Andrea Pieroni (Live! – Gods of Metal)
All’indomani del più importante festival metal in Italia, il nostro Riccardo Angelini ha coinvolto il boss di Live!, Andrea Pieroni, in una serie di considerazioni sulla recente edizione 2008. Prima di lasciare la parola ad Andrea, vi ricordiamo che i report dei tre giorni del festival sono disponibili alle seguenti pagine:
Report: Gods of Metal 08 – Day I (27/06/08)
Report: Gods of Metal 08 – Day II (28/06/08)
Report: Gods of Metal 08 – Day III (29/06/08)
Il Gods Of Metal 2008 è finito da qualche settimana: qual è il tuo bilancio della manifestazione?
Sono molto soddisfatto dall’edizione 2008 di Gods Of Metal. La risposta del pubblico è stata molto soddisfacente ed anche leggermente al di sopra delle aspettative. Devo dire che in questo senso molto ha contribuito la formula del Christmas Ticket e per la prima volta nella storia del Gods Of Metal gli abbonamenti ai tre giorni hanno superato i biglietti per il giorno singolo. Questo è un dato importante perché tra gli addetti ai lavori in Italia è da sempre diffusa la convinzione che il nostro paese non sia pronto culturalmente per i festival, nel senso che si crede che il pubblico vada ad un festival principalmente per il gruppo headliner, ed invece questa edizione di GOM ha dimostrato che se le cose vengono fatte in un certo modo, offrendo un prezzo di biglietto contenuto, come nel caso del Christmas Ticket, ma anche del Regular 3 day ticket, con il campeggio gratuito, ecc, il pubblico italiano è pronto anche per un festival.
E’ chiaro poi che i Maiden hanno portato anche un pubblico tutto loro, ma questo era in preventivo, i Maiden sono i Maiden.
Come valuti la risposta del pubblico? Avete una stima precisa degli accessi?
La valuto molto positivamente. Abbiamo avuto oltre 60.000 presenze nei tre giorni, ovviamente con un maggior afflusso nel Maiden day, ma anche Slayer e Priest si sono difesi alla grande, raggiungendo numeri mai fatti prima nei loro concerti precedenti in Italia, fossero all’interno del GOM o come headliner in un palazzo dello sport.
Al di là dei numeri, la risposta degli appassionati è apparsa forte e, soprattutto nella prima giornata, eterogenea: un dato positivo è rappresentato a nostro avviso dalla presenza di giovanissimi e famiglie con figli piccoli al seguito che, di contro ai pregiudizi comuni, testimoniano il clima di serenità e svago della manifestazione. Come valuti questa circostanza?
Credo che sia la cosa più bella e degna di nota. Significa che il pubblico metal cresce e che non abbandona la propria passione e che allo stesso tempo anche le nuove generazioni sono attratte dai grandi gruppi metal. Immagino che la particolarità di questo tour dei Maiden abbia avuto molta influenza sotto questo aspetto. Riproponendo infatti lo show del 84/85 i quarantenni di adesso sono tornati per rituffarsi nell’atmosfera dell’epoca e i diciottenni attuali sono accorsi in massa per assistere ad uno show leggendario di cui avevano solo sentito parlare.
Parlando dell’organizzazione in generale, quali sono state a tuo avviso le note più positive di questo Gods Of Metal?
Come ho detto che credo che il fatto che gli abbonamenti abbiano superato i biglietti singoli e che il pubblico sia per età che per conformazione sia stato molto eterogeneo credo che siano le due componenti più degne di note.
C’è qualcosa invece che secondo te non è andato come avrebbe dovuto, o che a posteriori gestiresti in modo diverso?
C’è sempre qualcosa che a posteriori si vorrebbe rifare o fare in modo diverso. Stiamo già studiando le migliorie per l’edizione 2009 basandoci su quelle che sono state le pecche del 2008 e su questo devo dire che i suggerimenti che ci arrivano dal pubblico, per la parte front-stage, e dagli artisti e i loro entourage, per la parte backstage, sono molto preziosi.
Posso dire con ragionevole certezza che riproporremo il biglietto a prezzo particolare per un certo periodo di tempo. Non so ancora se si tratterà di un Christmas Ticket o di qualche altra iniziativa promozionale, ma qualcosa di simile verrà fatta anche nel 2009. Al momento sono al vaglio diverse ipotesi, a breve decideremo
Le ultime due edizioni del Gods Of Metal si erano tenute a Milano: che cosa vi ha spinto a tornare all’Arena Parco Nord di Bologna?
