Recensione libro: One! Two! Three! Four! Ramones
One! Two! Three! Four! Ramones
Edizioni BD
Scrittore: Xavier Bétaucourt, Bruno Cadène
Disegnatore: Éric Cartier
Formato: 17×24 – cartonato – 112 pag. – b/n
ISBN: 9788832752731
14 Euro
Come divulgato dalla stessa Edizioni BD, la bio graphic novel dedicata ai Ramones e intitolata One! Two! Three! Four! Ramones da qualche giorno è disponibile in libreria, in lingua italiana.
Nella presentazione del libro si dice che nel 1976 il rock fosse noioso, così quattro ragazzi di New York decidono di smuovere le cose. Johnny (John Cummings), Joey (Jeffrey Hyman), Tommy (Tamás Erdélyi) e Dee Dee (Dauglas Calvin) vengono accuratamente ripensati per l’occasione dagli autori francesi Xavier Bètaucourt, Bruno Cadène e Éric Cartier.
Superato il momento di impasse iniziale causato dalla matita e dal tratto in bianconero di Éric Cartier, esercizio pressoché fisiologico nel momento in cui si approccia un fumetto dedicato a eroi della musica rock, la sintonia fra la lettura e l’associazione delle immagini procede a braccetto subito dopo poche facciate. C’è poco da fare: quando ci si imbatte in personaggi nati dal nulla, preconfezionati da qualcun altro e quindi con una loro ben precisa fisionomia iniziale, la si accetta e basta e si dà poi per scontato che debba essere così. Mi riferisco a Tex, Alan Ford, Dylan Dog solo per citarne tre come esempio. Diverso discorso nel momento in cui chiunque, sul globo terracqueo, “si permette” di disegnare un eroe dell’heavy metal, dell’hard rock o del punk. La reazione primigenia da parte del die hard fan tipico di quel genere musicale è, andando bene, di perplessità. E questo anche se le tavole vengono create dall’ipotetico migliore disegnatore di fumetti della storia: perché ognuno, il proprio idolo, se lo aspetta in un certo modo, strettamente personale, che nel 99,99% dei casi non corrisponde alla figura data alle stampe. Ed è giustissimo che sia così. In quest’ottica, Cartier secondo me ha fatto un gran lavoro con i Ramones, anche se mi sarei aspettato, senza saper né leggere né scrivere, dei disegni totalmente diversi.
La storia dei quattro newyorchesi – e di striscio anche del Punk – è narrata dal punto di vista di Dee Dee Ramone, il duro e puro – si fa per dire, con quello che si calava e si scolava… – bassista della band che a cinquant’anni ha lasciato questa valle di lacrime per un’overdose da eroina, il 5 giugno 2002, da “pollo” (ideali parole sue, come scritto a chiare lettere nel libro Edizioni BD). Il tomo dalla copertina rigida oggetto della recensione presenta moltissimi spunti di interesse, sparsi fra le tonnellate di scazzi fra lo stesso Dee Dee e Sua Maestà “Der Fuhrer” Johnny Ramone. Joey viene considerato un colleone dal leader e il drummer di turno appunto, un drummer di turno o poco più. Dura, durissima, forse anche troppo, la realtà sputata in faccia da Dee Dee ma va SEMPRE tenuto conto che si tratta di cose narrate da UN SOLO punto di vista, il suo… Non sempre lucido, anzi quasi mai, annebbiato da quintali di droga, alcool e vita dissoluta sempre e comunque. L’HM si ricava il suo spazio, anche fra le tavole di Cartier, peraltro molto molto molto ficcanti in generale nel dar luce ai particolari, soprattutto quelli “di vita” a New York: non mancano mai, sullo sfondo o in un angolo, l’ubriacone cronico, l’homeless, quello che fa la carità, l’anziano con il carrello del supermarket con dentro tutta la sua vita per finire con il pusher e il drogato impenitente di giornata. Si diceva – ops, scriveva – dell’heavy metal: Lemmy dei Motorhead fa la sua comparsata dando consigli a Dee Dee su come cavarsela dalle dipendenze (???) ed infine Barbara, l’ultima fidanzata e poi moglie di Dee Dee che viene da lui definita come Sweet Little Sixteen, come il celeberrimo pezzo dei Saxon su Wheels of Steel del 1980.
One! Two! Three! Four!, traduzione italiana dell’edizione francese, entrerà sottopelle sin da subitissimo nella stragrande maggioranza dei fan dei Ramones, cioè a coloro i quali la storia del combo newyorkese è già ben nota. Per il resto del mondo la cosa diverrà un poco più ostica visto che il fumetto parte esattamente come la musica dei Ramones stessi – una mitragliata! – e non molla sino alla fine, saltando spesso e volentieri qua e là nel tempo. Per potersi raccapezzare al meglio in fondo al libro vi sono dieci fondamentali pagine. Argute, precise e anche ironiche, quando serve, che spiegano dettagliatamente l’ambientazione delle varie vicende del fumetto, i protagonisti, gli aneddoti, insomma tutto quanto necessita. La cosa bizzarra è notare che ovviamente viene fatto riferimento ai vari numeri delle pagine della graphic novel che però non compaiono perché non sono proprio stampate! Un caso? Oppure Dee Dee andava così a braccio che non era così facile stargli dietro nel racconto nemmeno una volta ultimato? Insomma un libro con scritto in copertina R A M O N E S che anche per questi simpatici motivi rientra orgogliosamente a pieno titolo in tutto ciò che hanno fatto in vita i quattro “fratelloni”, nel bene e nel male. Che la terra sia loro lieve, sempre, al di là degli steccati di genere!
Stefano “Steven Rich” Ricetti