Airborn (Alessio Perardi)
Ciao Alessio, incominciamo a introdurre la band ai nostri lettori, puoi raccontarmi inizialmente come sono nati gli Airborn e quali sono state le tappe principali che vi hanno portato prima al contratto con la Remedy Records e poi alla pubblicazione di due dischi?
Ciao Eugenio e grazie per l’intervista…Dunque noi siamo insieme dal ’96 e la nostra prima produzione è stata il demo “Born To Fly”, che abbiamo spedito senza grosso successo a molte case discografiche e con qualche soddisfazione fra le varie riviste del settore… per combinazione abbiamo potuto darlo anche a Piet Sielck durante un Gods Of Metal, se non erro, quello del ’98… ma a parte qualche commento positivo, sembrava che la cosa dovesse finire li… poi, siamo rimasti un po’ in stallo finche nel 2000, ricontattato Piet, siamo partiti per Amburgo intenzionati a registrare il nostro primo album, interamente a nostre spese. La soluzione alla fine fu quella di registrare un promo di 5 pezzi da ridistribuire fra le varie case discografiche. Piet era in contatto con la Remedy poichè aveva da poco finito di registrare con i Paragon e dato che le case più blasonate mostravano un certo disinteresse verso di noi, abbiamo deciso di firmare con la Remedy, scelta quantomai azzeccata perchè ci siamo trovati subito molto bene. A quel punto siamo tornati ad Amburgo e abbiamo registrato gli altri pezzi di “Against The World” che si sono andati ad aggiungere a quelli del promo, opportunamente riveduti e corretti. A quel punto, un altro album era nelle premesse e quindi ecco qui “D-Generation”.
Tu rappresenti la colonna portante del gruppo, sei il principale song writer e ti occupi anche del profilo strumentale dei vostri brani, come hai affrontato la composizione di questo “D-generation”? Sotto il profilo chitarristico avete optato per un lavoro di squadra a mio avviso azzeccatissimo, puoi svelarci qualche particolare in merito?
Si, rispetto ad “Against The World” abbiamo curato moltissimo l’aspetto della chitarra ritmica e della sua interazione con la tastiera… da questo punto di vista direi che abbiamo tirato fuori qualcosa di assolutamente nuovo, no? Trovo che ora abbiamo un profilo più aggressivo che nel contempo assicura un sacco di atmosfera. Il merito va anche e molto a Roberto che si è impegnato tantissimo negli arrangiamenti.
Rispetto al vostro primo “Against the world” avete cercato di mettere meglio a fuoco le caratteristiche del vostro sound, siete diventati più compatti e aggressivi, fondendo il power metal con riff granitici di matrice classica, ritieni che sia corretta questa interpretazione? Sarà questo il vostro trade mark anche per il futuro?
L’aggiunta di riff più classici è stata una scelta voluta e credo che Roberto brilli particolarmente sotto questo aspetto, una risorsa che in “Against The World” avevamo trascurato un po’. Per il futuro credo che faremo tesoro dell’esperienza di “D-Generation”, anche se non è che mi interessi molto trovare uno stile definito e poi ripeterlo all’infinito. Sono un tipo molto creativo perciò aspettati pure delle sorprese per il nuovo album.
E’ innegabile una grandissima ispirazione alla base di ogni vostra canzone, la naturalezza degli arrangiamenti comunque non scade mai in soluzioni banali o ripetitive, è quindi possibile scrivere del grande power metal senza copiare nessuno, il fatto di avere registrato due platter alla corte di Piet Sielck comunque non vi ha costretti dal diventare una band clone degli Iron Savior…..
Mah, sai, tanti sostengono che Piet sia un po’ come uno schiacciasassi che infila Iron Savior in ogni produzione che fa… in realtà questo succede quando non è soddisfatto di qualche aspetto della band con cui lavora e, al fine di assicurare la qualità, suggerisce soluzioni che conosce bene. Per quel che riguarda D-Generation, abbiamo potuto sviluppare il nostro sound meglio perchè si tratta di una co-produzione in senso molto più lato… e abbiamo avuto molte varianbili sotto il nostro controllo diretto, registrando gran parte dell’album al nostro studio vicino a Torino. Dobbiamo averlo fatto bene perchè Piet non ha obiettato nulla sul risultato 🙂 E ti assicuro che non è un tipo che si accontenta facilmente!!!
Il vostro produttore Piet Sielck ha contribuito sicuramente alla riuscita del sound del nuovo platter, ma voi siete sempre stati molto attivi sotto il profilo tecnico e qualitativo della vostra muscia, come si sono svolte le registrazioni? Dove avete registrato “D-generation”?
D-Generation è stato registrato in Italia da noi per quanto riguarda la chitarra la tastiera e il basso e in Germania da Piet per batteria e voci… Piet ha quindi ultimato il mixaggio e il mastering, come sempre al Powerhouse.
