Recensione libro: Sette Sataniche e Psicosette, dagli adoratori del diavolo ai “signori della mente”
Sette Sataniche e Psicosette
Dagli adoratori del diavolo ai “signori della mente”
di Gabriele Moroni
Formato 14×21 cm
Pagine 240
EAN 9788836161690
18.00 Euro
«A me non può capitare»
E’ una frase che non va detta, e piuttosto conviene esercitare quel minimo di accortezza – e di umiltà – che può metterci al riparo. A tutti può succedere, nell’arco della propria vita, di attraversare un periodo di difficoltà ed è in quei momenti di fragilità che si cerca aiuto, che ci si può imbattere nelle persone sbagliate.
Sette Sataniche e Psicosette, dagli adoratori del diavolo ai “signori della mente”, libro a cura di Gabriele Moroni oggetto della recensione, si può sintetizzare nel concetto sopra esposto, tratto da pagina 8 dello stesso.
In Italia esistono oggi circa 500 gruppi, con migliaia di adepti. Sono soprattutto le psicosette a nascondersi dietro il paravento di associazioni culturali e di volontariato sociale, scuole di formazione, gruppi di studio, gruppi per potenziare la mente, scuole di formazione per imprenditori e dirigenti pubblici e privati, centri di benessere e cura o di riabilitazione da dipendenze come droga e alcol, enti di beneficenza, organizzazioni per la fratellanza fra i popoli, organizzazioni per la difesa dei cittadini e dei consumatori, gruppi di autoaiuto, comitati contro gli abusi della psicologia e della psichiatria, comitati a sostegno dei genitori per l’ingiusta sottrazione dei figli, persino associazioni di lotta a maghi e ciarlatani. Ma tutte le sette portano avanti un’ideologia totalitaria e totalizzante, anche non di natura religiosa, che fa riferimento a un leader carismatico, a una figura di santone, e si propone di reclutare quante più persone possibili.
Sbagliato pensare alle nuove sette come a congreghe notturne di individui incappucciati. I santoni-reclutatori sono non di rado persone in giacca e cravatta, anche professionisti, che illudono le persone con la possibilità di essere aiutate, usano slogan che altro non sono se non moderne formule magiche, promettono sostegno, affermazione professionale, sviluppo della memoria, arricchimento spirituale, felicità.
La psicosetta è un gruppo chiuso e autoritario, non necessariamente di tipo religioso o spirituale, che, piuttosto, offre percorsi di automiglioramento e potenziamento delle proprie capacità. Gli strumenti utilizzati sono spesso desunti dalla psicologia, più o meno convenzionale, come la Pnl, ovvero Programmazione neurolinguistica, un approccio pseudoscientifico alla comunicazione, utile «ad istruire le persone all’autoconsapevolezza e alla comunicazione efficace, e a cambiare i propri schemi di comportamento mentale ed emozionale».
Tutti concetti illuminanti estrapolati da vari passaggi del libro. Sull’argomento si erano già espressi chiaramente i Death SS nel 2006, con il brano “Psychosect”, contenuto all’interno dell’album The 7th Seal, per chi fosse interessato a ripassarsi il testo di quella canzone.
Sette Sataniche e Psicosette è il prodotto finale di un lavoro di inchiesta giornalistica d’altri tempi. Nulla a che spartire con le logiche di stampo romanzesco che spesso attanagliano operazioni similari. Moroni, da cronista di razza qual è si attiene ai fatti e li snocciola sapientemente, alternando interventi di terzi a esperienze personali, come quella coinvolgente Michele Tollis, padre di Fabio, barbaramente ucciso insieme con Chiara Marino dalle Bestie di Satana fra le brughiere nei dintorni di Somma Lombardo (VA) nel gennaio del 1998.
I punti di forza del lavoro griffato Diarkos poggiano sull’intervista alla psicologa Lorita Tinelli ma soprattutto sulle agghiaccianti testimonianze delle persone che hanno avuto a che fare con le varie sette, che con estrema lucidità riportano fatti realmente accaduti ai quali si stenta quasi a credere, studiati e prodotti chirurgicamente a monte da persone malvagie. Racconti dalla forza emotiva elevatissima che all’interno del libro cozzano con interventi un po’ troppo pesanti e verbosi da parte di altri addetti ai lavori, che comunque contribuiscono a raffigurare un quadro per lo più completo della fenomenologia legata al mondo della manipolazione del pensiero. Peccato inciampare in qualche refuso, talvolta. Totalmente evitabile, ad esempio, quell’Alexander Crowley al posto del corretto Aleister Crowley.
Sette Sataniche e Psicosette: un libro illuminante, capace di mettere a nudo un mondo sommerso dalle dinamiche feroci, impietoso e dalle ramificazioni nel circuito sociale molto più diffuse di quanto si possa immaginare.
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Stefano “Steven Rich” Ricetti