Adramelch (Ballerio Vittorio)
Dopo il ritorno sulle scene con l’eccellente Broken History ( leggi qui la recensione) una delle band più storiche del movimento Heavy Metal nazionale (e non) interviene sulle pagine di TrueMetal.it con un’intervista nella persona di Vittorio Ballerio, cantante del gruppo.
Vincenzo: Una breve introduzione degli Adramelch ed una breve storia della band dai lontani anni 80 ad oggi. Come sono nati gli Adramelch?
Vittorio:Il gruppo nasce per volontà di Gianluca Corona (batteria) Franco Avalli (basso) e Lorenzo Marconi (chitarra) e Sandro Fremiot (Chitarra) ai quali mi aggiungo io, solo in un secondo tempo, come cover band.
Poi io al tempo ero solo in prestito al gruppo, in quanto la mia band principale erano i Phoenix (hard rock band con diversi concerti all’attivo nell’area Milanese). Dopo qualche concerto fatto di cover di Black Sabbath, Iron Maiden e Queensryche pongo il gruppo davanti ad un aut-aut: o si fa musica nostra o io esco dal progetto, infatti per me non è mai stato particolarmente gratificante eseguire brani di altri.
Davanti a questo Gianluca imbraccia la chitarra e compone Adramelch! E’ l’inizio di tutto!
Lorenzo esce dal gruppo (andrà a formare i Deathrage) e Luca Moretti entra quale nuovo batterista (innamorato alla follia di Mark Zonder si distinguerà presto per uno stile assai personale, si ascolti Zephirus ad esempio).
Alla chitarra solista invece entra Sandro Fremiot.
Dopo Adramelch arrivano altri brani, quelli che comporranno il demo dell’87, che ci porterà a partecipare alla compilation di metal italiano intitolata “Heavy Metal Rendez-vous” per la LM Records. Partecipazione e Demo ci apriranno le porte con la Metal Master, etichetta che di lì a poco produrrà Irae Melanox.
Qual’è il significato del nome della band?
Farebbe bene a rispondere Gianluca a questa domanda ma ti posso senz’altro dire che fu la molteplicità di figure che nella mitologia come nella leggenda si ritrovano con questo nome ad influenzarci molto. Vi è un’antica divinità fenicia che porta questo nome, nel medio evo diviene un demone. Ma la radice del nome è ebraica e presenta almeno due possibili interpretazioni: “Il Re è un Signore crudele” e “Dio è un Re crudele”.
Irae Melanox è stato per la critica un capolavoro riscoperto a posteriori. Quali sono state le principali influenze musicali alla base di quel disco, influenze poi ovviamente trasportate nel corso degli anni fino ad essere state rielaborate e risviluppate nell’attuale Broken Histor?
In effetti il disco almeno all’inizio fu abbastanza trascurato ma con qualche lusinghiera eccezione: il mitico Kerrang! ad esempio che per una volta deponeva le armi imbracciate solitamente per demolire qualsiasi vinile proveniente dalla terra dei cachi e ci assegnò un bel 4k su 5! Quando lo sapemmo stentammo a crederlo!
Quanto alle influenze di allora direi che sono almeno in parte quelle dei gruppi che all’epoca coverizzavamo! Ma solo in parte appunto… dall’ambito metal pescherei anche –almeno- questi: Warlord, Queensryche, Mercyful Fate, e i primissimi Manowar. C’è anche la musica barocca di Vivaldi e Scarlatti e tutto quello che ascoltavamo che già allora era parecchio variegato, te lo posso garantire!
Personalmente sono comunque fermamente convinto che l’unicità del suono Adramelch – che è anche il maggior vanto del gruppo – sia in grandissima parte merito della mente (malata 🙂 ) di Gianluca che come sai è autore di tutti i brani. E, ad oggi, è senza dubbio questo a garantire quella sottile linea rossa fra Irae Melanox e Broken History a dispetto dei molti anni trascorsi, dello stravolgimento della line-up, delle molte musiche ascoltate, delle molte diversità insomma che 17 anni nonn possono non apportare!
Broken History è stato ampiamente premiato dal sottoscritto su queste pagine. E’ un disco avvincente, complesso, musicalmente impeccabile e dal background storico davvero affascinante. Parlaci più in dettaglio della storia che è alla base del disco e del perchè è stata scelta.
Per intanto ancora una volta grazie per l’attenzione tributataci e per le molte lodi! e poi. Lascio sempre in fondo la risposta a questa domanda che richiede evidentemente una attenzione ed una presenza diverse.
Mi arrogo il merito di aver spinto, molti anni or sono, Gianluca a comporre (anche se, tralasciando la boria, son certo che avrebbe cominciato comunque, a prescindere dalla mia spinta). Forse per la legge del contrappasso questa volta se Gianluca non mi avesse messo alle strette dichiarandosi incapace di scrivere parole per queste musiche e ponendo il mio apporto quale condizione sine qua non, io non mi ci sarei messo e Broken History non sarebbe nato.
“Broken History” è la storia spezzata. La fede non è più una questione trascendente ma diviene immanente, secolare, temporale. E’ strumento di controllo e potere e non più possibilità di contatto con una dimensione “altra”. E’ arma nelle mani di chi vuole prendere il controllo delle anime e delle terre.
Le Crociate sono dal mio punto di vista un momento cruciale nella storia dell’uomo, i rapporti di potere subiscono una decisa virata i cui esiti nefasti hanno lasciato tracce terribili e molte ferite aperte nella nostra storia recente e sono ancora molto presenti nella nostra realtà quotidiana. I rapporti di potere non saranno più come prima.
E’ terribile, approfondendo questi temi, rendersi conto di quanto sia maledettamente vero ed almeno atrettanto pericoloso l’adagio “la storia la scrivono i vincitori”. Le crociate, ad esempio, ancora oggi, a distanza di quasi un millennio, le studiamo come un’impresa eroica ed epica… il crociato è il cavaliere senza macchia e senza paura e l’inquisizione la chiamiamo Santa Inquisizione!
Ed allora trovarsi da un lato la figura del cavaliere dal cuore puro che è uno dei must del metal, soprattutto di quello epico e dall’altra la possibilità di svilupparla ma partendo da presupposti meno conosciuti. E’ stata questa la vera chiave interpretativa di cosa questo nuovo capitolo degli Adramelch poteva e doveva essere!
A cosa si è dedicata la band nel lunghissimo intervallo di tempo dal rilascio del primo disco a Broken History? Gli Adramelch son continuati ad esistere o si sono sciolti? In che cosa eravate impegnati?
Gli Adramelch, come profeticamente recitava una frase in latino stampata sull’interno copertina, dopo 17 anni sono rinati dalle proprie ceneri. Dallo scioglimento dell’88/89 alla reunion del 2003 il gruppo non è + esistito. Nonostante i molti tentativi operati da Gianluca, Franco e me durante questo lunghissimo lasso temporale. Abbiamo continuato a frequentarci anche se molto sporadicamente ed i tentativi di reunion probabilmente non possedevano la necessaria convinzione/forza. Quando le condizioni ce lo hanno permesso ci siamo riuniti… era il settembre del 2003.
Dal punto di vista musicale (e ti parlo cmq solo di noi 3, Gianluca Franco ed io) nel frattempo non siam certo rimasti con le mani in mano: GL ha continuato a suonare e comporre in solitudine. (l’ombroso maestro.. hehehe)
Franco ha suonato con centinaia di gruppi, generi molto diversi: dal rave party al thrash passando per la classica. Ed anche io ho fatto molte cose diverse ma per non tediarvi qui ne menzionerò soltanto 3.
Partecipai come ospite alla registrazione di un Demo Tape di una metal band milanese chiamata Anathema (nulla a che vedere con i fratelli Cavanagh, erano tempi davvero non sospetti: 1989!) al cui interno militava fra gli altri un chitarrista che mi piacque molto per stile, personalità, carattere: era Fabio!
Poco dopo l’uscita dagli Adramelch poi fondai un gruppo jazz rock che, nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto prendere la strada tracciata dalla Ian Gillan Band di “Clear Air Turbulence” di cui ero follemente innamorato e invece venne qualcosa di totalmente differente, ma altrettanto apprezzabile: il gruppo si chiamava Columbus’egg e il 33 giri “Scramblin'”. Dopo di chè entrai a far parte di un gruppo prog rock “guitarless” molto interessante chiamato Enter con cui registrammo un bellissimo demo 6 tracce.
