Hard Rock

Alice Cooper: nel nuovo podcast vecchie interviste e aneddoti sui colleghi

Di Simone Volponi - 6 Aprile 2020 - 0:28
Alice Cooper: nel nuovo podcast vecchie interviste e aneddoti sui colleghi

In una nuova intervista con Steve Batlin di Forbes, Alice Cooper ha parlato del suo nuovo podcast e di alcuni suoi colleghi:

“Avevamo pianificato il podcast da tempo. Abbiamo fatto lo spettacolo radiofonico per 16 anni e il podcast è uscito quattro o cinque mesi fa. L’idea era di prendere vecchie interviste e di farmi partecipare a quell’intervista, di spiegarla o di essere il narratore, la voce sopra a queste. Perché ogni singola intervista era fatta a qualcuno che conosco o che ho io stesso intervistato. Avevo completamente dimenticato di aver intervistato Jimmy Page. Conosco Jimmy dal 1968. Abbiamo fatto il Whisky A Go Go insieme, ma ho completamente dimenticato quell’intervista. E in quell’intervista non è mai stato menzionato il fatto che tornasse su tutti gli album dei Led Zeppelin e li remixasse. E penso che all’epoca ci fosse ancora tanta richiesta per una loro reunion. Ovviamente ciò non è mai accaduto e tutti hanno detto: ‘Perché? Sono tutti vivi tranne il batterista e hanno suo figlio che suona proprio come il padre.’ Quindi penso che sia interessante ascoltare ciò che poteva accadere e non è accaduto.”

 

“Vorrei intervistare Bob Dylan, ma sarebbe più semplice con Paul McCartney. È la persona più gentile che abbia mai incontrato in vita mia. Ho fatto un’intervista davvero buona con Jeff Beck una volta. Gli dissi come la vedevo: il miglior chitarrista rock and roll era Jimmy Page; Jimi Hendrix era il chitarrista più inventivo; Eric Clapton il miglior chitarrista blues; Jeff Beck il miglior chitarrista e basta. E lui disse: “Sì, è vero”. “

 

“I Guns ‘N’ Roses li ho portati con me nel loro primo tour e una band non può essere brava come loro senza essere  migliori amici. Se muori di fame insieme, ti alzi insieme, vieni arrestato insieme, se qualcuno muore e piangi insieme, attraversi molte cose quando sei in una band all’inizio. Diventi davvero come fratelli. Quindi quei ragazzi che sanno che ho vissuto esattamente la stessa cosa potevano aprire i miei concerti.”