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Aborted (Sven De Caluwe)

Di Alberto Fittarelli - 14 Aprile 2008 - 15:41
Aborted (Sven De Caluwe)

Intervista a cura di Davide Iori

Gli Aborted sono una band che non le manda a dire. Incontro Sven De Caluwe al Rock Planet di Pinarella di Cervia e dall’intervista che ne viene fuori mi rendo conto di essere davanti a musicisti ancora giovani, ma che sanno qual’è il loro peso sulla scena brutal e non hanno paura di dire le loro opinioni né di fare delle scelte anche pericolose. Come dimostra il fatto che nello show successivo alla nostra chiacchierata il pubblico li ha quasi ignorati possiamo dire che non tutte queste scelte vanno poi a buon fine, però è proprio dal coraggio che poi scaturiscono i successi. Ma diamo spazio alle parole.

Ciao Sven, come sta andando il tour?

Molto bene. Le date sono praticamente tutte sold out e tutti i ragazzi delle altre band sono molto simpatici… ci stiamo divertendo!


Non vi sentite un po’ fuori posto ad aprire per una band che fa death metal melodico?

Assolutamente no, andare a suonare in posti dove c’è gente che non ci conosce e che di solito ascolta un diverso tipo di musica è lo scopo per cui ci siamo imbarcati in questo tour. Credo che gli Aborted abbiano il loro lato melodico, inoltre siamo molto amici con gli Heaven Shall Burn quindi non abbiamo avuto nessun problema ad imbarcarci in questa avventura.


E’ questa anche la ragione per cui venite qua sempre come gruppo di apertura per altre bands? Siete venuti anche l’anno scorso e quella volta facevate da supporto ai Behemoth.

Abbiamo fatto qualche show da headliner un po’ di anni fa qui in italia, ma il fatto è che il vostro paese è abbastanza lontana da noi quindi veniamo soltanto quando siamo in tour, e non per spettacoli singoli. Negli ultimi tempi ci è capitato di fare tours solo come apertura ad altre bands quindi ecco fatto, a noi non è che importi molto comunque essere davanti o dietro.


Rimanendo sul discorso Behemoth, potresti darci un commento su di loro come persone? Sono davvero così primitivi come sembrano sul palco?

(Scoppia a ridere NdA) No, sono davvero simpatici e sono sempre stati gentili con noi quando eravamo in tour con loro. Si divertono come animali, fanno festa come animali (they party like animals NdA) e non ti fanno sentire la differenza tra headliners e supporters, non ti fanno pesare il fatto che tu sei li per aprire i loro shows e che loro sono più grossi e famosi di te. Ci sono bands che si comportano come delle rockstars, ma non loro, tu sei sempre un loro pari e ti trattano sempre con rispetto.


Pensate di aver preso una via che vi porterà ad aggiungere sempre più elementi metalcore al vostro sound? Soprattutto negli ultimi due album da voi realizzati mi è parso di sentire una virata in questo senso, la ritroveremo anche nel vostro prossimo lavoro?

Metalcore? Definisci cos’è il metalcore! Per me il metalcore altro non è che il death metal melodico vecchia scuola dei gruppi svedesi e noi sinceramente ci siamo fermati a quelli. Con questo non voglio disprezzare i musicisti della nuova generazione, voglio dire, c’è del buono in ogni musica. Il nostro nuovo album comunque sarà più compatto e con canzoni più orecchiabili, nel senso che… insomma, le parti melodiche ci saranno, ma in una maniera più oscura… cavolo, c’è un sacco di merda indefinibile che sta arrivando, ma se vuoi un’ispirazione potrei dirti Opeth al massimo, stiamo cercando di tenerci lontani da tutto il filone metalcore. Le parti estreme saranno più estreme di quanto abbiate mai sentito finora e, per dirla in una frase, abbiamo accentuato ogni componente della nostra musica cercando di renderla più evidente singolarmente.