Quali sono i temi centrali della vostra musica? Io e te abbiamo una grande passione per le teorie sulla vita aliena, so che per gli Airborn questo tema è davvero sentito, c’è qualche pezzo nel nuovo disco che prende in esame questo aspetto? Mi piacerebbe sapere qualcosa approposito del brano “Crystal Skulls” che racconta dei teschi di cristallo….
Per quanto riguarda la vita aliena, “Extraterrestrial Life” ne parla… non senza una certa ironia di fondo. Io credo che i fenomeni legati agli UFO, come i cerchi nel grano o i rapimenti, siano molto interessanti, anche se non sempre veritieri… rappresentano il desiderio umano di andare oltre la banalità del quatidiano. Crystal Skulls invece parla dei famosi teschi di cristallo di cui parlano molte leggende dell’America precolombiana, in realtà nella canzone rappresentano le forze primordiali che potrebbero un giorno tornare a governare sul mondo, chissà porterebbero una nuova età dell’oro o la fine del mondo?
Non è facile per i nostri lettori mettere le mani sul vostro primo platter, all epoca la distribuzione della Remedy Records in Italia era totalmente inesistente, adesso la vostra etichetta è distribuita e colgo l’occasione per chiederti come vi trovate con loro e se ritenete soddisfacente il lavoro di questi ragazzi. Sarà possibile recuperare il vostro primo cd?
Dai dati in mio possesso, credo proprio di si, per ulteriori conferme consiglio a tutti di contattare il distributore italiano della Remedy, che da quest’anno è la Frontiers. Il sito web è: www.frontiers.it. A proposito della Remedy, sono molto soddisfatto di come lavorano e rispetto all’anno scorso hanno migliorato notevolmente la rete di distribuzione internazionale. Siamo un po’ cresciuti in contemporanea con loro. Io sono convinto che sia un’etichetta destinata a emergere sempre di più perchè punta molto sulla qualità.
Sotto il profilo live gli Airborn hanno un potenziale davvero notevole, brani diretti e potentissimi da scaraventare contro decine di platee, mi pare doveroso chiedervi come vi state muovendo sotto il profilo live per supportare l’uscita del nuovo “D-generation”, essendo una band giovane è difficile per voi riuscire a trovare palchi su cui esibirvi?
In realtà l’impegno di studio negli ultimi 2 anni ci ha costretto a limitare il lavoro live, con nostro grande rammarico, fortunatamente ora abbiamo un momento di calma e ci stiamo organizzando per fare un po’ di date… appena sono fissate sarai il primo a saperlo, ok? Abbiamo una bella scaletta pronta con un’ampia selezione dai due album e parecchie cover a sorpresa.
Nessuno è profeta in patria, ma nel caso degli Airborn c’è da notare una strana, anzi unica nella sua forma, ostilità della maggior parte della critica, sia a livello di magazine che di fanzine, nei confronti del vostro primo disco, alcuni vi hanno criticato senza nemmeno conoscere bene la vostra musica, altri si sono solo uniti al coro, come giudichi il mondo del giornalismo metal?
Trovi? Io potrei dire che da molti “Against The World” è stato alla peggio ignorato… ma chi ci ha recensito ha dato pareri piuttosto positivi, come Metal Hammer. Certo la mancanza di distribuzione e promozione in Italia l’anno scorso ha giocato un forte ruolo in tutto questo. Per quanto riguarda il nuovo album, confido in molte buone recensioni nel nostro paese, anzi di alcune sono già al corrente, quindi… tornando alla tua domanda, il giornalismo metal non necessita del mio giudizio. Se qualche recensione ogni tanto è negativa, o non capisce quello che volevamo esprimere con la nostra musica, non credo sia il caso di perderci il sonno. Alcuni dei miei album preferiti sono stati stroncati malissimo dalla critica… che ci vuoi fare? C’est la vie…
A Torino voi state combattendo una lunga e progressiva battaglia per mantenere integro e indipendente il nome del gruppo, ritieni che il fatto di avere un contratto con una label straniera vi abbia garantito una certa libertà artistica rispetto a chi, promettendo mari e monti, spesso si è rivelato mendace in patria?
Veramente non stiamo combattendo, ne abbiamo combattuto nessuna battaglia, abbiamo scelto subito di andare in Germania, non per astio nei confronti della madrepatria, ma semplicemente perchè sappiamo che là ci sono un giro d’affari e una cultura dell’Heavy Metal molto più radicati. Tutto qui. La scena italiana è molto variopinta e in mezzo a buoni professionisti ci sono anche dei ciarlatani… ma a con un po’ di accortezza ci si può difendere agilmente…
L’ultima domanda vuole servire ai notri lettori per poter conoscere meglio la vostra band, come siete organizzato sotto il profilo web, esiste un sito degli Airborn da cui accedere alla vostra musica?
Certo www.airborn.bl.am !!! Non mancate di farci una visita, potrete scaricare molti clip di “D-generation” e 3 pezzi completi e in full quality dalla pre production di “Against The World”.
Grazie Alessio e a presto.
Grazie mille a te… ciao!!!