Adagio (Stéphan Forté)
Ritornano sul mercato musicale i francesi Adagio e lo fanno con
Archangels In Black, un disco ormai lontanissimo dalle coordinate
stilistiche dei precedenti lavori e non così soddisfacente come ci si aspettava.
Ne abbiamo parlato con Stéphan Forté, chitarrista e mastermind della band
francese. Buona lettura.
Archangels In Black si presenta subito con una copertina affascinante e di
forte impatto. Puoi dirmi che cosa rappresenta?
Rappresenta la nascita del quinto Arcangelo.
Chi si occupa di trascrivere i testi e che tematiche trattano? Si riferiscono
ad
un unico concept?
Mi sono occupato personalmente dei testi di Archangels In Black. Diciamo che
tutti i dischi sono più o meno legati da un unico concept, e questo non è altro
che un nuovo capitolo. Il tema principale è l’oscurità, però essa per me
rappresenta un significato diverso rispetto a quel che vorrà dire per qualunque
persona che ascolterà il disco.
Nel mio caso l’oscurità è un luogo della mia mente dove possa nascondermi quando
decido di stare da solo.
Come si sono svolte le fasi di composizione per Archangels In Black?
Solitamente ci metto almeno un mese per comporre, più un tempo ancora
più lungo per scegliere i pezzi che andranno a finire nel disco. In questo caso
ho preferito concentrarmi su di un numero di tracce già prestabilito, piuttosto
che perdere troppo tempo a scegliere le migliori fra venti e oltre tracce.
Possiamo considerare questo nuovo disco come la naturale evoluzione del
precedente Dominate?
Certamente è un nuovo capitolo, ed è sicuramente la naturale evoluzione del
precedente Dominate, anche se ormai un po’ lontano da quello che era il nostro
sound in Sanctus Ignís ed Underworld.
Ci sono pezzi che preferisci di più rispetto ad altri?
Le mie preferite sono Archangels In Black, Vamphyri e Undead.
C’è un piccolo particolare che mi ha incuriosito: il riff iniziale di Fear
Circus somiglia vagamente a quello di Walk dei Pantera. Sei d’accordo con me?
Sì, è vero. Però, ovviamente, si tratta solo di una casualità. In quel periodo
ho ascoltato molti dischi dei Pantera, magari sarò stato influenzato dal loro
sound (ride,
ndr)
Che reazioni ti aspetti da parte della stampa specializzata dopo la release
di Archangels In Black?
Preferisco sempre non parlarne in anticipo e aspettare la data di release
del disco.
Parliamo dell’ultimo cambio di line up: come mai Gustavo Monsanto ha lasciato
la band? In base a quali criteri avete scelto proprio Christian Palin?
Chris ci spedì un demo nel 2004, mentre noi stavamo cercando un nuovo cantante
per registrare Dominate. La sua voce era ottima, ma aveva quello strano e forte
accento finlandese che, per me, era un gran bel problema, e così poi la
scelta cadde su Gus Monsanto. Quando quest’ultimo ha deciso di lasciare la band,
ho provato a contattare nuovamente Chris, il quale mi ha spedito un secondo demo
e subito mi sono reso conto di quanto sia migliorata la sua pronuncia. Che dire
su di lui? È un artista completo: ha ampie conoscenze di teoria musicale, suona
il pianoforte, ottime conoscenze in campo metal e di arte in generale, oltre ad
essere il frontman che fa al caso nostro per quanto riguarda i live show.
Christian ha contribuito in qualche modo alla realizzazione del nuovo album?
No. Quando lui è entrato nelle fila della band, Archangels In Black era già
pronto per essere registrato.
Per quanto riguarda il tuo background musicale, quali gruppi hanno
influenzato maggiormente la tua carriera artistica?
Per quanto riguarda i chitarristi, sicuramente Jason Backer, Paul Gilbert e
Marty Friedman sono i più importanti in assoluto. Adoro anche altri artisti
contemporanei come Arcadi Volodos, Boris Berezowsky, Midori e Laurent Korcia,
più altri compositori del ventesimo secolo del calibro di Kryztof Penderecki,
Witold Lutoslawsky, Pierre Boulez, Arnold Shoenberg e Béla Bartok.
Come descriveresti la musica che suoni?
La definirei come Dark-Neoclassical Metal.
Per quanto riguarda i live show, come definiresti le esibizioni degli Adagio?
Adesso con Chris dietro al microfono? Distruttive!
In che stato si trova la scena metal francese? Ci sono gruppi che hanno
attirato maggiormente la tua attenzione rispetto ad altri?
Per quanto riguarda la scena metal, siamo gli ultimi rispetto al resto d’Europa,
anche se adesso le cose stanno cominciamo a migliorare sensibilmente, ma
comunque c’è ancora tanta strada da percorrere. Sai, risulta essere veramente
difficile venir preso sul serio quando tratti con persone che vivono al di fuori
di questo paese, anche perché non hanno la minima idea di quale sia il nostro
modo di lavorare. In ogni caso, vedo che la scena francese è in buono stato,
anche se non mi sento particolarmente legato ai gruppi del mio paese.
Avete già programmato le date del tour di supporto ad Archangels In Black?
Passerete anche dal nostro paese?
Abbiamo già la conferma di alcuni show per quest’anno. In Francia, ovviamente,
poi anche in Inghilterra, Germania più la partecipazione all’Hellfest Festival
prevista per il 21 giugno. La nostra agenzia sta inoltre lavorando per un tour
europeo a supporto di qualche gruppo più blasonato, ma per il momento non
conosco nessun dettaglio a riguardo.
Sarebbe veramente bello poter suonare anche in Italia, anche perché, fino ad
ora, non abbiamo avuto nessuna possibilità di esibirci nel vostro stupendo
paese.
Ci sarà anche l’occasione per registrare un DVD?
Abbiamo già raccolto un bel po’ di materiale, vedremo se sarà il caso di
pubblicarlo o meno.
Che programmi hai in mente per il futuro?
Andare in tour e cominciare a pensare al nuovo album degli Adagio.
Angelo ‘KK’ D’Acunto