Intervista Hanormale (Arcanus Incubus)
Abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Arcanus Incubus, mastermind del progetto Hanormale, che ci svela parecchie curiosità sul percorso artistico della band e sul neonato The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (A Black Metal Rhapsody), buona lettura!
1) Gli Hanormale sono (purtroppo) ancora poco conosciuti; come presentereste la band a un neofita e da che album preferireste che partisse nello scoprirvi?
Hanormale, musica d’avanguardia che pone le sue radici nel black Metal per evolversi su inesplorati metodi compositivi lasciando spazio all’improvvisazione, allo stato d’animo dei musicisti coinvolti e ad una forte componente di casualità. Per entrare in completa sintonia con la nostra musica, mi sento di invitarvi all’ascolto di 天照大御神, brano che potete trovare su YouTube, Spotify e su tutte le piattaforme di streaming digitale, nonché contenuto nell’omonimo CD, in vendita sul sito di ‘Dusktone’ oppure di ‘Zero Dimensional’ (recentemente ristampato con 6 bonus tracks)
2) Siete ormai giunti al quarto lavoro in studio e ad ogni opera mutate forma in maniera incredibile; siete ancora alla ricerca di un vostro sound ben preciso oppure è tutto frutto di scelte artistiche ben ponderate?
Hanormale basa le sue scelte artistiche sul potere del caso, che per me è la chiave fondamentale del progetto. Senza improvvisazione e casualità rischieremmo di ripetere degli schemi mentali che abbiamo radicati nel cervello, rischiando di cadere nella banalità e nei cliché della musica che ascoltiamo e apprezziamo.
Siamo alla ricerca eterna di qualcosa che ci stimoli, siamo sempre attenti a cogliere i particolari e la bellezza del caso e del subconscio. Cerchiamo quello che non conosciamo ancora, in una infinita spasmodica bramosa voglia di racchiudere momenti speciali, e trasfigurarli in musica.
3) Di primo acchito, appena ci si approccia agli Hanormale, è lapalissiano un fortissimo legame con le culture orientali, ce ne potete parlare?
Hanormale nasce dalla mia presunzione, nel 2009, di comporre e registrare un album Black Metal in una settimana. A quel tempo la band era formata da me e RodVin, che si è occupata di inserire il seme orientale al progetto, e radicarlo cosi prepotentemente da poterlo vedere ancora oggi, nelle sue varie ramificazioni. Di fatto, ‘Oni Monogatari’ parla di demonologia giapponese, e riprende alcune forme musicali della cultura e del folclore nipponico. Quando ho realizzato 天照大御神, in principio non c’era alcun lapalissiano legame con la cultura orientale, fino a che G/Ab (leader dei Deviate Damaen e caro fratello), avendo carta bianca sulla sua collaborazione al progetto, ha enunciato in un recitato la dea Amaterasu, senza minima cognizione di causa apparente, e senza conoscere il precedente album. Da qui ho costruito il concept attorno al disco, il titolo e la copertina. E’ sorprendente come il caso sia stato, ancora una volta, matrice dei passi di Hanormale. Così in ‘Reborn in Butterfly’ ho voluto inserire sprazzi di filosofia orientale, trascinato dagli eventi.
Infine quest’anno, siamo stati pubblicati proprio in Giappone grazie a Zero Dimensional Record, con l’ultimo album ‘The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (a Black Metal Rhapsody)’…. coincidenze? Forse si.
4) Il vostro secondo album, 天照大御神, è un’opera pazzesca, a nostro parere uno dei migliori album estremi prodotti in Italia; nella presentazione di Reborn In Butterfly, la Dusktone scriveva però che il disco precedente era stato accolto malissimo e ci chiediamo come possa essere stato possibile. Poi infatti siete ritornati a qualcosa sempre sperimentale ma più black. Pensate quindi che lo spingersi troppo avanti sia ancora un tabù e che l’essere troppo in tutto invece di arricchire possa essere un problema? Oltretutto, spesso l’italianità di una proposta influisce erroneamente in negativo; vi siete mai chiesti il perché?
