Manuel Gregorin
The Hellish Joyride è certamente un lavoro ben prodotto e suonato egregiamente. Un album con tutti gli elementi al loro posto ed una buona prova dei musicisti coinvolti. Alla fine però, nonostante i buoni presupposti, non riesce ad essere particolarmente incisivo.
Firestar è il disco destinato certamente agli amanti incalliti delle sonorità classiche. Un prodotto per chi vuole andare sul sicuro e a cui non dispiace risentire ancora una volta le stesse canzoni. Per tutti gli altri un lavoro commestibile, ma certamente non essenziale.
Sicuramente una conferma per i Nitrate, che ormai possono definirsi ben inseriti tra le realtà più solide del panorama melodic-rock.
Disco come da copione per i Bloodbound, che non si discosta di un millimetro dal solco tracciato con gli album precedenti.
Un disco tutto d'un pezzo Code Red, che ci consegna una band che sa essere ancora incisiva nonostante gli anni. Con buona pace di chi vedeva la loro stella iniziare ad offuscarsi dopo gli ultimi lavori, i Primal Fear dimostrano invece di aver ancora dei buoni colpi da sparare.
I RoadWolf mostrano un buon potenziale con discreti margini di miglioramento. Per il momento con Midnight Lightning possono dirsi promossi. Vediamo cosa ci offriranno per il futuro.