale è che se qualcosa ci piace lo facciamo e non ci interessa se qualcuno dice che non possiamo farlo, ma…è appena uscito quest’album e non ci sono piani ne idee di come possa suonare il prossimo [ride]
Questa sarebbe stata la mia prossima domanda: se riesci già ad avere un’idea di dove andrete con il prossimo album.
Beh, si posso, ci sarà un live album, stiamo registrando tutti gli show, quindi…[ride].
Riguardo il prossimo album in studio noi non scriviamo on the road, aspettiamo che sia il tour finito, che sarà in qualche momento l’anno prossimo, e solo allora penseremo alle nuove canzoni.
Grazie ad internet che rende più facile comunicare direttamente con I fans sta prendendo piede l’usanza dei “bootleg ufficiali”; dato che in questo tour state registrando tutte le date avete considerato l’idea di pubblicare (in formato digitale) queste registrazioni in future?
Devo dire che non ne abbiamo mai parlato; stiamo registrando tutto per avere tanto materiale da cui scegliere per il prossimo live album.
Potremmo fare qualcosa in digitale, quando nel 2003 uscì “Live” originariamente doveva essere un triplo album, ma alla fine la Virgin disse che non si poteva fare e così dovemmo tagliare un cd che poi caricammo sul nostro sito e si poteva scaricare gratis; era una sorta di “outtakes” CD, canzoni che avevamo davvero scazzato per qualsiasi motivo ed erano molto divertenti da ascoltare.
Per ora ovviamente non lo faremo subito perché vogliamo metterle insieme per un live album, non so…potremmo fare qualcosa del genere, magari selezionando alcune canzoni, non penso che metteremmo mai tutto online.
Sai ne ho ascoltati alcuni e non sempre suonano bene, può capitare una brutta serata, siamo tutti umani dopotutto, abbiamo sere che vanno alla grande e serate che non vanno esattamente alla grande, dovremmo davvero pubblicare queste cose?
Capisci, se davvero mi sento di aver suonato di merda in una certa serata non vorrei che venisse pubblicata, quindi preferisco sempre ascoltare prima le registrazioni e scegliere cosa pubblicare.
Non che io suoni mai male [ride].
Negli ultimi anni molte band stanno facendo tour commemorativi per anniversari o altro in cui suonano setlist particolari (album per intero o solo vecchie canzoni), spesso con comparsate di ex-membri o altri guest, avete mai pensato a fare qualcosa del genere, magari con Thomen come guest?
Prima di tutto a me non piace il concetto di band che suonano album per intero, per me una grossa parte del concerto è l’elemento sorpresa, non voglio sapere cosa sarà suonato in anticipo, non mi piace.
Per esempio l’anno scorso sono andato ad un concerto degli Orphaned Land dove hanno suonato tutto Mabool, ma non l’hanno suonato dall’inizio alla fine, ma intervallandolo con altre canzoni…questo andava bene, ma una band che viene sul palco e mi suona la prima canzone di un album e va avanti in ordine fino all’ultima mi annoia per come vedo io un concerto.
La gente ci ha chiesto spesso se potremmo suonare Nightfall per intero prima o poi: certamente c’è la possibilità ma non lo vedo succedere al momento e sicuramente non nel contesto di un tour, se mai ne faremo qualcosa sarà in qualche occasione speciale, magari un un Blind Guardian Open Air, ma non abbiamo piani per qualcosa del genere al momento.
Quasi esattamente 11 anni fa proprio tu con un messaggio sul sito annunciavi la fine del “Circle of Bards”, oggi molto è cambiato sia dal punto di vista tecnologico che all’interno della band, avete mai parlato di riformare un fan club?
Il problema che abbiamo avuto allora è lo stesso che avremmo oggi: noi non abbiamo il tempo di occuparcene personalmente mentre siamo on the road, mentre siamo in studio ecc. e non puoi gestire qualcosa del genere con questi grossi impegni.
Allora ci affidammo ad amici della band che si offrirono di gestirlo e il modo in cui lo fecero non fu sempre come avremmo voluto e non eravamo proprio contenti e questo è perché lo chiudemmo allora e io vedo lo stesso problema oggi: non possiamo gestirlo noi perché siamo troppo impegnati con la band e dovremmo affidarci ad altri che potrebbe non essere sempre la migliore delle cose.
So che ci sono molti diversi fan club nel mondo che pur non essendo il “Fan club ufficiale dei Blind Guardian” fanno un ottimo lavoro e ovviamente è grandioso per noi e li supportiamo pienamente, ma non vedo succedere niente di ufficiale, almeno in tempi brevi.
Avete cominciato a suonare insieme quando eravate tutti molto giovani e senza pensieri; oggi, 27 anni dopo l’uscita di Battallions of Fear, avete tutti famiglia, mogli e figli: trovi più difficile andare in tour oggi rispetto agli inizi o, magari anche grazie ai progressi tecnologici (skype ecc.), non senti tanto la differenza?
E’ un po’ entrambi: quando andammo in tour per Baattalion of Fear era qualcosa come 9 giorni on the road quindi non era particolarmente duro, poi nessuno di noi aveva figli, avevamo fidanzate ma nessuno di noi era sposato; oggi saremo in tour per i prossimi 18 mesi quindi, si, ovviamente è dura, abbiamo tutti bambini, siamo tutti sposati e ci mancano.
Questo essere separati dalle nostre famiglie sicuramente lo rende difficile, d’altro canto la tecnologia ha reso molto più semplice stare in contatto: puoi fare videochiamate, tutti hanno un cellulare oggi; mi ricordo i tour negli anni ’90, prima che tutti avessero un cellulare, c’erano code infinite per telefonare a casa e dovevi essere rapido perché c’erano un sacco di altre persone che aspettavano il loro turno.
Quindi la tecnologia l’ha reso molto più semplice, ma comunque è dura perché ti manda la tua famiglia.
A proposito di progressi tecnologici, rispetto a vent’anni fa una novità tecnologica ha avuto grossi effetti sull’industria discografica, ovviamente sto parlando del file sharing.
Recentemente Dave Grohl ha detto che il “problema” non è una novità: una volta si copiavano le cassette, poi si andava ai concerti e si conoscevano a memoria tutte le canzoni.
Oggi la cosa non è cambiata, i Foo Fighters vendono meno dischi ma fanno soldout negli stadi; cosa pensi del file sharing? Pensi che il discorso di Grohl si applichi solo a band grandi?
Capisco quello che dice e per alcuni aspetti ha ragione, per altri ha torto.
La musica è sempre stata copiata, assolutamente vero, una volta avevamo le cassette e le copiavamo; il problema è che l’atteggiamento degli ascoltatori è completamente cambiato: allora quando qualcuno mi dava una cassetta copiata di un qualunque album e mi piaceva correvo in città la mattina dopo e lo compravo.
Prima di tutto sono sempre stato un collezionista, volevo l’originale, volevo supportare la band e ovviamente la qualità della copia era pessima confrontata con l’originale.
Questo è quello che oggi è cambiato: con le copie digitali non perdi niente nel suono, quindi ti trovi con l’esatta copia dell’originale ma senza libretto, senza artwork per persone che comunque ascoltano la musica solo sul cellulare e non glie ne frega niente della copertina degli album o di altro e il problema è, come dicevo, che l’atteggiamento nei confronti della musica è completamente cambiato.
Ai tempi la musica era qualcosa di sacro per me: quando il mio gruppo preferito pubblicava un nuovo album andavo in città un mese prima e chiedere se era già arrivato e continuavo a tornare ogni giorno finché finalmente ce l’avevano e a quel punto non mi avresti più visto per una settimana perché mi chiudevo in casa ad ascoltarlo tutto il giorno.
Oggi i ragazzi si scambiano hard disk con centinaia di album e non hanno neanche il tempo di ascoltare tutta quella roba!
Ho vista una discussione su internet dove alcune persone parlavano di servizi di streaming e qualcuno diceva che non sono buoni perché gli artisti non vengono pagati bene – che è assolutamente vero – e qualcun altro diceva che più ascolti una canzone più l’artista viene pagato – che, nuovamente, è vero ma per guadagnare la stessa quantità di soldi che guadagneresti a vendere un singolo album una canzone dovrebbe venire ascoltata qualcosa come 6000 volte, penso – e qualcun altro diceva “io non ascolto la stessa canzone più di 5-6 volte” e questo è quello che voglio dire: se non ascolti la tua canzone preferita più di 5 volte nella tua vita c’è qualcosa di sbagliato, il tuo atteggiamento nei confronti della musica è completamente diverso dal mio.
Tornando al discorso dei concerti i Foo Fighters suonano in grandi stadi, ma solo una manciata di band lo fanno; c’è questa cosa che si dice che le band non fanno soldi con la musica ma la fanno con concerti e merchandise ma non è proprio così.
Noi abbiamo una grossa produzione live e abbiamo grossi costi ogni singolo giorno e vedo giovani gruppi che non vengo neanche chiamati a suonare, non possono neanche fare concerti.
