Aleph (Gas&Dave)
Gli italiani Aleph nascono nel 1998, per opera del batterista Manuel Togni e del chitarrista/cantante Fabio Bellan. Di lì a poco l’entrata in formazione di Dave Battaglia, che si rivelerà, insieme a Togni, un autentico propulsore per il gruppo. Il nome viene preso da un breve racconto di J.L. Borges. Negli anni che seguono, oltre a un numero sostanzioso di cambi di line-up, fanno uscire il demo Falx Lunae nel 2000 e il Promo 2002 nello stesso anno. Numerose le date live: le più importanti riguardano il ruolo di supporting act ai White Skull di Tony “Mad”, ai Necrodeath di Peso e ai Vision Divine di Olaf Thorsen. La line-up attuale si assesta su: Dave Battaglia – voce/chitarra, Lorenzo Fugazza – chitarra, Giulio “Gas” Gasperini – tastiere, Antonio Ceresoli – basso e Manuel Togni (il fondatore) alla batteria.
L’anno scorso è uscito In Tenebra, il primo full length degli Aleph, grazie al management della Gatti Promotion che si avvale dell’etichetta Fuel con distribuzione affidata alla consolidata Self. Il disco, dall’azzeccata copertina, non è di facile classificazione come genere, e questo risulta essere un bene: i Nostri infatti, pur essendo relativamente giovani, riescono a miscelare abilmente heavy metal, dark, prog, techno thrash, death, gothic, horror music e fusion.
Dopo questa presentazione, via alle domande con la band lombarda, nelle persone di Gas e Dave.
Mi sento di dire che In Tenebra sia stata una delle più interessanti uscite in ambito HM italiano del 2006. Ho letto tutte le recensioni che ho potuto sia su carta stampata che su web e i responsi mi sono parsi più che lusinghieri… andate avanti voi…
(Gas) Grazie Steven, in effetti l’accoglienza riservata ad “In Tenebra è stata davvero molto calorosa. Le cose stanno andando piuttosto bene, se vogliamo anche un po’ oltre le nostre aspettative: eravamo convinti di aver debuttato con un album di valore ma non sapevamo come sarebbe stato recepito dal pubblico un messaggio musicale tutt’altro che standard. Suoniamo un metal difficilmente etichettabile, direi ” trasversale”e forse c’era il rischio che non venisse capito. Fortunatamente “In Tenebra” è piaciuto parecchio e da parte nostra non possiamo che essere contenti di aver creato qualcosa, sì di molto personale ma, evidentemente, anche accessibile.
La copertina è veramente affascinante, non oso immaginare come avrebbe potuto risaltare in formato Lp piuttosto che nello striminzito Cd al quale ormai siamo da anni abituati. Raccontatemi qualcosa a riguardo.
(Dave) Anche io credo che una bella copertina in formato 33 giri resti scolpita nell’immaginario della gente e nella storia di un genere, ti permette di entrare nei dettagli che la rendono unica… La copertina di “In tenebra” rispecchia uno stato d’animo, determinati colori dell’immaginario. Era importante riuscire ad esser cupi senza che questo significasse chiusura all’immaginazione e al movimento. L’idea di partenza è mia, e su di essa la band e il nostro grafico Marco Licata (www.marcolicata.com) hanno elaborato quanto vedi.
Finora avete suonato dal vivo abbastanza ma non tanto quanto avreste meritato, c’è in previsione qualcosa per il 2007?
(Gas) Qualcosa all’orizzonte c’è anche se, scaramanticamente, preferisco tacere; il live è una tra le cose che personalmente mi piace più fare in assoluto, ma allo stesso tempo per noi un problema assillante, vista la carenza di opportunità. Credo che nella difficoltà di suonare dal vivo con cachet e strutture decenti, si manifesti in tutto il suo splendore la pochezza delle possibilità che ha una band italiana di emergere. Tutto sommato a noi non è andata male, buone possibilità di farci conoscere le stiamo avendo, soprattutto ultimamente, ma siamo ancora lontani da quello che ci aspettiamo. Il 2007 potrebbe riservare delle sorprese, incrociamo le dita!
Tornando al ruolo di supporter, ditemi cosa vi viene in mente se vi cito:
WHITE SKULL – (Gas) Io sono entrato nel gruppo, circa 7 anni fa, ancora piuttosto pischello, proprio dopo un bellissimo concerto degli Aleph , di spalla agli White Skull (ancora con Federica). Mi ricordo di essermi un po’ mangiato le mani visto che, per poco, non ero stato anch’io della partita; mi sono rifatto quest’estate quando abbiamo suonato con loro al SVIR Festival. Lì li ho apprezzati tanto, e molto più che su disco: granitici, grintosi, dannatamente heavy metal!
NECRODEATH/VISION DIVINE – (Dave) Con i Necrodeath abbiamo diviso due volte il palco e, soprattutto, abbiamo avuto la possibilità di conoscere l’individuo incredibile di nome Flegias…i Vision Divine ci riportano al più bel palco calcato in anni di attività…
Nella foto: gli Aleph dal vivo, con sullo sfondo lo striscione dei Necrodeath.
Avete avuto riscontri anche dall’estero per quanto attiene In Tenebra?
(Gas) Non ancora, se non qualche ottima recensione. Quando In Tenebra era ancora orfano di contratto e mi stavo occupando di trovare i contatti giusti, ho spedito a diverse riviste e webzines estere la copia promo, ed i commenti sono stati grandi: top album su diverse webzines (anche se In Tenebra non aveva ancora la parvenza di un album!) e avanti così. Per ora il Cd è uscito solo in Italia ma abbiamo assolutamente bisogno di uscire dai nostri confini, confrontarci con il mercato estero e vedere con curiosità come verrà accolto “In Tenebra”. In questo senso l’anno nuovo dovrebbe presentare delle novità.
Nella recensione del Vostro disco, sempre su TrueMetal, ho citato influenze dei DEATH S.S. periodo Sanctis Gorham/Paul Chain. Siete d’accordo? Cosa pensate in generale dei DEATH S.S.?
(Dave) Non conosco molto il periodo Ghoram…amo molto la band fino a Do What Thou Wilt. Le atmosfere che sono stati in grado di creare suonavano maledettamente vere, suggestive, poetiche, oltre all’indubbio aspetto pionieristico della band, che si muoveva in un territorio ampiamente ostile alla sua musica. La mano assente di Paul Chain e le interpretazioni estreme di Steve hanno creato qualcosa con un sapore irrepetibilmente antico…
Un vostro giudizio su quanto realizzato finora:
Falx Lunae (2000) – (Dave) “Falx Lunae uscì nel 2000, dopo appena un anno di vita della band e dopo soli 6 mesi dalla mia decisione di occuparmi del canto…abbiamo gettato dei semi, allora, suonando cose dalle quali ci siamo distaccati ed altre che sono restate…
Promo 2002 – (Gas) Il mio promo d’esordio! E’ un pezzetto della nostra giovane storia di band, piuttosto controverso. Molto ben recensito sulle riviste ma che ci ha lasciati a dir poco insoddisfatti a livello di resa generale. Inesperienza nostra, supponenza dei signori dello studio di incisione e aspettative forse troppo elevate per quel tempo. Rimane comunque un capitolo importante con delle ottime idee, tanto che probabilmente un brano lo riarrangeremo per il prossimo full.
In Tenebra – (Dave) In “ In Tenebra” c’è la consapevolezza di una band con ancora molto da imparare ma una maturità che impone e soddisfa le nostre necessità espressive, attraverso arrangiamenti più consapevoli, la scelta di un sound “vero” e non certo ipervitaminizzato” come molto metal odierno.
Il genere di HM da voi proposto è originale, non facilmente classificabile. In prospettiva cosa bolle in casa Aleph?
(Dave) Stiamo componendo e arrangiando il materiale per il nostro secondo album, toccando con mano quanto “In Tenebra” sia servito a darci delle chiavi per imparare a muoverci nella scrittura e nell’esecuzione.
Un vostro giudizio sulla scena italiana passata e attuale…
(Gas) Guardo sempre con grande rispetto ai vecchi draghi dell’ heavy metal italiano: è grazie alla passione di tante piccole-grandi band che pian piano la scena italiana ha intrapreso un percorso di ”sdoganamento”ed è stata accettata anche all’ estero. Ora possiamo godere di una maggiore centralità all’interno della “vita” musicale europea anche trascinati da band relativamente nuove che hanno fatto il botto (Rhapsody of Fire, Lacuna Coil ecc…). Quello che mi auguro però, è che ora si dia spazio ad idee nuove, e che la scena italiana non si fermi a due o tre nomi di rilievo e a tante comparse. Mi viene da pensare alla qualità di Novembre, Dark Lunacy e a tante altre… E, chiaramente anche agli Aleph !