La motivazione primaria è stata la presenza degli Iron Maiden. La capienza dell’Idroscalo non permette uno show dei Maiden. Avevamo bisogno di una capienza maggiore, per cui ci siamo orientati su un ritorno a Bologna, visto che nella zona di Milano non c’era un arena da capienza 30mila che rispondesse alle esigenze del festival.
Pensate di mantenere lo stesso format di tre giorni e la stessa location anche per il prossimo anno?
Vediamo un po’ come si metteranno le cose nelle prossime settimane, quali saranno le bands che daranno la loro disponibilità ed in base a quello decideremo. In linea di massima ci piacerebbe ripetere l’esperienza dei tre giorni con biglietto relativamente popolare. Per quanto guarda la location anche questa è strettamente correlata a quelli che saranno gli headliner, per cui credo che n potremo sapere di più nel giro di tre/quattro settimane. Voglio aggiungere però che mi piacerebbe molto trovare una casa per il Gods e riproporlo sempre nella stessa location, ma questa voglia di stanzialità mal si sposa con gli umori della pubblica amministrazione italiana alla quale dobbiamo rendere conto se vogliamo avere a disposizione spazi sufficientemente capienti per il festival
In passato avevamo apprezzato molto il palco per le band emergenti. Come mai quest’anno non è stato riproposto?
La conformazione dell’Arena non consente una buona posizione per un palco B per cui abbiamo deciso di non riproporlo al Gods. Oltretutto, trattandosi di 3 giorni consecutivi, ci saremmo trovati di fronte una non stop musicale. Credo che ogni tanto il pubblico apprezzi anche qualche momento di quiete. E con due palchi, questo, data la logistica dell’arena, non sarebbe stato possibile.
La caratteristica endemica di molti festival sta nei continui ritardi. In questo Gods Of Metal invece la costante sono stati gli anticipi: questo ha suscitato il malumore di chi si era organizzato per arrivare direttamente al turno di una band piuttosto che un’altra. Inoltre, al di là degli anticipi, non è piaciuta la decisione di far cominciare i concerti alle 11 di mattina per finire spesso prima delle 11 di sera. Si tratta di una scelta condizionata da limiti imposti dall’amministrazione comunale? Non credete che posticipare tutto di un paio d’ore avrebbe permesso di sopportare meglio le temperature diurne e di sfruttare il lightshow in maniera efficace anche per il penultimo gruppo e non solo per gli headliner?
Sarà una caratteristica di molti festival, ma non del GOM, che, salvo cause di forza maggiore, ha sempre rispettato gli orari. Quella di finire alle 23 è una restrizione che ci è stata fatta dall’amministrazione comunale. Inizialmente erano state concordate le 23.30, poi il giorno stesso dello show dei Maiden ci è arrivato l’ordine delle 23. Per cui, per forza i cose abbiamo dovuto anticipare di 15 minuti ogni esibizione. Quello che mi chiedo è come mai al Gods Of Metal sia stata posta questa restrizione, mentre invece altri eventi presenti in città negli stessi giorni sono stati autorizzati a far baccano fino alla mattina alle 6.
Buona parte del pubblico si è lamentato per via dei volumi troppo bassi. Cosa voleva dire la scritta “90 db” di fianco al mixer? Era un limite imposto dal comune, una restrizione contrattuale dovuta all’obbligo di avere spazio dinamico per aumentare il volume agli headliner o altro?
Era esattamente un limite imposto dal comune, in vigore fino alle 21. Questo ha fatto si che gli headliner potessero suonare a volume più alto. Anche in questo caso mi chiedo come mai altre manifestazioni non abbiano subito questa restrizione.
Indipendentemente dalla questione volumi e al di là degli intoppi dei singoli gruppi, poi, ci sono stati diversi problemi di ordine generale all’audio. Per esempio le frequenze alte tendevano a scomparire a circa 100-150 metri dal palco, cosicché coloro che sedevano sulla collina faticavano a sentire suoni decenti. Qualcuno ha sollevato il pernicioso dubbio che si sia giocato al risparmio in quanto a potenza dell’impianto: siete in grado di smentire questa affermazione?
La smentisco categoricamente. L’impianto audio luci è passato al vaglio di tutte i maggiori tecnici dei vari artisti e da loro approvato. Iron Maiden su tutti. Fosse vero quello che dici, i Maiden non avrebbero mai dato la loro autorizzazione.
Come mai per questa edizione non si sono svolti tanti meet and greet, appuntamento molto apprezzato che ha sembre dato modo ai fan di accorciare le distanze con gli artisti?
