Thrash

Recensione libro: Italian Thrash Metal Militia

Di Stefano Ricetti - 9 Ottobre 2020 - 9:55
Recensione libro: Italian Thrash Metal Militia

ITALIAN THRASH METAL MILITIA

di Giorgio Monaco

220 pagine

16,50 €

Arcana Edizioni

 

Ho sin da subito considerato il thrash come l’onda d’urto più bastarda dell’heavy metal che allora imperava. E in quel momento, nella prima metà degli anni Ottanta, quando si pronunciava la parola heavy metal, si intendevano band fottutamente heavy metal, senza pietà per coloro i quali non rientravano nel novero, perché troppo laccati, perché utilizzanti le tastiere, oppure semplicemente out perché out! Il Metallo era impersonato da guerrieri più o meno borchiati come Saxon, Riot, Judas Priest, Motörhead, Manowar. Solo per citarne cinque fra i duri e puri.

Poi venne il turno di un nugolo di ragazzotti, mediamente più giovani di dieci anni rispetto ai defender di cui sopra che alzarono l’asticella, in termini di velocità, violenza espressa e look. Sempre a livello strettamente personale mi fiondai a pelle d’orso su Exodus, Metallica (quando ancora facevano i Metallica e spaccavano di brutto!), Overkill, Testament, Slayer, Megadeth, per poi conoscere altri eroi quali Onslaught, Abattoir, Sodom e Destruction mentre gli Anthrax non mi fecero mai impazzire più di tanto.

E in Italia? Incredibilmente, grazie a degli assassini sonori chiamati Bulldozer, decisamente avanti rispetto ad altri coevi, il nostro Paese riuscì a godere degli onori della cronaca. Invero fra alcune stroncature impietose, talvolta, ma l’importante era esserci, tanto che gli stessi Bulldozer, anni dopo, campeggiavano in bella vista con un loro album all’interno del famigerato negozio Helvete di Oslo, quello di Euronymous. AC Wild, il leader della band insieme con Andy Panigada, sul numero 4 della rivista Inferno Rock affermava, dati alla mano, che il 96% delle vendite afferenti il loro gruppo proveniva da oltrefrontiera e solo il 4% dal mercato interno! Questo per ribadire la caratura internazionale dei meneghini, sin dagli inizi.

Tutto ‘sto pistolotto per arrivare ad affermare che, se in campo HM e hard rock decisamente siamo stati in grado di proporre validi ensemble, sebbene sull’onda di un successo scritto da altri oltreconfine, nel thrash (così come nel doom) una piccola fetta di gloria a livello mondiale ce la siamo proprio portata a casa. Vedasi alla voce Bulldozer, Raw Power, Necrodeath, Extrema, Schizo. Cosa mancava, sino a oggi, per tratteggiare al meglio questo tuffo nel passato della storia della siderurgia thrasheggiante applicata alla musica nel nostro paese?

Una testimonianza cartacea organica in grado di raggruppare l’intero fenomeno sotto un solo tetto. Ci ha pensato Giorgio Monaco a confezionarla, da qualche settimana. E’ disponibile, infatti, Italian Thrash Metal Militia, volume edito da Arcana Edizioni, 220 pagine pregne di thrash fuckin’ metal tricolore, arricchite dalla prefazione di Francesco “Raven” Gallina, critico di lungo corso attento osservatore dei fenomeni musicali e di costume nel nostro Paese nonché artefice del recente Adepti Della Chiesa del Metallo, qui la recensione.

L’autore, dopo una breve introduzione, parte come un Bulldozer (ehm…) setacciando band, demo, dischi, sensazioni e ricordi personali, monografie, interviste passate, articoli su riviste e fanzine per confezionare, in ordine cronologico, la storia e l’evoluzione del Thrash Metal fatto da nostri illustri connazionali attraverso una sequenza di schede che immortalano ogni singolo disco, ma che poi si collegano una con l’altra fornendo un buon ritmo durante la lettura.

Ci si immerge lungo un viaggio appassionante che regala spazio, oltre ai mostri sacri del thrash italico summenzionati, ad altri pionieri quali Incinerator, Deathrage, Lord Crucifier, Creepin’ Death, Eversor, M.A.C.E.,  Mad Poltergeist, Nuclear Simphony ma quello che marca davvero la differenza sono le schede riferite ai demo. In ordine cronologico: Megatherion, Aggressor, Angel Death, Bloody Anger, Crotalo, Mothra, Outrage, Mayhem, Social Mayhem, Hardened Sinner, Randall Flagg, Accidia, Animal Farm, tanto per menzionare quelli trattati sino ad arrivare al 1990. Poi ovviamente l’avventura continua fra realtà consolidate quali Broken Glazz, In.Si.Dia, Tossic, Drünkards e i più recenti, sebbene dal curriculum massiccio, Game Over, National Suicide, Death Mechanism, solo per indicarne alcuni fra i molti presi in esame.

Monaco non si è poi fatto mancare nulla, e qui risiede il vero colpo di reni dell’intero lavoro: andare cioè ad analizzare anche quei fenomeni musicali che di fatto confinavano con il genere inteso nella sua estensione più pura. Ecco quindi sgorgare copiose le schede di band solo apparentemente border line rispetto al gruppo dei tradizionalisti: Sabotage, Upset Noise, Abnegate, Hate, Fingernails, Flash Terrorist, Skull, Cruentus. Il libro si chiude sulle mazzate fornite da Ultra-Violence, Hellcowboys, Mortado e Reverber, anno 2020 e precedenti.

Italian Thrash Metal Militia: un lavoro decisamente thrashin-ante, per tutti coloro i quali amano il Metallo tricolore.

Let the violence live

Don’t listen to the preachers

Let the riot take place

Let the knives cut

Hatred!

Christianity repressed gladiators

And terraces became the new rings

Holocaust!

The Derby claims

 

The Derby, Bulldozer, IX, 1987, Discomagic    

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti