Fabio Vellata
“Brace for Impact" è l’album migliore dei Perfect Plan sino a qui: la selezione di brani al suo interno rafforza l'idea di una band destinata a grandi cose. Presenti e future.
Familiarizzando con calma e lasciando sedimentare i pezzi, per un amante del genere non sarà troppo complicato apprezzare un album per nulla malvagio e con molti punti a proprio favore come "Burn for Love" dei Killer Kings.
Improbabile ed un po’ stravagante, la nuova vita artistica di Ken Hammer con i Taboo si rivela un florilegio di compromessi e tentativi mancati.
Affiancato da quattro ottimi cantanti, il chitarrista Tony Hernando (Lords of Black) confeziona la seconda uscita del suo progetto personale Restless Spirits.
"Animalistic" dei Nordic Union è un ottimo album, che grazie a canzoni solide, ben miscelate ed in perfetto equilibrio stilistico, piace senza troppe riserve proprio come le uscite precedenti.
"Outer Space" di VIncenzo Grieco è un prodotto dal profondo respiro “underground”, che si prende la libertà di esser se stesso e di non cercare consensi di facile commercio per poter affermare di esistere.
Quello di Palace è il tipo di musica che ben si attaglia a momenti spensierati e positivi, in cui il sole non brucia troppo e lascia spazio alla leggerezza.
Lo stile peculiare degli Ardours, fatto di atmosfere un po’ malinconiche e dilatate sui cui va ad innestarsi come una sorta di eco divina la voce di miss DeMurtas, è ciò che rende l’ascolto del nuovo “Anatomy of a Moment” esperienza tutt’altro che spiacevole.
Il genere d’elezione dei Devil's Train è da sempre un ruvido hard rock con richiami a Black Label Society e Dead Daisies. Facile farsi ingolosire.
"God is A Witness" degli Anims non è un disco il cui ascolto possa essere inteso quale passatempo distratto o come il sottofondo di una giornata d’estate.