Hanormale ha trovato con Dusktone un importante occasione e soddisfazione personale. Ho cercato Label interessate a stampare e divulgare 天照大御神, ma tutte le Label che si sono dimostrate interessate (come Sliptrick Records, My Kingdom Music, etc etc) hanno chiesto a noi denaro per pubblicare album, tutti tranne Valerio Solinas di Dusktone, Noi crediamo profondamente che chi chiede soldi alle bands emergenti giochi sporco, diffidate da tali individui.
Valerio ha sinceramente apprezzato il progetto e ha scommesso su di noi, pur sapendo che il disco non aveva alcun appeal commerciale.
Non sono meravigliato dal fatto che 天照大御神 non sia stato accolto molto bene, ed abbia venduto poco. Non voleva affatto essere un prodotto commerciale, è musica ostica e pesante (Marco ‘Big Fellah’ Zambruni ha suonato bast beat senza mai fermarsi per 40 minuti, il tutto inserito del disco…), ma anche assoluta e meravigliosa. É molto bello il fatto che sia un piccola gemma da scoprire, e che non sia alla portata di tutti. Se però ci si imbatte con lo spirito giusto, resta un esperienza indimenticabile, e ci fa davvero piacere che tu sia entrato in questo vortice assieme a noi e ti sia appassionato all’album. Bisogna osare e creare sempre qualcosa di nuovo, non è un limite! Il vero limite è quello di fare musica a tavolino con l’intento di vendere qualche copia in più. Abbandonate questa idea e date libero sfogo voi stessi! In Italia ci sono band fantastiche, esattamente come nel resto del mondo, e non credo siano realmente ostracizzate. noi lasciamo il vittimismo a chi non ha altre carte da giocarsi! Siamo andanti infatti per la nostra strada, in direzione forse ancora meno commerciali, ascoltate il lavoro di basso de Ste Naked su ‘Reborn in Butterfly’ oppure gli inserti di Sax di Stefano Ferrian sull’ultimo disco… black metal è decisamente un termine restrittivo.
5) La vostra proposta musicale è difficilissima, zeppa di umori, momenti, sfaccettature, generi, ma soprattutto linguaggi. Usate spesso idiomi diversi, metriche non convenzionali e via dicendo; secondo voi una parte del futuro della musica può risiedere nel linguaggio e in una ricerca in questo senso? Avete mai pensato a un’opera black scritta completamente in versi? Sarebbe interessante potervi ascoltare in vesti omeriche!
Hanormale non ha un approccio musicale semplice, non è certo un esempio di classica bellezza. Mi piace molto la ricerca sonora, che talvolta sovrasta la melodia e non si cura della forma. Per me il suono è fondamentale, è al centro del linguaggio di Hanormale, assieme al caos e all’improvvisazione. Non sempre la genuinità significa scorrevolezza e purezza. Io vedo nel futuro un ritorno alla leggerezza e alla musicalità, Hanormale probabilmente resterà sempre un esperimento avanguardistico con la capacita di creare forti emozioni e acuire stati d’animo. Di contro io vedo nella musica un possibile ritorno alla semplicità e all’armonia. D’altronde è tutto ciclico, ed è già stato sperimentato tutto negli anni 70…. La nuova frontiera dell’avanguardia musicale forse non è che la riscoperta della psichedelia con strumentazione moderna. Una sorta di steampunk musicale.
Ho pensato a molte possibili vie per il futuro di Hanormale, un opera Black Metal sarebbe veramente di formidabile audacia, soprattutto rivisitata con la nostra chiave di lettura musicale e con le fantastiche interpretazioni di Arghangel Martyrium 999 e Aldo ‘Big Boss’ Colciago… come al solito aspetto che mi guidi il caso, chissà che questo sia già stato un segno?
6) Il nuovo album, The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (a Black Metal Rhapsody), si rapporta ai Queen in almeno tre elementi: il titolo, la copertina che ha la stessa “forma” di A Night At The Opera e infine la cover di Bohemian Rhapsody. Ci potete parlare di questo legame e del parallelismo col disco?
