Recensione libro: Vibrazioni Rock 1970-1977, la grande ondata dei gruppi stranieri in Italia
Vibrazioni Rock 1970-1977
La grande ondata dei gruppi stranieri in Italia
di Norberto Fedele
344 pagine
ISBN-10 8892773321
ISBN-13 978-8892773325
€ 21,00
Prima dell’esplosione dell’Acciaio suonato dal vivo nel nostro Paese, quella che ci portò per la prima volta nella storia le assatanate orde barbariche capitanate da Saxon, Venom, Motörhead, Iron Maiden, Manowar, Metallica, Riot, Accept e moltissimi altri ancora, c’erano gli anni Settanta. Ai quali va il merito di aver spianato la strada per tutti gli artisti e i concerti successivi.
Magici e irripetibili quegli anni, senza dubbio, vuoi per la creatività espressa, vuoi perché in quel periodo la musica era ancora proprietà di chi la scriveva ma anche perché il 13 febbraio del 1970 nacque l’heavy metal, inciso nei solchi di un vinile che definire iconico è poco, inguainato da una copertina lugubre e poco a fuoco, concepito da quattro geniali scarcassoni di Birmingham che presero in prestito il loro nome, Black Sabbath, da un film di un regista italiano, Mario Bava.
Anni nei quali la musica dal vivo non serviva solo come intrattenimento ma veicolava messaggi fortissimi, anti-sistema e sovversivi, mostrando una vitalità incredibile. Gli strumenti di comunicazione erano quelli che erano, allora, e i vari complessi incarnavano spesso, loro malgrado, il megafono di intere generazioni. L’Italia, sebbene fortemente impreparata, venne invasa da una serie di grandi eventi live che fatalmente misero a nudo le grandi lacune che albergavano alle nostre latitudini.
Mancanza di strutture adeguate, promoter entusiasti ma totalmente impreparati, contratti improvvisati non scoraggiarono però il nuovo che avanzava, capace di soverchiare qualsivoglia difficoltà, anche logistica. La voglia di musica dal vivo era così forte che nemmeno le turbolenze politiche e sociali del periodo riuscirono a frenare la calata dei vari Led Zeppelin, Deep Purple, Jethro Tull, Grand Funk Railroad, Ten Years After, solo per citarne alcuni. Certamente il prezzo da pagare fu alto, per sdoganare il nostro Paese in termini concertistici: lacrimogeni, manganellate, boicottaggi, scontri con la Polizia e i Carabinieri, presenza di autoriduttori, patrocini non richiesti, il tutto in un clima di altissima tensione.
Ma alla fine il nostro Paese se ne venne fuori, sebbene un po’ ammaccato.
Vibrazioni Rock 1970-1977, la grande ondata dei gruppi stranieri in Italia, libro griffato Arcana Edizioni, raccoglie dentro 344 pagine l’intera traiettoria dell’Italia rock di quel particolare momento storico che, così come scritto nella presentazione ufficiale del tomo recita: …quando il business dei concerti fiorì, crebbe e collassò, diventando terra di conquista dei grandi gruppi stranieri, 23 dei quali sono i protagonisti di questo viaggio, ricostruito attraverso articoli ed estratti dalle cronache dell’epoca, testimonianze dirette e percorsi biografici.
Va dato atto all’autore, Norberto Fedele, di essersi fatto un mazzo tanto al fine di affrescare per ogni concerto un quadro il maggiormente possibile esaustivo così da contestualizzare al meglio la situazione, non solo a livello musicale, ma anche storiografica, sociale e politica, in modo da fornire tutto l’humus necessario affinché il lettore possa immaginarsi, viaggiando un po’ con la fantasia, i vari Robert Plant alle prese con “Immigrant Song”, Robert Fripp su “21st Century Schizoid Man” e Alvin Lee impegnato in “I’m Going Home”. Ovviamente per chi non era presente di persona a tali avvenimenti epocali. Interessanti gli estratti dai vari articoli d’antan a supporto della narrazione, ripescati da quotidiani e riviste, a significare un modo di scrivere legato decisamente al passato, anche se sempre affascinante nel suo impianto molte volte retorico.
L’unico neo del lavorone messo a terra da Fedele è la totale mancanza di fotografie a corredo dell’opera, un vero peccato, al di là dei sempiterni discorsoni legati ai costi, ai diritti e ai vari copyright.
Per completezza, qui di seguito vengono riportate le varie band trattate, seguite dall’anno, o dagli anni, che le hanno viste esibirsi sui palchi italiani in quel periodo:
Rolling Stones: 1970
Jethro Tull: 1971-1973
Ten Years After: 1971, 1972
Family: 1971
Santana: 1971, 1973
Colosseum e Tempest: 1971, 1973, 1974
Yes: 1971, 1974
Deep Purple: 1971, 1973
Chicago: 1971, 1977
Pink Floyd: 1971
Grand Funk Railroad e Humble Pie: 1971
Led Zeppelin: 1971
Gentle Giant: 1972-1974, 1976
Van der Graaf Generator e Peter Hammill: 1972, 1973, 1975
Genesis: 1972-1975
Emerson Lake & Palmer: 1972, 1973
Blood Sweat & Tears: 1972, 1973
Traffic: 1973, 1974
King Crimson: 1973, 1974
Frank Zappa: 1973, 1974
Weather Report: 1973, 1976
Santana a Verona, Torino e Milano: 1977
Stefano “Steven Rich” Ricetti