Fabio Vellata
I Vega sono ancora credibili. E nonostante qualche recente passaggio a vuoto, ma soprattutto, la perdita di due membri fondamentali come i fratelli Martin, sono ancora in grado di proporre bella musica.
Si dovesse scegliere un unico cd da acquistare in tutto l’anno – nonostante di roba bella sinora ne sia uscita davvero parecchia – si potrebbe puntare lisci ed in scioltezza sugli Eclipse. Tanto non si sbaglia mai.
Il campionato è agli albori: se volessimo dare una definizione calcistica a questa prima uscita dei Later Sons, parleremmo di un team destinato a lottare in centro classifica.
Ci si trastulla e sollazza per una quarantina di minuti con il volume che, senza nemmeno rendersene conto, aumenta inesorabilmente come il prezzo della benzina. Con la differenza che per quest'ultima ci si incazza come belve. Con gli Hell in the Club si ottengono invece belle soddisfazioni.
Nell’infinito svolazzare tra un titolo e l’altro, dovesse tuttavia accadere d’imbattersi nel nuovo cd dei Rian, la sensazione sarà comunque quella di essere planati abbastanza sul morbido. E di avere per le mani un prodotto quanto meno valido e di fattura più che buona.
“Nothing Left to Lose” si piazza senza troppi problemi ai vertici della categoria, confermando ancora una volta Kent Hilli - in qualsiasi delle sue versioni, solista o meno - come uno dei nomi di punta assoluti del genere.