Hard Rock

Recensione libro: I Led Zeppelin Canzone per Canzone

Di Stefano Ricetti - 22 Dicembre 2023 - 11:39
Recensione libro: I Led Zeppelin Canzone per Canzone

Thank You

I Led Zeppelin canzone per canzone

di Matteo Palombi

Collana: Le Tormente

304 pagine

Formato: 16×23

ISBN: 978-88-94859-79-9

25,00 €

Tsunami Edizioni

 

Sui Led Zeppelin sono stati riversati fiumi di inchiostro, a tutti i livelli, sia per riviste che  libri. E probabilmente a ragione, dal momento che la band viene definita pressoché universalmente come una fra le più influenti della storia della musica mondiale. Un distinguo però va però senz’altro aperto per il popolo metallaro: i Led Zeppelin vengono comunemente e unanimemente riconosciuti come dei grandissimi, per quanto hanno scritto e quanto hanno fornito in termini di spinta per la musica dura, ma non è che piacciano proprio a tutti. Intendiamoci: “Immigrant Song”, “Whole Lotta Love” e “Rock And Roll”, solo per enumerarne tre, permangono capostipiti inarrivabili di un certo hard rock che poi fece scuola nel milieu dell’heavy metal. E’ innegabile, così come “Stairway To Heaven” prescinde qualsiasi catalogazione. Trattasi, prendendo a prestito la definizione data da Cochise riguardo Cyrus all’interno del cult movie The Warriors del ’79: “Magic, whole lot o’ magic…”.  E’ però altrettanto vero che vari membri degli Zep nel tempo abbiano più volte preso le distanze dall’heavy metal tout court e questo non ha di certo sollevato il loro consenso nell’ambiente, che già di suo non gradì alcune svisate un po’ troppo fuori dal solco della tradizione negli ultimi loro album.

Punti di vista. Opinabili, senza dubbio, ma degni del massimo rispetto. Anche se mossi al cospetto di Loro Maestà Led Zeppelin.

Una band che non ha mai fatto un disco uguale all’altro. L’essenza di un artista molto probabilmente risiede in questo tipo di esercizio. Oggidì ci si è abituati a delle carriere lunghe decenni e pare che sia la normalità, ci si stupisce un poco, semai, di un evento cinquantennale, dal momento che i trentennali e i quarantennali si sprecano. Basti pensare a band quali Judas Priest, Saxon, Aerosmith, che permangono stabilmente in cima ai vari bill dei festival a tema. I Led Zeppelin invece fecero fuoco e fiamme per poco più di dieci anni, dal 1969 alla dipartita del batterista John “Bonzo” Bonham, avvenuta nel 1980. Ma furono realmente formidabili, quegli anni…

Jimmy Page, Robert Plant, John Bonham e John Paul Jones stritolarono quelle che erano le regole paludate del music biz, decodificando comportamenti, pose, eccessi ma soprattutto palesando un eclettismo musicale che, quantomeno a quei livelli, nessuno avrebbe più raggiunto.

Come giustamente scritto nella presentazione ufficiale del libro operata da Tsunami Edizioni:

I Led Zeppelin hanno rappresentato non soltanto uno dei tanti punti di incrocio tra blues, rock britannico, folk e influenze world music, ma ne sono stati la più ampia, complessa e potente sintesi che si fosse mai vista. Un gruppo simile non può ovviamente avere una storia come tutte le altre. Ma tra accuse di plagio da una parte, cieca idolatria dall’altra, e soprattutto l’imponente retaggio di un repertorio di brani divenuti ormai classici, la narrazione della loro epopea musicale rischia di essere costantemente macchiata e compromessa.

A vivisezionare, ma per davvero, tutto lo scibile ledzeppeliniano ci ha pensato Matteo Palombi, che si è preso la briga e il tempo – molto, moltissimo – necessario per riempire le oltre trecento pagine di Thank You scorrendo una dopo l’altra tutte le canzoni pubblicate dalla band britannica con piglio chirurgico. Ne è scaturita una disamina dettagliatissima, in grado, esagerando un po’, di far impallidire pure i vari Page, Plant e Jones, se mai un giorno trovassero chi gliela potrà tradurre.

L’autore ha messo da parte le varie leggende e le fantasie che da sempre aleggiano sopra le teste degli Zep e si è concentrato sui fatti, approfondendo le origini dei vari pezzi, i testi, le sessioni di registrazione, selezionando le dichiarazioni ufficiali di prima mano fornite della band o dal loro entourage, senza per questo lasciare da parte quella corposa aneddotica che costituisce elemento essenziale delle pubblicazioni afferenti i gruppi legati alla musica dura.

Thank You, i Led Zeppelin Canzone per Canzone: un’opera che manderà in sollucchero gli ultras dei Led Zeppelin ma che allo stesso tempo è lavoro sfidante per tutti coloro i quali amano non solo ascoltare la musica, ma scoprirne i numerosi retroscena, senza pregiudizi di sorta.

ZoSo

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti