Recensione libro: AXL – La Biografia del Leader dei Guns N’ Roses (2022)
AXL – La biografia del leader dei Guns N’ Roses
di Ken Paisli
pagine 320
Ean13: 9788827602560
19.00 Euro
Passano gli anni e ne aumenta il volume. A partire dalla prima edizione datata marzo 2009 sino ad arrivare a questa, oggetto della recensione, Axl, La Biografia del Leader dei Guns N’ Roses, al momento conta 320 pagine più otto dedicate a delle foto a colori. La stampa primigenia arrivava a 210, per la cronaca, con solamente qualche scatto in bianco e nero qua e là.
Questo per effetto, ovviamente, della vita del protagonista che continua (e che quindi va narrata), ma anche per certune opportune rivisitazioni del testo che hanno fra le altre cose rimesso a posto situazioni scabrose come quel James Hetfield dei Metallica, proprio colui il quale lo appellava “Axl Pose” ripetuto a oltranza con la “a” (Hatfield).
L’autore, come da prassi, è tal Ken Paisli che non si sa se esista davvero o meno, sempre che a qualcuno freghi qualcosa.
Quest’ultima realizzazione griffata Castello Editore finita a luglio del 2022 risulta aggiornata nei fatti sino al 2021, più precisamente quando i Guns N’ Roses fecero uscire l’Ep Hard Skool.
Come scrissi illo tempore su queste stesse pagine web a sfondo nero la tematica è senza dubbio intrigante: la vita di un personaggio controverso come Axl Rose attira indubbiamente molto di più del resoconto di trentacinque anni (adesso ce ne vogliono quasi quarantatré) passati dietro una scrivania di un ufficio del catasto di qualunque città italiana, tanto per fare un esempio e con tutto il rispetto, beninteso.
Il cantante dei Gunners ne ha subite e ne ha inflitte parecchie. Il suo carattere controverso ne ha condizionato la carriera e minato gli affetti più cari. L’ascesa e la discesa di Axl Rose è trattata con un prosa fluida, piacevole e mai stancante. L’utilizzo del linguaggio triviale è funzionale al racconto, quando necessario. Il libro rimarca come un uomo possa essere convinto di essere invincibile e il giorno successivo cadere nelle trappole di demoni latenti. William Bruce Rose Junior nasce il 6 febbraio del 1962 a Lafayette, una cittadina grigia dell’Indiana. L’infanzia non è fra le più felici, divisa fra abusi sessuali e repressioni conservatrici. Il passaggio a Los Angeles traumatico, per un campagnolo come lui. Poi la svolta, il successo planetario, la vita da rockstar condita da eccessi di ogni tipo. Droga, donne, alcool, arresti, imposizioni, scontri con le altre band e una paranoia di sottofondo che spesso travalica in violenza pura. Album leggendari e altri inutili, anni infiniti per pubblicare l’ultimo Chinese Democracy e un’instabilità interiore devastante. Tutto questo, ma non solo, è Axl Rose.
In questa versione aggiornata, al solito impregnata di aneddoti (la museruola alla stampa e un vibratore galeotto), trovano spazio Axl con gli AC/DC, i pettegolezzi legati alla reunion del 2016 e alla mancata partecipazione di Izzy Stradlin al Not In This Lifetime Tour. Poi come sempre e ben al di là della poesia e ai ritrovati legami di sangue che si illudono alberghino dietro alle rimpatriate i fan incalliti in stato di perenne innamoramento, soldi, tanti soldi da spartire fra pochi e ben selezionati eletti. Con sullo sfondo il ruolo fondamentale di Duff McKagan. Amati e odiati, band ritrovata o bieca macchina da business spinto, da qualche lustro le gesta dei Guns N’ Roses (o di quello che di loro rimane) dividono irrimediabilmente la platea degli appassionati. That’s Rock’N’Roll and We Like it, si diceva una volta, lo stesso slogan che probabilmente rimbomberà nella mente di molti degli ultras del gruppo dopo essersi letti sino all’ultima riga questo Axl pubblicato da Castello Editore.
Stefano “Steven Rich” Ricetti