Hanormale basa tutto sul caso, e ogni volta il caos si concretizza in precise forme delineando confini e strutture ben precise… ed è sempre sorprendente vederne i risultati. La copertina di ‘The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (a Black Metal Rhapsody)’ è stata disegnata da Michele Varini, grande musicista e artista visionario (come anche tutti i teschi raffigurati nel booklet). E’ una trasfigurazione della celebre xilografia di Albrecht Durer ‘The Revelation of St Jhon and the Twenty-four Elders in Heaven’, rivisitata in chiave satanica. Il suo esercizio di stile, creato fine a se stesso, ha un perfetto parallelismo con una delle facce del disco, quello di deturpare e sfatare, per creare qualcosa di nuovo. Nulla a che vedere quindi con la fantastica copertina di ‘A Night At The Opera’, anche se, grazie al caso, si sposa perfettamente con la cover di ‘Bohemian Rhapsody’. Ma le cose si complicano…. Infatti il brano non era previsto sul disco, si discosta un po’ dall’attuale formazione della band… Le chitarre ritmiche sono suonate da me, la batteria da Alemst e il basso da The Piz. Alla fine l’esperimento è venuto molto bene, ed ho deciso di inserirlo come ultima traccia del disco. Infine, come spesso accade nel disordine del caos, quello che doveva essere la cosa meno ‘importante’, ha invece influenzato il titolo stesso del disco, riassumendo un concetto assai complicato con 3 parole, ‘A Black Metal Rhapsody’. Il fatto che i Queen siano la band con cui sono cresciuto e ho scoperto il valore della musica, è quindi del tutto trascurabile….
7) L’album inizia con un ordine: “Press rewind”; erano anni che non si vedeva una bonus track alla vecchia maniera, come mai questa scelta?
Un giorno, entrando in studio, mi cadde l’occhio su due grossi bidoni di ferro, quelli che vengono usati per contenere materiale radioattivo, per intenderci. Ho avuto una visione: quei 2 enormi bidoni usati al posto della doppia cassa in una batteria formata da scarti metallici. Un cestello della lavatrice come rullante, coperchi di pentolacce come crash, tubi etc… così è entrato in formazione Alemst, il terzo batterista di Hanormale, gli ho chiesto se voleva sperimentare con me questa visione…. Quindi abbiamo montato la ‘batteria’ in studio, microfonata, e gli ho fatto improvvisare alcune parti su diverse velocità di metronomo. Anche le parti furiose di ‘The Salaryman (with a Metal drill penis)’ sono state suonate da Alemst con questo particolare drum-set, mentre le parti più groove del brano sono state improvvisate dal formidabile Mox Cristadoro con una batteria ‘Respighi’.
Comunque, il risultato della performance di Alemst è diventata la base della ghost track del disco ‘A R E C I B O Interstellar’, che, come si evince all’inizio dell’album su CD, può essere ascoltata premendo rewind. Mi piaceva l’idea di nasconderla per fare in modo che venisse scoperta quasi per caso dagli ignari ascoltatori, un po’ come è stata concepita in studio. Il brano non è disponibile nella versione digitale, ma solo su CD.
8) Nella vostra proposta sono importantissimi anche i recitati, volti ad accompagnare una teatralità che da sempre vi contraddistingue; in Solipsism Nyctophilia entra in scena persino Giacomo Leopardi. Come si colloca tematicamente nell’album?
