Manuel Gregorin
Pur non essendo un disco brutto risulta comunque molto prevedibile e poco originale, particolare che in un mare ampio come quello del power metal può costare la caduta in un pericoloso oblio.
"Not The End Of The Road" è il lavoro che ci si aspetta da una band come i Kissin’ Dynamite.
Un disco indovinato, con un suono anni ottanta fatto da musicisti degli anni duemila, fresco e contemporaneo senza inutili nostalgie ed in cui ogni brano è al posto giusto.
Un disco equilibrato, che scorre via in modo piacevole, con idee fresche ed arrangiamenti accurati.
Un prodotto che essenzialmente non dice niente di nuovo ma riesce a scorrere via senza fatica.
Un lavoro di valore, che pur non brillando per originalità può soddisfare molti palati.
Un opera prima quella degli Agarthic che nonostante sia un esordio denota già una buona esperienza dei musicisti: un prodotto suonato bene e con arrangiamenti ricercati.
Non si può fare a meno di notare come, in quest'ultima fatica, i tedeschi compiano una sterzata verso uno stile più diretto ed immediato rispetto ai due predecessori.
Debutto discografico per i norvegesi Memoria Avenue, formazione dedita ad un AOR/hard rock melodico sullo stile di band come Work of Art e Perfect Plan.
In una definizione pratica e veloce, "Of Poetry And Silent Mastery" è un album di canzoni che, senza essere troppo artificiose ed elaborate, riescono ad essere sempre fresche e stuzzicanti.
L'esordio solista di Robledo si guadagna una dignitosa sufficienza: tutto sommato si tratta un interessante antipasto in attesa del secondo capitolo dei Sinner's Blood.
"Back On Track" può essere un buon punto di partenza per acculturarsi sui M.ill.ion e scoprire una band di qualità che ha evidentemente raccolto meno di quanto seminato.
Nulla che non sia stato già sentito, ma comunque un prodotto scorrevole che senza avere l’ambizione di diventare una pietra miliare del genere si lascia ascoltare volentieri.
Un esordio tutto sommato buono per gli Inner Stream, che grazie alla evidente versatilità può raccogliere consensi tra i fan del metal sinfonico, del nu e del gothic.
Quello che conta è che ci sia della buona musica, ed è quello che le due cantanti scandinave ci offrono
Un debutto positivo che, oltre ad offrire tre quarti d'ora di musica tutto sommato gradevole, può essere una buona occasione per fare conoscere fuori dal Brasile Fernandes e Zonta e puntare i riflettori sulle rispettive band d'origine.
Quarantacinque minuti di headbanging, finiti i quali, se la testa non vi è ancora rotolata sotto un tavolo vi verrà voglia di fare ripartire il CD da capo.
Un esordio sicuramente di spessore realizzato da musicisti di esperienza che non mancherà di farsi apprezzare dagli amanti del genere.
"When Life Was Hard And Fast" è un lavoro di grande qualità, a base di rock semplice e genuino ma allo stesso tempo coinvolgente e trascinante.