Manuel Gregorin
Se siete fan del metal più classico, quello fatto da riff potenti e ritmiche arrembanti date pure un altro ascolto ai Wizard: non troverete niente che non sia già stato scritto o sentito, ma potrebbe essere proprio quello che stavate cercando
Un disco compatto e roccioso destinato ad andare oltre ai soli seguaci dei ‘rÿches: in buona sostanza un cd metal per i fans del metal.
"Face This Burn" è un disco che possiamo definire come un mix tra vecchio e moderno: le canzoni hanno uno stile riconducibile all'heavy metal tradizionale, ma con sonorità tipiche di certo nu-metal.
"Rage Of War" è un disco di heavy power compatto, con ritmiche serrate e buona produzione, ma con brani che non riescono ad emergere dalla media.
Una proposta musicale fortemente ancorata agli anni 70/80 che non ha nel suo aspetto "vintage" e demodè un potenziale difetto. Anzi, rappresenta la prova evidente di come per realizzare dischi validi non serva per forza cercare l’innovazione a tutti i costi.
Pur non essendo un disco eclatante e con qualche piccola pecca, "Ignite The Machine" è un album di buona qualità che scorre via piacevolmente.
"Skycrest" si propone come un buon disco power metal fedele alla linea tracciata dal gruppo di Sielck nel corso degli anni, con una buona produzione che scorre via piacevole senza ne togliere ne aggiungere niente a quanto già fatto nei lavori precedenti.
Provate ad immaginare se il galeone capitanato dai Running Wild andasse a scontrarsi in un […]
Un buon gruppo di seconda fascia che certamente non scalzerà i grandi maestri della scuola nord europea dal proprio trono, pur risultando essere - ogni tanto - una buona variante.
Un disco di power metal che non aggiunge niente di nuovo a quello che il genere stesso propone da anni, ma comunque ben fatto, con una buona produzione e brani che dimostrano una tecnica di livello unita ad un’ispirata vena compositiva.
Gli Stormwarrior non si scostano di un millimetro dagli standard che da sempre li hanno contraddistinti.
Una band che si ama o si odia.
Anche se con un po' di ritardo, ecco la recensione di #13, nuovo album dei Gotthard.