AOR
Il primo disco degli Streetlight (Ignition, 2023) mi era piaciuto parecchio. La band suonava un AOR straordinariamente fresco e accattivante, oltre che prodotto e arrangiato benissimo, al punto che ancora oggi il disco torna nei miei ascolti: cosa rarissima negli ultimi anni.
“Heart of Lion” non ha particolari punti deboli. E potremmo chiuderla qui, in agilità e scioltezza.
“Soulbound”, il nuovo album solista di Robin McAuley, già cantante di MSG e Grand Prix, spinge l’acceleratore su suoni più aggressivi, pur ponendo al centro come sempre la melodia e l’eleganza del canto.
Ogni brano un bel ritornello – elementi fondanti dello stile dei The Night Flight Orchestra. Ad ogni passaggio uno spunto che rende il disco fresco e soprattutto riascoltabile. Un particolare che, da sempre, rende la band di Strid diversa dalle altre.
“Wide Open Sky”, terzo album dei brasiliani Landfall, pur se certamente appartenente con fierezza ad un filone artistico assolutamente codificato e certamente non innovativo come l' AOR di ispirazione Journey, si fa ascoltare con grande piacere grazie all’ impeto rock e alla fantasia con cui gestisce la tavolozza dei colori sonori disponibili.
Uno degli ultimi colpi interessanti del 2024 in ambito melodico è arrivato con "Voila'", disco di debutto dell’inedita coppia Powell-Payne.