Con il merchandise molti locali tassano tutto quello che vendiamo, a volte fino al 50%, e come vendi una maglietta magari perdi pure soldi; quindi raddoppi il prezzo e i fan ti danno del ladro, quindi non è semplice, capisci?
Tutti i download decisamente influenzano l’intera scena, non puoi fare un confronto con una volta perché ora non c’è differenza di qualità tra copie e originali e la gente non sente più il bisogno di spendere soldi in musica.
Hai passato nei Blind Guardian, e comunque nel music business, più di metà della tua vita: pensi che questo abbia cambiato la tua visione delle altre band in quanto fan? Compri molti dischi, segui band nuove e vai a molti concerti o quelli la tua band sono abbastanza per te?
Lo faccio, si; lavoro nella musica ed è il mio lavoro, ma questo non ha mai intaccato la mia passione.
Amo la musica, amo tutti i tipi di band e per me ci sono solo due tipi di musica: quella che mi piace e quella che non mi piace.
Quando trovo della musica che mi piace, non importa se è metal, rock, pop, classica, qualsiasi cosa, voglio avere il cd, voglio andare ai concerti e lo faccio molto, molto spesso: ogni volta che una band che voglio vedere viene in città vado e sono davanti, non sto seduto da qualche parte in fondo, andiamo in prima fila, se possibile, e ce la godiamo, questo non è mai cambiato.
André Olbrich
Quello del nuovo album è il primo concept basato completamente su una storia originale tua (NIME era su una di Tolkien e IFTOS non era un vero concept), l’hai trovato più impegnativo o è stata ordinaria amministrazione?
Mi è piaciuto di più avere una nostra creazione perché più renderla ancora più unica e più adatta alla musica; Hansi, quando ha iniziato a scrivere il concept, avevamo già 6 canzoni pronte, quindi sapeva com’era la musica e che emozioni scatenava, quindi ha potuto scrivere parte della storia nella storia in una direzione che calzava queste emozioni e queste hanno un impatto ancora più forte se la musica e il concept sono adeguate l’una all’altro.
Nel pre-chorus di Prophecies c’è un pezzo di chitarra uguale all’inizio di Control The Divine dall’album precedente, come mai questa scelta di auto citarsi?
Non penso che sia così, voglio dire, non ascolto Control The Divine da parecchio ma non mi ricordo che siano così simili.
Se vai come un macellaio e prendi pezzi di pochi secondi ti potrei prendere migliaia di esempi da ogni band; esistono solo sette note e se prendi pezzi così corti ci sono milioni di esempi di parti simili.
Vi siete presi l’estate per lavorare sul famoso album orchestrale, considerando che è la prima estate successiva all’uscita di Beyond the Red Mirror è una scelta importante, che sia la buona volta che vedremo l’uscita dell’orchestrale? Avete intenzione di lavorarci fino a farlo uscire o continuate a lavorarci nelle pause tra altre attività “tradizionali” dei Blind Guardian (tour e album normali)?
Finora è stato così e potevamo spenderci del tempo solo quando avevamo tempo e ad un certo punto dovevamo bloccarlo per lavorare con i Blind Guardian perché ovviamente i Blind Guardian hanno la priorità, ma ora sembra che saremo in tour fino alla fine dell’anno e all’inizio del 2016 potremo continuare con le registrazioni; dipende tutto dalle condizioni della voce di Hansi perché se è troppo affaticata ha bisogno di una pausa perché vogliamo solo registrazione della migliore qualità possibile per l’album e per recuperare ci possono volere fino a 2-3 mesi, quindi davvero non ci resta che aspettare e vedere quando possiamo cominciare di nuovo a registrare.
Dal punto di vista della musica ci mancano 3-4 canzoni e poi abbiamo bisogno delle registrazioni di Hansi, quindi c’è molto lavoro per lui ma speriamo di finire tutto nel 2016, pure il mixing se tutto va bene, e vorremmo pubblicarlo nel 2017.
Se tutto funziona come dovrebbe stiamo pensando di come fare con i live dato che molti fan ci chiedono come andremo in tour con quest’album e ovviamente capisco che sia importa, quindi stiamo pensando anche a questo.
In primo luogo è quasi impossibile dato che non suonerebbe bene nei normali locali dove suoniamo non essendo questi costruiti per delle orchestre; dovremmo organizzare qualcosa di specifico per un orchestra e probabilmente la soluzione migliore sarebbe un altro Blind Guardian Open Air.
Questa è solo un’idea per ora, non ci stiamo lavorando ora, magari ci lavoreremo nel 2016 e vedremo cosa verrà fuori.
Intervista raccolta da:
Davide “Sciacallo010” Sciaky