Recensione libro: Rock Tombstones, i luoghi Sacri del Rock
ROCK TOMBSTONES
PELLEGRINAGGI TRA I LUOGHI SACRI DEL ROCK
di Luca Fassina
I Monsoni 3 – 224 pagine – 16×23 – ISBN 978-88-94859-16-4 – 19,00 Euro
Rock Tombstones è il classico libro che sinora non era ancora stato scritto. Grazie all’intuizione di una vecchia triglia del giornalismo hard’n’heavy italiano come Luca Fassina, da qualche settimana è possibile avere sottomano un’esauriente guida su come e dove rendere omaggio alle spoglie mortali di artisti che hanno segnato la storia del rock a 360°.
Il taglio impresso dall’autore all’intero lavoro è sobrio, diretto e sferzante. Fassina non concede né si concede momenti trombonistici da salotto buono della musica dura. Egli va dritto al sodo, sfrondando tutto lo sfrondabile puntando sui fatti, riuscendo così ad imprimere a uno scritto di questa tipologia il giusto ritmo, sciorinando alcune chicche ma ben dosate e solamente nel momento in cui queste ultime possiedono la valenza per essere riportate. Quando ci si imbatte in una produzione che poggia su di un elenco di situazioni in sequenza apparentemente slegate fra loro la buccia di banana è sempre dietro l’angolo. Il rischio di cascare nel tranello della santificazione postuma, tanto in voga ancora oggi a qualsiasi latitudine, è fortissimo.
Come scritto nella presentazione del libro, tutte le informazioni segnalate nella guida sono state acquisite di prima mano direttamente sul posto oppure pazientemente raccolte negli anni attraverso libri, giornali, siti web e le testimonianze di famigliari, amici, giornalisti che si sono occupati delle storie delle rockstar passate al setaccio. La localizzazione di tutti i luoghi trattati – particolare fondamentale e importantissimo, che fa la differenza – è accompagnata dal rispettivo posizionamento GPS oltreché da una spiegazione idealmente fornita dal tizio che passa di lì e che ne sa, al quale si chiedono lumi. Della serie: “Prenda la prima a destra per cinquanta metri, poi quando giunge ad una croce di malta nera gigantesca viri a sinistra per altri cinquanta metri ed è arrivato!”. Non sempre, infatti, gli indirizzi dei cimiteri o dei vari sacrari sono particolarmente precisi e certuni luoghi risultano davvero difficili da scovare. Diverso il discorso afferente altre tipologie di posti, siano essi alberghi, case o tratti di strada ove avvennero degli incidenti mortali o fatti che valga la pena narrare funzionali al libro. Last but not least: lo spirito con il quale Fassina affronta qualsivoglia situazione è nella scia del rispetto, rifuggendo in toto il gusto del macabro fine a se stesso.
Per la fauna abituale frequentatrice di queste pagine web a sfondo nero, imperdibili i capitoli o le semplici citazioni che riguardano personaggioni quali Criss Oliva (Savatage), Cliff Burton (Metallica), Lemmy (Motorhead), Ronnie James Dio, Razzle (Hanoi Rocks), Kevin Du Brow (Quiet Riot), Jeff Hanneman (Slayer), Jimmy Bain (Dio), Johnny Thunders (New York Dolls), Euronymous (Mayhem), Rhett Forrester (Riot), Scott Columbus (Manowar), Dimebag Darrell e Vinnie Paul (Pantera), Steve Lee (Gotthard), Paul Baloff (Exodus), John Bonham (Led Zeppelin), Clive Burr (Iron Maiden), Wurzel (Motorhead), Randy Castillo (Ozzy Osbourne Band), Fast Eddie Clarke (Motorhead), Peter Steele (Type O Negative), Randy Rhoads (Ozzy Osbourne Band), Mark Reale (Riot), Bon Scott (Ac/Dc), Guy Speranza (Riot), Philty Animal Taylor (Motorhead), Wendy O. Williams (Plasmatics), Kelly Johnson (Girlschool), Jon Lord (Deep Purple), Nick Menza (Megadeth), Killer Kane (New York Dolls), Dead (Mayhem), AJ Pero (Twisted Sister), Cozy Powell (Black Sabbath), Eric Carr (Kiss), Marc Bolan (T. Rex), David Brokie (Gwar), Steve Clark (Def Leppard), Piggy (Voivod), Phil Lynott (Thin Lizzy), Jerry Nolan (New York Dolls), Jani Lane (Warrant), Rick Parfitt (Status Quo), Ingo (Helloween), Gary Moore, Chuck Schuldiner (Death), Eric Ain (Celtic Frost), John Wetton (Uriah Heep).
A proposito di Motorhead: notevole e condivisibilissimo il coccodrillo, anzi il coccödrillo da parte di Alex Ventriglia, a pag. 139, in veste di special guest di Fassina. Poi ovviamente in Tombstones è dato spazio anche agli obbligatori Mercury, Presley, Lennon, Morrison, Vicious e a tutti gli altri big ricompresi nella grande famiglia del rock. Quando possibile l’autore fornisce anche foto delle varie tombe o lapidi, che vengono riportate in bianco e nero.
Per precisa scelta editoriale non è menzionato alcun artista italiano, unica eccezione Demetrio Stratos degli Area, in quanto Tsunami Edizioni non esclude che in futuro possa essere scritto un libro ad hoc per i connazionali legati al rock che hanno lasciato questa terra anzitempo.
Rock Tombstones è un libro maneggevole, di 16×23 centimetri e con la copertina morbida. Vale la pena portarselo dietro quando si parte per un viaggio dalle tinte RRRRRRrrrrock, specialmente se il vostro itinerario ricomprende Los Angeles, New York o Londra, luoghi particolarmente affollati di star passate a miglior vita…
Stefano “Steven Rich” Ricetti