Fabio Vellata

Un esordio brillante e quasi perfetto per gli Shining Black di Mark Boals e Olaf Thorsen. Un disco che cresce ad ogni ascolto e rivela sempre nuovi particolari.

Secondo capitolo discografico per i Tokyo Motor Fist, band nata dall’unione di Ted Poley dei Danger Danger e Steve Brown dei Trixter.

Disco d’esordio per Michael Grant artista americano non particolarmente conosciuto e dal passato piuttosto oscuro.

I francesi Archange tentano di sdoganare il proprio nome dai ristretti ambiti nazionali alla ricerca di un po’ di notorietà anche all’esterno dei confini d’origine.

Un primo tassello discografico che si bilancia equamente tra una conclamata mancanza di originalità e le avvisaglie tipiche di una band acerba ma già dotata di qualche oncia di talento.

Un disco AOR dai risvolti molto vicini alla westcoast per Chris Rosander, giovanissimo debuttante che al primo passo in carriera ha potuto già beneficiare delle attenzioni di una label assolutamente rispettabile come AOR Heaven.

Più unici che rari i gruppi che, nel corso della loro carriera, non hanno mai sbagliato un album. Magari non tutti capolavori in senso assoluto. Ma comunque dischi piacevoli e costantemente forniti di ottime canzoni, buone idee ed una facilità d’ascolto estrema. Tra di loro vanno sicuramente annoverati i Vega.

Tutto bene e svolto come da copione. Non fosse che, purtroppo, è proprio la qualità dei brani a non convincere appieno.

Moderni senza dubbio, ma con una fortissima vocazione hard rock, i newcomers carioca potrebbero essere una buona scoperta.
I caratteri e le doti per fare qualcosa di buono ci sono tutti.

Allineando influenze che fanno della classicità un vanto ostentato con orgoglio, il quintetto bolognese si definisce come si soleva fare un tempo. Semplicemente “heavy metal".

È la stagione. Belle giornate, clima tiepido, luce radiosa. La voglia di tornare ad assaporare […]

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