Ancillotti: studio report riguardo il nuovo disco
Ancillotti – The Chain Goes On: Listening Session.
L’evento
A Parma il 25 gennaio 2014, al Tartini 5 Studios, c’è stato il preascolto, pezzo per pezzo, del nuovo album degli Ancillotti The Chain Goes On che uscirà il 28 febbraio 2014 (mentre per il vinile bisognerà aspettare a marzo). Un’idea originale e poco utilizzata nel panorama discografico italiano: l’ascolto in anteprima del nuovo album di una band rivolto agli addetti ai lavori e ad alcuni fan.
La copertina del nuovo disco degli Ancillotti
I protagonisti
Gli Ancillotti (Daniele ‘Bud’ Ancillotti voce, Luciano ‘Ciano’ Toscani chitarra, Sandro ‘Bid’ Ancillotti basso, Brian Ancillotti batteria), Simone Manuli (l’ospite nel disco per tastiere e orchestrazione), Fausto ‘Tino’ Tinello (produttore e responsabile degli studi di registrazione), noi (giornalisti, addetti ai lavori, amici e fan della band).
Brian Ancillotti
L’ascolto
Bang Your Head: incalzante e potente, una cavalcata heavy metal con qualche richiamo alla New Wave Of British Heavy Metal. Un brano che dal vivo ‘spaccherà’ ed è facile intuire che diventerà un ‘cavallo di battaglia’ della band.
Cyberland: la voce a tratti si tinge di dolcezza su un pezzo dove poi irrompe il wah wah che dona al brano un’immediata incisività ed efficacia.
Victims Of The Future: un incedere quasi da marcia militare con le note che si piantano nel pentagramma come gli stivali di un soldato nella polvere. Ciano esegue un assolo raffinato ed efficace e l’incedere del pezzo poggia sulla sua ‘sei corde’ che ricama, affonda, regge e tramortisce per gusto e tocco. Il pezzo sa unire potenza e raffinatezza nelle soluzioni sonore, senza perdere l’immediatezza dell’heavy metal d’annata
Monkey: altro pezzo che ‘spacca’ i timpani (ma in fondo è quello che vogliamo), incalzante e con uno splendido groove potente, claustrofobico e asfissiante. L’originalità delle soluzioni sonore dimostra come la band stia costruendo con tenacia e intelligenza uno stile proprio, partendo, in questo caso, da suggestioni osbourniane.
Legacy Of Rock: il pezzo è un manifesto all’heavy metal, a quello che siamo e a quello in cui crediamo. Un pezzo da scolpire nella roccia per le generazioni future e da conservare nella memoria ‘sonora’ di ognuno di noi.
Liar: un omaggio ai Thin Lizzy e a Phil Lynott. Ariosa e al contempo rabbiosa che cresce prepotentemente in potenza nella seconda parte.
I Don’t Wanna Know: inizio imperioso, poi la canzone prende un’attitudine più moderata, con passaggi decisamente più melodici.
Devil Inside: riff ariosi e profondi, un brano a stelle e strisce nel cuore, ma british nell’esecuzione e nella ‘cattiveria’.
Warrior: un pezzo con tracce di hard rock, heavy metal e Aor sapientemente dosate per diventare una perfetta fusione di tutto questo che approda vittorioso nel porto dell’hard’n’heavy. Potenza e velocità: le montagne russe non spaventano più se uscite intatti da questo ascolto.
Sunrise: nel pezzo c’è l’arrangiamento orchestrale di Manuli. E’ il brano più complesso dell’album con una voce che si addolcisce all’improvviso. Diviso in tre parti con la chitarra che lavora per irrobustire la malinconia di fondo del pezzo. Nella terza parte la chitarra duetta con l’orchestrazione, basso e batteria si fanno delicati, con Ciano che ora tratteggia il pentagramma, ora lo incide.
Daniele “Bud” Ancillotti
Il live show
Dopo l’ascolto del nuovo album la band ‘indossa’ gli strumenti per offrirci una breve e intensa performance dal vivo. Si parte con l’undicesimo pezzo e bonus track dell’album Living For The Night Time, per proseguire con Warrior, Monkey, Victims Of The Future, Legacy Of Rock (con un Bud ormai in totale trance interpretativa ed emotiva), Liar, I Don’t Wanna Know e Bang Your Head. Una mezz’ora di vero show, un assaggio dei pezzi in versione live, che ci regala l’atmosfera del concerto dal vivo con brani ‘sparati’ e una band in forma smagliante.
Ancillotti “live”
Conclusioni
Come dicevo all’inizio, ma ci tengo a sottolinearlo ancora, la Listening Session organizzata dagli Ancillotti è un’idea originale e poco utilizzata nel panorama discografico italiano: l’ascolto in anteprima di un album permette alla band di avere un riscontro immediato del proprio lavoro, gratifica i fan invitati all’appuntamento e permette agli addetti ai lavori di incontrarsi e confrontarsi.
The Chain Goes On è un ottimo album, intenso, che mette in evidenza una band impegnata a ricercare, e trovare, uno stile proprio, attraverso sonorità anni ‘70 e ‘80 rivisitate e proiettate verso nuovi orizzonti. In sintesi un hard’n’heavy capace di catturare i fan, con pezzi che dal vivo faranno sentire tutta la loro potenza, la loro incisività e sapranno, ne sono sicuro, coinvolgere il pubblico.
Fabio Guerreschi