In entrambi i progetti il bassista era Franco! Solo che nel primo caso ero stato io a chiamarlo mentre nel secondo era stato lui a chiamare me…
Indubbiamente in questi anni del 2000 c’è un certo revival dell’Heavy Metal che a portato alla reunion un numero molto elevato di band storiche nel settore. Gli Adramelch hanno sfruttato questo “revival” per riunirsi?
Guarda come ti dicevo la reunion era stata tentata abbondantemente ed è alla fine arrivata quando le condizioni -e quando parlo di condizioni faccio riferimento esclusivamente alle relazioni interpersonali- la hanno reso possibile.
Rientrando un po’ nel giro ci siamo accorti di quanti gruppi più o meno importanti, più o meno datati si siano riuniti in questo periodo e in qualche maniera abbiamo sentito di far parte dell’ondata… ma per motivi che esulano completamente da considerazioni anche vagamente commerciali! Siamo insieme per passione! Quando questa verrà meno Adramelch cesserà di esistere.
Come stanno andando le vendite di Broken History e come sono i
commenti raccolti al di fuori dell’Italia?
Direi che, fatte le debite proporzioni, stanno andando molto bene! Devi considerare che siamo un gruppo senza management, che si organizza i concerti, così come la promozione di noi stessi e del disco e con tutto ciò siamo in vetta alla classifica vendite della nostra etichetta e le recensioni, in Italia come all’estero, sono davvero molto lusinghiere. (Sul nostro sito http://www.adramelch.com/index.php?page=reviews,bh〈=en abbiamo raccolto tutte quelle che abbiam trovato).
L’accoglienza poi che ci è sempre riservata quando suoniamo in Germania è quasi commuovente: anche le ultime due gigs a Wuerzburg e Kaiserslautern dello scorso Gennaio sono state esperienze memorabili!
E’ stato difficile approdare ad un contratto discografico che vi garantisse una distribuzione importante e non deficitaria?
Quando le energie e la motivazioni necessarie per ricominciare il progetto ci sono state e ci siamo riaffacciati sul mondo abbiamo scoperto che c’era più di qualcuno a rallegrarsi dell’avvenimento e questo è stato naturalmente di grande aiuto. Non solo fans storici ma anche stampa del settore e… etichette discografiche! Ma onestamente con Maurizio (Chiarello, Underground Symphony) esisteva una specie di “diritto di prelazione” non scritto… anni fa, in occasione di uno dei primi tentativi di reunion ci eravamo incontrati e lui si era già offerto di produrre il secondo capitolo della saga Adramelch… E’ una persona molto onesta, all’antica si direbbe oggi… ed ha mantenuto le sue promesse!
La critica, in genere, inquadra la vostra proposta musicale in un genere come l’Epic Metal, anche io del resto ritengo la proposta dell’act Adramelch un Heavy Metal d’intenzione epica, un classico e solenne Epic Metal anche se molto complesso ed eterogeneo con numerosi spunti progressivi. Come inquadra Vittorio la musica della sua band fondamentalmente?
Ti ringrazio per la domanda che mi da l’occasione per toccare un tema a cui tengo molto. Le classificazioni sono a volte necessarie ma troppo spesso limitanti. E’ evidente che la matrice Epic ci appartiene soprattutto per il lirismo delle linee melodiche e le atmosfere ma, come del resto notavi anche tu, il prog inteso non tanto come Dream Theater quanto come Rush e Porcupine Tree ma anche gli stessi Pink Floyd, Muse o Radiohead è molto presente e probabilmente lo sarà sempre di più nella nostra musica.
L’approcio di oggi è, rispetto al passato, molto più aperto… aperto alle influenze più differenti, sempre naturalmente filtrate dal nostro distillatore. Oggi poi esiste un vero gruppo che si incontra e a volte si scontra anche ma che è coeso e determinato come i “vecchi” Adramelch -purtroppo- non sono mai stati.
Hai l’occasione di salutare tutti i lettori di TM.it, a te la parola…
Prima dei saluti Enzo voglio ringraziare tantissimo te per lo spazio che ci hai offerto e per il sostegno che ci hai dato fin dal momento della reunion.
Saluto calorosamente i lettori di Truemetal.it e mi auguro di incontrarli tutti ai nostri prossimi concerti!
Intervista eseguita da Vincenzo Ferrara.