Fabio Vellata
Il primo album dei Nightblaze è un prodotto che mette in fila tutti gli elementi utili per essere gradito ai fan del rock melodico.
Un momento ed un disco stavolta semplicemente “interlocutori" per Deen Castronovo ed i suoi Revolution Saints.
Ultra melodici, orecchiabili, facili da ascoltare. Magari un po’ leggerini, ma certamente gradevoli.
Gli svedesi Grand con il secondo capitolo discografico della loro breve carriera non danno l’impressione di voler percorrere strade troppo distanti da quella che è la tradizione del genere a loro congeniale.
A dispetto di un nome e di una copertina dalle suggestioni gotiche (per l'appunto), il genere che i Gotus trattano con indubitabile destrezza è un hard rock torrido e muscolare che ha come punti di approdo alcuni nomi storici del pantheon ad esso riservato.
I The Grandmaster sono l’esperimento in solitaria di Jens Ludwig, ottimo chitarrista che i più ferrati ricorderanno essere tra i fondatori dei celebrati Edguy.
“The Reasons", proposto dal suo ideatore Meghistos come un “invito a esplorare le motivazioni oscure che risiedono in ognuno di noi e che ci portano a scelte da cui non si torna indietro”, è un album che trasuda malignità e disprezzo, sa d’inferno e puzza di zolfo.