Soprattutto in Slaughter and Apparatus: A metodical ouverture mi è sembrato che si sia consumato il passaggio da sonorità più “marce” ad altre maggiormente “cibernetiche”, soprattutto a livello di suoni, e con questo intendo batteria finta, chitarre palesemente modificate in postproduzione e quant’altro.

Beh, si, ma ti assicuro che è qualcosa che è successo solo nel nostro ultimo album. Il fatto è che, soprattutto per quanto riguarda la batteria, ci siamo ritrovati in una situazione in cui ci siamo accorti troppo tardi che la microfonazione era stata sbagliata e che quindi le tracce che avevamo a disposizione non andavano bene. Addirittura la cassa non era stata nemmeno registrata in acustico. Abbiamo dovuto lavorare con quello che avevamo ed arrangiarci insomma, anche scendendo a compromessi con il realismo del suono.


E con il nuovo album?

Con il nuovo album vogliamo suonare maggiormente “dal vivo” e meno “clinici”.


Quindi sei d’accordo con me se dico: “Imperfetto ma reale è meglio che perfetto ma finto”?

Certo, assolutamente. Ci sono troppe band che oggi suonano come una macchina da scrivere che cade giù dalle scale, con la batteria fatta con la drum machine eccetera. Noi non vogliamo quello, vogliamo suonare come un vero gruppo musicale. Non sarà fatto editing di nessun tipo nel nuovo album.


Pensate di essere connessi con il movimento brutalcore e bands come All Shall Perish e Black Dahlia Murder? Ho intervistato gli All Shall Perish e mi hanno detto che anche loro volevano mettere influenze provenienti dagli Opeth nel loro nuovo album.

(Ride NdA) Cavolo, è divertente! Non li conosciamo personalmente, ma conosciamo la loro musica. Insomma, in ogni corrente ci sono buone e cattive bands e sinceramente non so dirti se ci sentiamo connessi a loro. Se dovessimo incontrarci e suonare con loro beh, potrebbe essere divertente, ma vedi, credo che gli anni in cui siamo cresciuti noi come band siano un po’ diversi da quelli in cui sono cresciuti loro… siamo più “vecchia scuola”, mentre loro se mai sono più collegati con l’era di myspace e tutta quella roba li. Per quanto riguarda i Black Dahlia Murder invece credo che siano una delle migliori bands che sono uscite negli ultimi anni.


Puoi darci qualche commento sui testi degli Aborted? La tematica a cui si ispirano è evidente, ma a me sembra che ci sia di più che i semplici fiumi di sangue e membra maciullate.

Certo, io dico sempre: è importante dire qualcosa con i tuoi testi, ma non c’è nessun bisogno di assumere atteggiamenti da predicatore. Quindi in quello che scriviamo il messaggio c’è eccome per coloro che lo vogliono sentire, mentre per coloro a cui non importano queste cose c’è sempre abbondanza di cose come: “Hey, ti taglio la testa e ti metto a decomporre nel fango”.


Sentite l’influenza dei Carcass mentre scrivete i vostri testi? So che suonate Heartwork dal vivo.

Si, lo facevamo, ma non in questo tour a causa della mancanza di tempo. Per quanto riguarda i testi si, nel senso di usare una terminologia specificamente medica o comunque di un inglese elevato. Loro però lo facevano a loro modo, noi in un altro. Di sicuro quando io ero più giovane e quando la band era più giovane l’influenza dei Carcass era molto più presente, ma ora stiamo cercando di seguire la nostra via.


Vorrei provare a fare un paragone tra testi musicali. Conosci Entrails of You dei Suffocation?

Certo!


Bene. In quella canzone il protagonista è un pazzo schiavo dei propri istinti, mentre in testi che invece appartengono a voi, come ad esempio “A Metodical Ouverture” vediamo dei serial killer si, ma guidati da una mente razionale e matematica. Possiamo dire che è questa la differenza tra voi ed il resto delle bands brutal a livello di testi? Il fatto che la vostra è una violenza “sistematica e ragionata”?

Credo che la cosa vari a seconda della canzone. Per esempio nel nostro nuovo album si parlerà molto di serial killers, ma attraverso episodi presi da fatti realmente accaduti, quindi ci siamo dovuti impegnare in ricerche anche di tipo storico. Per quanto riguarda Frank Mullen dei Suffocation lo conosco e penso che sia guidato lui stesso dalle emozioni, nel senso che è molto appassionato a quello che fa e questo si riflette in quello che scrive. Parlando di “A Methodical Ouverture” credo che quel disco fosse concentrato sulla freddezza e la distanza mentale che un uomo ha mentre uccide, ora comunque il livello tematico si sta spostando.


Recentemente si sta evolvendo una nuova corrente di brutal ipertecnico con bands come Spawn of Possession, Necrophagist e Decrepit Birth pronte ad imporre un nuovo balzo tecnico ed a portare il livello la dove nessuno è mai giuto prima. Credete che le altre band dovranno adeguarsi migliorando pesantemente la propria tecnica strumentale per mantenere il passo?

No, non credo, sinceramente non apprezzo molto quel tipo di musica. Per quanto ci riguarda siamo musicisti orientati verso la composizione di belle canzoni piuttosto che verso il dare mostra di se. Voglio dire: è bello se puoi scrivere canzoni difficili e suonarle altrettanto bene, ma il nostro interesse principale è scrivere buona musica non musica difficile o impressionante.


Pensi che quei musicisti siano solo degli esibizionisti oppure che abbiano effettivamente l’interesse artistico di scrivere quel tipo di musica?

Credo che se compongono quel tipo di musica lo facciano perché sono attirati dalla sfida. Ognuno ha la propria idea di cosa è bello e se loro pensano che quello sia ciò che vogliono fare allora è perfetto, io non ho niente da dire, fanno bene a farlo e devono dare tutto per raggiungere il loro obbiettivo. Per noi semplicemente non è una priorità diventare maestri di shredding, vogliamo solo scrivere buona musica.


Ok, ultime domande: a quando la pubblicazione del vostro nuovo album?

Il 23 giugno in europa.


Come s’intitolerà?

Non possiamo ancora dirlo per motivi contrattuali, mi dispiace.


Suonerete qualche canzone da esso sta sera?

Si, ne faremo una.


Avete già pubblicato un album live, possiamo aspettarci un vero e proprio DVD?

Credo proprio di si. Andremo al Summer Slaughter tour negli stati uniti e li filmeremo un sacco di roba, quindi credo che da quel materiale potrà essere estratto un DVD. Volevamo fare anche un DVD live come bonus per il nuovo album, ma non c’era budget per farlo, quindi è rimasta solo un’idea. Per quanto riguarda il DVD che abbiamo già pubblicato era solo un allegato e credo che non fosse pienamente soddisfacente in quanto a quei tempi avevano una line up che non era il meglio, sia come musicisti che a livello umano; ora invece abbiamo una formazione stabile da un anno emmezzo e tutti quanti crediamo che sia la migliore che gli Aborted abbiano mai avuto, quindi davvero sentiamo la necessità di rappresentare ciò con una testimonianza dal vivo.


Quindi ora è il momento mentre allora non lo era?

Al tempo lo facemmo come favore all’etichetta con cui eravamo. Penso che nonostante tutto quello sia un buon DVD, ma se dovessimo ripetere l’esperimento oggi ne verrebbe fuori qualcosa di molto meglio, di sicuro.

Ci salutiamo e mentre Sven mi assicura che il prossimo album degli Aborted sarà quanto di più brutale sia mai stato espresso dalla band nella sua carriera, una domanda mi sfugge:


Ho sentito dire che c’è una band di vegani in questo tour… non sarete mica voi?

No, sono gli Heaven Shall Burn eheheh… a noi piace la carne.

E c’era da scommetterci, con gli Aborted the carnage is always done.