Stessa domanda sulla scena live lombarda: locali, difficoltà, invidie…
(Gas) Come ti accennavo prima non si tratta di invidie, ripicche e perdite di tempo del genere, ma di un’oggettiva difficoltà nel reperire spazi. I gestori dei locali piangono (forse eccessivamente) per i costi insostenibili di gestione delle band, la scarsità di pubblico ecc… ma probabilmente non hanno tutti i torti. Chiaro che se il pubblico accorre in massa per vedere una cover band e lascia vuota la sala in altre occasioni, la scelta più semplice sarà quella di far suonare solo cover band, lasciando le briciole agli altri.
Qual è il vostro sogno di musicisti?
(Dave) Vivere di musica, potendo lavorare serenamente alle forme musicali senza dover badare troppo all’affitto di una sala prove o a una quotidianità che impone alla musica di doversi ritagliare tempi esigui. Comporre ci dice molto su chi siamo davvero e su come ci muoviamo per il mondo, fisicamente ed emotivamente…sai, spesso incidiamo pezzi che suoniamo già da anni, per ovvi motivi (tempo, soldi per gli studi di registrazione…). Sarebbe bello vedersi crescere insieme alla musica, standole a fianco.
(Gas) Chiaro per quel che mi riguarda: riuscire a camparci dignitosamente! Probabile che sia parecchio logorante, ma se questo vuol dire stare in tour anni interi, chiudersi per mesi in studio, lavorare 18 ore al giorno e rispondere giornalmente a 40 interviste… beh, meglio ancora, sono pronto!
Quali sono le vostre band di riferimento a livello di gusti?
(Dave) Una montagna, per quanto mi riguarda. Dai Sabbath ai Savatage, dai Queensryche agli Obituary, da Springsteen ai Rush, dagli Evil Wings ai Porcupine Tree, dagli Opeth ai Van der Graaf Generator. E i Celtic Frost, i Death, i Megadeth, i King Crimson, i C.S.I., Nick Cave, Anekdoten, Anglagard, Morte Macabre, Lou Reed, i Beatles, PJ Harvey, i Pestilence, Danzig…sembrano nomi talvolta in contraddizione, ma il senso di questo viaggio è una strada che tocca tutti questi punti disseminati per il territorio. Posso dire lo steso anche per gli altri Aleph…la nostra strada è iniziata anni fa con l’intenzione di fare un giro tutto suo. Fare qualcosa che potessi amare senza soffocarla in uno stile definito, morto e stramorto. I Beatles possono arrivare a influenzare un artista heavy metal così come può Chuck Schuldiner? Ovviamente il risultato non è scontato…ma secondo me è tremendamente affascinante e vitale poter percorrere quella strada.
Cosa pensate delle webzine italiane? E della stampa cartacea?
(Dave) In genere li frequento poco…non ascolto molto metal degli ultimi 5-10 anni. Sembra “palestrato”, con un esagerato bisogno di mostrare i muscoli e di autocelebrarsi. Insomma, non ho molto da leggere su quelle pagine… Apprezzo molto lo sforzo di chi incanala la propria passione in una ‘zine, quello sì, è un impegno “dal basso”, sincero, anche se a volte si scontra col dilettantismo da fan che si scorda di fare del giornalismo musicale.
Piani futuri degli Aleph…
(Dave) Speriamo di portare in giro la nostra musica, di farla sentire a un po’ di pubblici che parlino lingue diverse dall’italiano e realizzeremo un secondo disco almeno all’altezza del primo, spero in non più di un anno…
Chiudete come volete l’intervista.
(Gas) Nient’altro da dire vista la lunga e gradevole intervista, se non ringraziare te Steven e Truemetal per i Kbytes che ci avete dedicato ! Tenete d’occhio il nostro sito, ci vediamo molto presto, ciao !
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Sito Aleph: www.alephmetal.org