AC/DC: le dichiarazioni di Phil Rudd
Il batterista degli AC/DC Phil Rudd ha dichiarato a Stuff.co.uz di essere stato trattato ingiustamente dalle autorità neozelandesi, in merito alla condanna per possesso di 27 grammi di cannabis.
“Concedetemi una sentenza equa” ha dichiarato a SunLive durante un’intervista a casa sua. Rudd è stato condannato dalla corte distrettuale di Taraunga ieri, a causa del sequestro di due dosi di cannabis ritrovate a bordo del suo yacht, ‘Barchetta’, il 7 ottobre 2010.
“Hanno anche tentato di inseguirmi per strada, per un po’ (in riferimento alla polizia)”. Il magistrato comunitario Robyn Paternson ha condannato Rudd, dichiarando durante il processo che il batterista, sotto l’effetto di cannabis, “giocava alla roulette russa“. “La mia unica roulette russa è vivere sulla strada” ha ribattuto Phil.
Secondo le dichiarazioni del batterista, egli non ha parlato con nessuno dei suoi colleghi riguardo alla condanna, e non è sicuro che la band organizzi un nuovo tour. “Non ho sentito nulla a riguardo. Difficile dire se lo faremo. Nel 1974, quando mi sono unito alla band, abbiamo fatto 174 concerti in 11 mesi. Non sono cose che si organizzano in una giornata“.