Heavy

Recensione libro: Iron Maiden, i miei compagni di viaggio

Di Stefano Ricetti - 23 Dicembre 2024 - 8:43
Recensione libro: Iron Maiden, i miei compagni di viaggio

Iron Maiden

I miei compagni di viaggio

di Davide Miotto

2023

Self Publishing

160 pagine

13,42 €

 

Davide Miotto dentro Iron Maiden, i miei compagni di viaggio ha deciso di dar parola direttamente al proprio cuore, strafregandosene degli eventuali giudizi altrui successivi all’uscita del libro da lui pubblicato in regime di totale autoproduzione.

E ha fatto bene, altrimenti sarebbe uscito un prodotto inevitabilmente annacquato, filtrato dal buonismo un tanto al chilo e figlio di pregiudizi atavici.

Miotto s’è scrollato dalle spalle qualsivoglia impalcatura precostituita e ha lasciato sgorgare la propria infinita passione, che se la gioca sul filo di lana con il sano fanatismo, lungo 160 pagine.

Come da titolo il soggetto principale del tomo sono gli Iron Maiden, una fra le band più amate al mondo in ambito heavy metal. La folgorazione sulla via del Cart & Horses da parte dell’autore non è maturata contemporaneamente agli inizi della carriera della Vergine di Ferro britannica, ma qualche anno dopo. Particolarità che ha permesso a Miotto di far leva sul proprio infinito entusiasmo per scavare e approfondire in ogni dove, tenendo conto delle scarse forme di informazione in vigore negli anni ’80, fino ad arrivare alle radici della band sebbene in modalità postuma, probabilmente ancor più soddisfacente in termini personali che non in tempo reale, perché spesso ci si rende proprio conto dopo della vera valenza di certe cose solamente quando ci si guarda all’indietro.

Da quel momento in poi l’esistenza dell’autore ha seguito un percorso parallelo benché inalienabile con quello del gruppo inglese il quale ha alternato momenti d’estasi – molti – ad altri più mesti – pochi, in verità – proprio come le vicissitudini che hanno segnato la crescita di Miotto.

Un trascorso punteggiato dalle medesime difficoltà e soddisfazioni della gente comune: prima la scuola, poi le amicizie, il lavoro, i lutti in famiglia, il matrimonio, la successiva separazione, la prole, i nuovi incontri e gli acciacchi che consigliano di evitare di stare in prima fila ai concerti degli Iron Maiden dopo una certa età. Miotto in verità s’è anche concesso qualche variazione al copione principale come quando in un determinato periodo ha condotto più una vita da hooligan che da brav fiol, ma poi ci hanno pensato le varie “Fear of the Dark”, “Two Minutes to Midnight” e “Aces High” a rimetterlo sulla retta via.

Iron Maiden, i miei compagni di viaggio ripercorre i quattro decenni degli Iron Maiden – il libro è del 2023 – scandendo i vari passaggi che hanno segnato la traiettoria artistica della band britannica attraverso altrettanti momenti propri, segnati da piccole e grandi gioie così come da delusioni cocenti. Quindi la ricerca spasmodica dei vari album in musicassetta, l’acquisto in tempo reale nel medesimo negozio di dischi, le lotte all’ultimo sangue – esagerando un po’ – per conquistare la balaustra durante i live, i viaggi, i sacrifici, i bootleg, le astuzie per incontrare i propri idoli, la collezione dei biglietti, dei tatuaggi, delle foto indimenticabili, degli autografi, dei plettri e dei polsini, il fatto di rendere la propria dimora una sorta di Irons museo, ma anche il dispiacere per alcuni amici persi per strada.

Insomma il classico libro/diario rivolto prevalentemente agli ultras degli Iron Maiden. A coloro i quali interessano, nel vasto panorama heavy metal, solo e soltanto loro, fondamentalmente.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti