Manuel Gregorin
Empires Falling dei Mentalist è un buon lavoro con diversi spunti interessanti. Ogni tanto si perde in qualche passaggio forse un po’ troppo trascinato, ma riesce comunque a farsi apprezzare.
Debutto discografico per gli Ultima Grace, band nata dalla mente del tastierista giapponese Yuhki, già attivo in formazioni nipponiche come Galneryus e Alhambra, cui si è aggiunta la celebre vocalist Anette Olzon.
Army of Dreamers del duo Allen/Olzon è un lavoro che pur senza stupire offre non pochi momenti di interesse. Consigliato ai fan del symphonic metal melodico.
Symbol of Eternity è il classico disco che è lecito aspettarsi dei Grave Digger. Un lavoro che non presenta sorprese rispetto alle uscite passate e che obiettivamente nessuno si aspettava di trovare.
Bliss dei Tungsten è un prodotto con spunti interessanti, nel quale si prova a dare un aspetto più moderno al power,
Con Brotherhood i Sinner rimarcano ancora una volta la loro posizione di prestigio nel panorama metal mondiale.
I Crossing Rubicon si cimentano in un hard rock melodico/ AOR che esprime sonorità in voga negli anni 80.
In nuovo album dei Victorius è un lavoro piacevole, che si lascia ascoltare volentieri, consigliato a tutti gli amanti del power di matrice classica.
Che dire di "Impact Is Imminent"? Semplice: nulla di nuovo. Sono sempre i soliti, cari, vecchi Anvil quelli che escono dalla tracce del nuovo cd.
Un disco un po’ particolare per i gusti di qualcuno, certamente non indicato a chi è alla ricerca di suoni ruvidi. Potrebbe al contrario stuzzicare la curiosità di chi, nel rock e nel metal, non disdegna una certa ricerca di innovazione e scelte stilistiche fuori dai soliti cliché.
Molto interessante il ripescaggio di sonorità che si rifanno volutamente agli anni 80, risultando però contemporanee ed attuali anche nel 2022.
Si fosse trattato di un ep con inclusi gli ultimi cinque brani, avremmo potuto affermare che i Battle Beast sono tornati in piena forma.
Un mix di power, sfumature prog, puntate di hard rock e metal melodico ben amalgamati secondo la scuola nord europea. Soprattutto, sapientemente arrangiato con esperienza dal chitarrista finnico che, grazie ai numerosi guest, molto mestiere ed indubitabili abilità, confeziona un prodotto di buona fattura che si lascia ascoltare ben volentieri.
Veramente un'uscita interessante: un lavoro schietto che senza troppi giri di parole ci ricorda che anche nel 2022 l’heavy metal più tradizionale ha ancora molto da dire.
"Automaton" è un titolo che mette in chiaro le intenzioni dei Crashdïet: come un automa che non prevede il fallimento, la band va dritta per la sua strada fino a compimento della missione, consistente nello spararci addosso undici tracce di hard rock fiammeggiante.
In effetti, un altro buon tassello che si aggiunge alla gloriosa carriera della storica band, per nulla intenzionata ad appendere gli strumenti al chiodo.
"Eyes Of Oblivion" ci riconsegna una band in ottima forma, con un album che offre quello che più ci si aspetta dai The Hellacopters.
Pur non essendo un disco brutto risulta comunque molto prevedibile e poco originale, particolare che in un mare ampio come quello del power metal può costare la caduta in un pericoloso oblio.