Zrcadlo, assieme a Deimos, sono stati molto preziosi nel concepimento di ‘The Cathartic Anointing of Heterodoxy in Resilience (a Black Metal Rhapsody)’. Ho sempre spronato i miei collaboratori a proporre idee e soluzioni da inserire nell’immaginario Hanormale. Il nuovo album infatti nasce da alcune idee di Deimos, alcune strutture di brani e linee di chitarra. É venuto da me in studio, e abbiamo registrato quelle che sarebbero state le fondamenta del disco. Anche Zrcadlo ha messo in gioco parecchio la sua creatività. É suo il testo di ‘Homo Homini Deus/Porcus’ (in Hanormale solitamente sono il solo, assieme a G/Ab, ad occuparmi delle liriche) ed è stata sua l’idea di inserire l’operetta di Giacomo Leopardi sul brano. La cosa incredibile è che quando ho provato la narrazione sulla struttura di ’Solipsism Nyctophilia’, coincideva perfettamente in metrica, come se il brano fosse stato arrangiato proprio per sostenere quei versi. Infine Lucia Amelia Emmanueli ha impreziosito il tutto con la sua pregevole interpretazione.
9) Avete in programma di attivarvi anche live nel prossimo futuro e quali saranno le prossime mosse degli Hanormale? Avete pensato di ristampare Oni Monogatari?
Hanormale live è una bella scommessa. C’è stato un tentativo, un po goffo, di portare la nostra filosofia dal vivo, in una serata particolare con una situazione di preparazione musicale a tema, ed una mostra (curata dal nostro eterno amico Mauro Mantovani) nel locale. Il tutto culminato con 40 minuti di cacofonica improvvisazione. Non ripeterei più questa soluzione, ma mi piacerebbe organizzare una situazione di esperienza immersiva collettiva, non un semplice concerto ma un’esperienza. Aspetto la giusta stilla celebrale per attivarmi e organizzare!
‘Oni Monogatari’ è un album a cui sono molto legato, anche se si discosta molto dall’attuale sound Hanormale. Un album ingenuo e a tratti manieristico che racchiude qualche buona idea, sicuramente un passato da non denigrare, ma da guardare come punto di partenza per quello che siamo ora. Abbiamo stampato 300 copie con l’indipendente Vomit Arcanus Producions, nel 2010, ormai sold out, e 10 anni dopo abbiamo curato un’edizione che ho rimaneggiato, uscita in digitale con Dusktone…. Un sound migliorato e qualche modifica strutturale…. un bel restauro. Mi piacerebbe ristampare il disco, magari in vinile…. Vediamo se pioveranno proposte interessanti! Le prossime mosse di Hanormale comunque saranno sempre dettate dal caso… quindi al momento non ho la possibilità di prevederle….
10) Artisticamente non avete ancora esplorato o accompagnato il supporto visivo alla vostra musica, che si presterebbe eccome; pensate che possa essere un’idea percorribile o il progetto Hanormale rimarrà sempre e comunque esclusiva musicale?
Su YouTube si può trovare qualche video amatoriale, alcuni making-of e Lyric-video, ma la momento non molto di più. A dire il vero l’arte visiva è sempre stata cara ad Hanormale, basta guardare la cura con cui sono creati i booklet dei disco, con opere e disegni creati ad hoc per incorniciare la musica rappresentata nelle opere. Anche durante il concepimento di 天照大御神 il lato ‘visivo’ è stato molto importante, e anche durante la nostra performance live abbiamo usato un proiettore per arricchire di immagini l’aspetto musicale.
Ho qualche idea per girare il primo videoclip ufficiale della band, del brano Black Metal Rhapsody, ma la concretizzazione del progetto sembra essere parecchio complicata, quindi non so se riuscirò nel mio intento…. Vediamo, non voglio forzare persone ed eventi.
E’ tutto! Lasciamo a voi le ultime parole per i nostri lettori; grazie per l’ascolto e il tempo che ci avete dedicato!
Hanormale vi ringraziano per lo spazio che ci avete concesso, e per esservi presi la briga di imbastire una bella intervista ad una band underground come la nostra… che probabilmente non leggerà nessuno, se non gli stessi membri di Hanormale… Ma se un ignaro e casuale visitatore dovesse incappare tra queste righe, il mio monito è quello di abbandonare i preconcetti, tirare fuori le ali e sollevarsi dalla mediocrità. Creare, non guardare in faccia nessuno e progredire. Abbiate l’audacia di essere audaci, siate la Stilla!