Punk

Recensione libro: La Storia del Punk

Di Stefano Ricetti - 29 Novembre 2023 - 9:00
Recensione libro: La Storia del Punk

LA STORIA DEL PUNK

di Gilardino Stefano

352 pagine

formato 18 x 23,5
ISBN: 9788820379452

29.90 Euro

Hoepli

 

 

Il Punk è nato prima negli Stati Uniti o nel Regno Unito?

 

Domanda tendenziosa, ma quasi inevitabile, capace di accendere dibattiti tra chi vede nei Ramones il primo vero gruppo Punk e chi invece ribatte con i Sex Pistols.

La Storia del Punk, tomo griffato Stefano Gilardino, comincia così il proprio lungo e approfondito cammino in materia.

Anzi no, il quesito esce “solamente” a pagina 34.

Così come l’altra domanda epocale riguardo quale sia la prima band heavy metal della storia e di rimando chi lo abbia inventato, c’è da chiedersi se sia poi tanto importante venirlo a sapere. O per meglio scrivere ipotizzarlo, perché certezze così assolute non ne esistono, quantomeno nel nostro ambito, l’HM. La risposta è fortemente dipendente dai punti di vista, dall’esperienza maturata e dalla sensibilità di ciascuno. Diverso il discorso nella cerchia del Punk, non a caso la soluzione al quiz “Ramones contro Regno Unito” per l’assegnazione della leadership primigenia del movimento la si trova, leggendo fra le 352 facciate totali del tomo Hoepli, ma certamente non incarna l’obiettivo del libro. Perché quella lanciata da Gilardino suona più come una provocazione, un tassello che giocoforza andava messo ma che costituisce solo un particolare, un interrogativo che il lettore pretendeva ci fosse, dal momento che di “ciccia” ce n’è davvero in abbondanza e per tutti i gusti riguardo il milieu in esame.

La Storia del Punk – La grande storia del Punk, dalle origini allo scoppio del 1976, fino alle ultime evoluzioni stilistiche degli anni duemila – si incanala nel solco di quell’altro gran lavorone licenziato sempre da Hoepli nel 2021, La Storia di Hard Rock e Heavy Metal, qui recensito a suo tempo, benché il libro oggetto della recensione sia uscito precedentemente. È lo spirito che li anima, la cura dei particolari, l’amore per l’approfondimento e la ricerca delle chicche che li accumuna a renderli delle vere e proprie bibbie del settore.

Come elencato nelle Istruzioni per l’Uso redatte da Ezio Guaitamacchi l’opera è divisa in dieci sezioni divise a loro volta in capitoli scritti e impaginati come articoli di approfondimento o piccoli saggi divulgativi. E che comprendono diversi box (curiosità, personaggi, luoghi, canzoni, album, libri, film), una cronologia e una discografia suggerita, per un totale di 200 album consigliati, 300 date fondamentali più un’incalcolabile marea di altri dati.

Basta scorrere l’elenco delle sezioni per rendersi conto della portata del mazzo che si è fatto l’autore per traguardare la propria missione:

1- KICK OUT THE JAMS – Il proto-punk e le origini

2- GOD SAVE THE QUEEN – Il punk rock nel Regno Unito (ed Europa)

3- BLANK GENERATION – Il punk rock negli Stati Uniti

4- HERE ARE THE YOUNG MEN – Post-punk, new wave, no wave…

5- RISE ABOVE – La prima scena hardcore

6- KILL YR. IDOLS – L’evoluzione dell’hardcore, la nascita dell’indie rock

7- WELCOME TO PARADISE – Il punk conquista le classifiche

8- PUNK IS DEAD? – Gli anni Zero

9- ART ATTACK – Punk e… cinema, letteratura, design, fotografia…

10- ANDATE A LAVORARE TEPPISTI! – Il punk in Italia

 

Nonostante lo si possa leggere tutto d’un fiato – solo a livello teorico perché poi scatta irrefrenabile la voglia di metter su questo o quel disco durante la fruizione a corroborarne lo scritto – il libro è ottimamente strutturato anche per poter essere consultato a mo’ di enciclopedia, così come se si è più interessati ai Black Flag piuttosto che ai NOFX si può tranquillamente iniziare a leggerlo da quei punti in avanti per poi passare a Damned e Clash in un secondo momento.

Ma non di solo Punk tratta La Storia Del Punk: a fornire un’idea dello spirito totalizzante con il quale è stato concepito, scandagliando gli effetti scaturiti dal Clash of the Titans fra l’HM e lo stesso Punk, all’interno del capitolo Metallo Urlante trovano spazio, giustamente e sacrosantamente, Anthrax, Suicidal Tendencies, Dirty Rotten Imbeciles (DRI), Corrosion Of Conformity (COC), Carnivore, Stormtroopers Of Death (SOD), allargando poi il discorso sino a Slayer e Plasmatics. Da buoni italiani, poi, doveroso dedicare una disamina anche alla scena tricolore, come appunto fatto saggiamente da Gilardino dentro la sezione 10, con l’usuale cura.

A rendere scorrevole la lettura viene poi dato spazio all’aneddotica, parte fondamentale di qualsiasi lavoro legato alla letteratura della musica dura, che altrimenti diverrebbe un esercizio sterile e fine a se stesso. Una perla, qui di seguito, a mo’ di esempio:

Una volta ci fermammo a fare benzina in una cittadina sperduta del Texas, era qualche mese dopo l’esplosione del punk a livello nazionale. Mentre io provvedevo al rifornimento, i quattro Ramones scesero a sgranchirsi le gambe e si misero a ciondolare attorno al furgone vestiti di tutto punto: giacche di pelle nera, jeans strappati, scarpe da ginnastica, aria assonnata. A un certo punto mi venne incontro una signora e io pensai immediatamente che ci fossero grane. Sorridendo mi disse: è bello che lei si prenda cura di quei poveri ragazzi ritardati’

Monte A. Melnick, tour manager dei Ramones [pag. 86]

 

Chiosa nello stesso stile grafico punteggiato utilizzato spesso dai Motörhead per ricordare il loro il pezzo scritto in dedica ai Ramones dentro l’album 1916 del 1991:

 

La Storia del Punk:

un libro M.O.N.U.M.E.N.T.A.L.E.

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti