Amorphis (Niclas Etelävuori)
In occasione del ventennale della band e dell’uscita di Forging the Land of the Thousand Lakes e Magic & Mayhem: Tales from the Early Years, Truemetal è andato a fare quattro chiacchiere con un sintetico Niclas Etelävuori: buona lettura!
Ciao Niclas, come stai?
Bene grazie, finalmente un po’ di tranquillità.
Sì? Meno male, allora. Immagino che per la promozione di Magic & Mayhem vi toccherà tenere un sacco di interviste… non temere, questa sarà indolore.
Questa è la prima intervista della giornata, per cui…
…per cui allora, diamoci sotto. Per me è un onore scambiare ancora una volta quattro chiacchiere con voi, anche se è la prima volta che intervisto te. Sarà certamente interessante un cambio di opinioni.
Hehe, speriamo.
Innanzitutto, complimenti per l’ottimo lavoro in Forging the Land of the Thousand Lakes. I concerti non erano male, anche se la scaletta a dire il vero era molto simile tra i due concerti. Fossi stato in voi, avrei cercato di mettere un paio di concerti con una scaletta più variegata possibile, considrata la vostra chilometrica carriera.
In realtà originariamente nei DVD doveva esserci solamente il concerto di Oulu, l’altro concerto al Summer Breeze è stato un bonus assolutamente non previsto, per cui la scaletta ci è passata un po’, come dire, sopra la testa.
A me è piaciuto molto il secondo, forse anche più di quello principale. C’era un’energia non indifferente nell’aria.
Proprio per questo è stato scelto, ci è sembrata una performance decisamente buona.
Sei soddisfatto del prodotto finale? Esa ha scritto sul libretto che non sarà un’impresa facile ritornare dei soldi spesi per la produzione di quel cofanetto. Strano, eppure ogni volta che pubblicate qualcosa finite sempre in vetta alle classifiche… perché ora dovrebbe essere diverso?
Beh, Forging the Land è un prodotto esclusivamente diretto ai fans. In particolare il raddoppio del DVD ha generato un sacco di impegno extra e la stessa label non era molto contenta… ma alla fine pensiamo di aver reso un servizio tutt’altro che indifferente. Intanto, le vendite non stanno andando male, anche se è troppo presto per dirlo. Vedremo.
Il documentario è stato davvero interessante per noi. Ti sei divertito a recuperare delle memorie sepolte da 10 anni di carriera?
Sì, è stato molto divertente. In particolare ho visto un sacco di foto di cui ignoravo l’esistenza. Esa ha messo mano al suo “scrigno dei tesori” e ha tirato fuori un sacco di documenti che mi hanno molto divertito, in particolare quelle con Pasi.
Scommetto che guardandolo hai scoperto anche delle cose che ignoravi, in particolare dei primi 10 anni di vita degli Amorphis, quando ancora non ne facevi parte.
In realtà no, parliamo molto spesso tra di noi, e tutte quelle storie in un modo o nell’altro sono uscite fuori nel corso di questi dieci anni.
Ah, a proposito di Pasi. Ora ti faccio una domanda la cui risposta sarà certamente interessante: immagino gli abbiate chiesto di partecipare al documentario… e ci avrei giurato che non sarebbe apparso. Cos’hai da dire a riguardo?
Sì… sì, gli abbiamo chiesto effettivamente di partecipare. Lui ha accettato, ha detto che sarebbe venuto alle registrazioni, ma poi non si è fatto vedere. Evidentemente aveva qualcos’altro da fare.
Lo immaginavo. Quali sono i tuoi ricordi di Pasi?
Guarda, era un personaggio. Uno davvero strano. Era molto professionale quando voleva, questo sì, ma ogni tanto era come una mina impazzita. Devo dire che è quando se n’è andato è stato un sollievo, si vedeva chiaramente che non era più interessato alla band.
A proposito di documentari, cosa puoi dirmi di “Rautaa Rajan Taa“? Te lo ricorderai, immagino. Non aveva la stessa impronta del documentario che avete girato per Forging the Land…
Ah, sì. Quello è stato diverso, è stato un approccio più umoristico al metal in Finlandia. Abbiamo partecipato tutti quanti, ma io non l’ho mai visto. Strano che lo conosciate, pensavo non fosse mai uscito dalla Finlandia.
E infatti non è mai uscito, ma mi è capitato di vederne un pezzo in televisione e ho cercato delle informazioni a riguardo. Mi ricordo che c’era quel ministro, Mauri Pekkarinen, che ha detto “finché verrà importato qualcosa dalla Finlandia, il futuro del paese sarà luminoso”. Concordi?
Difficile a dirsi, la Finlandia non è più quella di 20 anni fa, retrograda e in cui era difficile emergere. Ora le giovani band sono incoraggiate a nascere e a crescere, e credo che siamo diventati molto competitivi in questo campo.
Sì, so che lo stato tra l’altro da’ numerosi bonus a coloro che intraprendono la carriera di musicisti.
Sì, lo stato supporta le nuove band. Certo è che devi avere un buon progetto alle spalle, altrimenti potrebbero anche negarti il supporto finanziario.
Molto interessante. Quindi sei soddisfatto dello stato attuale del metal finlandese.
Sì, non c’è male. C’è un sacco di movimento, è bello tenere il passo con la Svezia.
Parliamo un po’ di questo Magic & Mayhem. Ci sono poche notizie a riguardo, puoi introdurmelo?
Sì, abbiamo deciso di risuonare alcune delle nostre vecchie canzoni. Non è una semplice rimasterizzazione, le abbiamo proprio risuonate di pugno nostro.
Avete utilizzato qualche traccia vecchia, tipo che ne so, tastiere o percussioni, o è tutto nuovo di zecca?
Tutto nuovo di zecca, nessun riciclo.
Ho visto che avete voluto immettere Light my Fire e Vulgar Necrolatry per mostrare un quadro più completo dei vostri inizi. Mi dispiace sempre che venga messo da parte quel capolavoro che è l’EP di Black Winter Day. Secondo me lo conoscono relativamente in pochi, e sarebbe bello far tornare alla luce tracce come Moon & Sun parte I e II.
Uhm… no, non ci abbiamo pensato. C’era molto da scegliere, e alla fine abbiamo scelto quelle che hai sentito.
So che Joutsen è un grande fan dei vecchi amorphis… ci ha messo lui lo zampino nella decisione di creare questa raccolta, oppure è una cosa che avete sempre voluto fare?
L’idea girava nell’aria ormai da molti anni. Spesso ci siam detti “sarebbe bello riregistrare i primi album con la line-up attuale”. Solo che tra concerti e nuovi album abbiamo dovuto continuamente accantonare l’idea… finché a un certo punto abbiamo preso la palla al balzo e abbiamo pensato di sistemare le cose in vista del ventesimo anniversario. Certo Tomi (Joutsen) ne è stato entusiasta e il lavoro è stato relativamente breve e indolore.
Non vorrei sbagliare, ma per caso la copertina riguarda una delle canzoni di Skyforger?
Esatto, in copertina c’è la “majestic beast” di cui si parla in Skyforger. Si tratta di una trota gigante che compare nel Kalevala.
A proposito di Kalevala, nella mia scorsa intervista Tomi Koivusaari mi ha detto che a volte vi sentite oppressi dalla stampa, che prima di giudicare la vostra musica giudica il modo in cui trattate i temi storici del Kalevala. Per te è davvero così fastidioso? Rompono davvero così tanto da infastidirvi?
Mmmhh… no, a dire il vero no. La stampa in genere si occupa della musica, e poi casomai scrive qualcosa sui temi che trattiamo. Ma in genere la musica è sempre al centro dell’attenzione dei media. Certo magari poi c’è qualche fissato, ma non ci crea molti problemi.
Giungerà un momento in cui, come è accaduto con Am Universum, abbandonerete di nuovo i temi del Kalevala e creerete album con tematiche differenti?
Per ora non credo proprio che succederà, ma chissà.
Parlando di album nuovi, adesso riposerete un po’ oppure inizierete subito a registrare l’album nuovo?
No, non riposiamo mai! Stiamo già buttando giù le idee per il nuovo album. Se tutto va bene dovremmo riuscire a pubblicarlo per febbraio 2011.
Qual è la tua traccia preferita dei primi tre album? Chi ha scelto il titolo Magic & Mayhem?
Pensavamo che l’idea di Magic & Mayhem rappresentasse perfettamente la nostra carriera, non è strettamente legata alla canzone. A me piace molto la roba vecchia, ma non disdegno tracce come Into Hiding o Against Widows.
Lo sai che in Norvegia è un’impresa trovare un album degli Amorphis, mentre in Finlandia si trovano pure nei supermercati? A ordinarli, il 50% dei gestori dei negozi non sa nemmeno chi siete.
Ah. (pausa) – curioso. Strano. Non lo sospettavo minimamente. Sarà certamente un problema legato alla distribuzione locale, la Norvegia è un po’ fuori mano (ghigna) e probabilmente risponde ad altri canoni… hmm. Grazie per avermelo fatto presente.
Di niente, grazie a te per l’intervista e in bocca al lupo per le altre di oggi!
Grazie mille, a presto!
Ciao!
Daniele “Fenrir” Balestrieri