Questa non è cosa che dipende strettamente da noi, ma piuttosto dalla disponibilità degli artisti. Si vede che quest’anno gli impegni erano molto ravvicinati e non c’è stata una gran disponibilità.
Il bill della terza giornata, suddiviso fra metal classico ed estremo, può considerarsi una sorta di paradigma dell’intero festival. Alla luce della qualità delle esibizioni di gruppi come Morbid Angel, Carcass, At The Gates, etc…, proprio il ritorno del metal estremo può considerarsi una delle novità più apprezzate di questo Gods Of Metal. Pensate di continuare a battere questa strada anche in futuro?
Il metal estremo è sempre stato nel nostro dna, ma non sempre è stato possibile inserire band di alto livello in quanto per una ragione o per l’altra erano disponibili. Quest’anno invece si è verificata una coincidenza astrale per cui molte delle bands principali del settore si sono rese disponibili e questo ha fatto si che si potesse costruire un festival con una forte identità estrema.
Per quanto riguarda il futuro, se si verificheranno le condizioni, certamente continueremo a proporre artisti di questa area musicale.
Un genere che invece era stato grande protagonista nelle ultime edizioni del festival e che quest’anno ha dovuto accontentarsi di un ruolo marginale è stato l’hard rock. Che cosa vi ha spinto a compiere questa scelta?
Beh, quest’anno abbiamo scelto di dedicare un intero festival al hard rock. Lo faremo il 13 Settembre al Palasharp di Milano e ci saranno Twisted Sister, Extreme (appena riuniti), i Loaded di Duff McKagan, Gotthard, Quireboys, Pino Scotto ed altri. Diciamo che il meglio disponibile sul mercato quest’estate o avevamo già bloccato per il festival di settembre, per cui non c’era nessun artista di rilievo disponibile nel periodo del GOM. Non dimentichiamoci poi lo show di Whitesnake e Europe che abbiamo appena fatto a Padova, un’altra grande serata di hard rock. Quindi anche se quest’anno il genere non era presente al GOM, rimane comunque nei nostri cuori e nella nostra programmazione è sempre in grande evidenza.
Sappiamo che in concomitanza con la seconda serata del Gods Of Metal si è tenuta a Bologna una ulteriore manifestazione (culturale?) la cui ultima fase si è svolta anch’essa nell’Arena Parco Nord. Come avete reagito quando ne siete venuti a conoscenza? C’è stata qualche interferenza fra i due eventi?
Non c’è stata nessuna reazione particolare né interferenza. Ma come ho detto sopra non capisco come mai il GOM ha dovuto subire restrizioni di volume e di orario e l’altra manifestazione no.
Oltre al fatto che il GOM ha dovuto sborsare svariate centinaia di migliaia di euro tra allestimenti e affitti vari mentre invece agli altri è stato concesso tutto gratuitamente.
Ma questi sono i misteri italiani e probabilmente moriremo con questo dilemma irrisolto
Tornando alla musica: la prima giornata ha visto l’esibizione degli Iron Maiden con la storica scenografia del tour di Powerslave, mentre il resto del bill è apparso pressoché a tutti di basso profilo. Parlando dunque del bill, c’è chi dice che sia stato imposto (in toto o in parte) dalla EMI, chi dice che i Maiden stessi lo abbiano voluto sottoscrivere, chi sostiene che il cachet chiesto da Harris e soci abbia imposto spese controllate per le restanti band. Ci puoi rivelare esattamente in che modo si sono svolte le cose e come sono stati stabiliti bill e running order?
Era volontà dei Maiden proporre una scaletta di artisti che poco si erano visti in precedenza in territorio italiano e che, se possibile, rappresentassero anche delle novità all’interno della scena musicale. Da qui la scelta della scaletta. Personalmente mi sento di condividere l’idea dei Maiden e il fatto che abbiamo voluto far suonare di fronte a 30.000 persone artisti che di solito suonano in piccoli club è da ammirare
È noto che papà Steve insiste per portarsi in tour la figlia Lauren, nonostante le evidenti differenze fra le rispettive proposte: da appassionato, cosa pensi di questa situazione?
Per quanto riguarda la giornata dei Maiden mi sembra che la proposta fosse alquanto eterogenea, per cui se ci stavano i Rose Tattoo o gli Avenged Sevenfold, musicalmente intendo, ci poteva stare anche Lauren. Poi si può discutere sull’opportunità o meno della situazione, ma chi è un padre fa questo ed altro per il proprio figlio, per cui non ci vedo niente di scandaloso. Tra l’altro Lauren ha una band di tutto rispetto e propone, a mio avviso, dell’ottima musica. Credo ne sentiremo parlare presto, come, sono pronto a scommettere sui Black Tide come “next big thing” del panorama metal mondiale.
Al di là di tutto, l’esibizione degli americani Avenged Sevenfold non sembra aver incontrato i favori del pubblico. Al di là degli ingiustificabili episodi di inciviltà occorsi nell’occasione, la band californiana sembrava un po’ un pesce fuor d’acqua in questo Gods Of Metal. A posteriori non ritieni che sia stato un azzardo non solo invitarli ma anche affidare loro una posizione così alta nel bill?
Mah, sai a posteriori è sempre facile dare giudizi e fare valutazioni. E’ vero che alcuni hanno contestato questa scelta, ma io ho visto anche molta gente inneggiare alla band. Come tutti quegli artisti di confine che suonano in un festival di settore, ci sono frange di pubblico che non gradiscono, ma come ho più volte avuto modo di dire, credo che il GOM per continuare a vivere ancora a lungo, abbia bisogno anche di questi artisti.
Di diversa natura non meno impopolare è stata la decisione di bloccare le uscite dopo le sette di sera: chi lasciava l’arena dopo quell’ora, anche se in possesso del regolare biglietto e del braccialetto apposito, non poteva più rientrare. A che pro questa misura?
La questione dei braccialetti sta diventando abbastanza antipatica quindi è bene chiarire una volta per tutte che in Italia non è permesso uscire e rientrare. Il braccialetto non è misura legale. In teoria chi esce, se poi vuole rientrare, dovrebbe pagare di nuovo il biglietto. Questo è quanto è imposto dalla Siae. Poi noi ogni volta che facciamo il festival andiamo a contrattare con la Siae e otteniamo delle deroghe. Ma bisogna scendere a compromessi e trovare delle soluzioni che accontentino tutti, anche la Siae. E quest’anno la soluzione è stata questa. Questo è quanto ci è stato concesso. Di più non si poteva fare.
State già studiando qualche soluzione per il prossimo Gods Of Metal? C’è qualche anticipazione che volete rivelare al pubblico?
Si certo, abbiamo già iniziato a lavorare all’edizione 2009 del festival, ma, aldilà del fatto che continueremo con la politica dei biglietti a prezzo promozionale, al momento non posso rivelare niente su quello che sarà il cast.
Come sempre la band storiche sono state garanzia di qualità: vedere il cinquantenne Bruce Dickinson correre e cantare come un matto dall’inizio alla fine dello show o due vecchietti come K. K. Downing e Glenn Tipton trotterellare esaltati sul palco è sempre uno spettacolo. Come tutti sappiamo però anche la grandi band prima o poi andranno in pensione. Credi che nella scena metal ci siano degli eredi in possesso del carisma e della qualità necessaria per raccoglierne il testimone? Vuoi farci qualche nome di quelli che a tuo parere potrebbero essere gli headliner di un grande festival fra 10 o 15 anni?
E’ molto difficile da dire in questo momento, ma credo che i gli artisti che momento sono tra i 35 e i 40 anni possano essere in futuro i grossi headliner del Gods. Mi vengono in mente Blind Guardian, Dream Theater e in campo più estremo Dimmu Borgir che potrebbero prendere il posto di Slayer.
Se ci spostiamo poi in campo un po’ più alternativo dico senza ombra di dubbio Rammstein e Slipknot. Questi ultimi tra l’altro stanno vendendo moltissimi biglietti per lo show del prossimo 21 novembre a Milano e prevedo un Palasharp strapieno per l’occasione.
A tal riguardo, quello che a nostro avviso è mancato in questo Gods Of Metal sono proprio i nomi nuovi: a parte i Between The Buried And Me (che sono comunque al quinto album e peraltro hanno offerto uno spettacolo eccezionale) e pochi altri, quasi tutti i gruppi sono in giro da una o due decadi, se non di più. Come mai avete deciso di non puntare quasi per nulla sulle giovani promesse del metal internazionale?
Beh questo è vero solo in parte. Per come la vedo io Black Tide, Dillinger, Between, Enslaved, Lauren, sono nomi che poco o mai si erano visti in territorio italiano. Quindi da questo punto di vista mi sentirei di dire che anche quest’anno qualche novità c’è stata. La nostra politica è sempre stata quella di investire sulle nuove bands e vogliamo continuare a farlo. A tal proposito ti anticipo che a brevissimo lanceremo un nuovo progetto dedicato alle bands italiane che è nato subito dopo il grande successo dell’Italian Gods Of Metal dello scorso Marzo. Saranno belle novità!