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Angels of Babylon (Kenny “Rhino” Earl)

Di Stefano Ricetti - 8 Giugno 2013 - 0:10
Angels of Babylon (Kenny “Rhino” Earl)

Poco prima dell’ ultima tappa del mini tour italiano degli Angels of Babylon, più precisamente al Woodstock di Grandate, incontriamo Rhino, batterista e voce del gruppo. Dopo i saluti, le presentazioni e una stretta di mano d’ acciaio, iniziamo la nostra chiacchierata.

 

Q: “Dopo Gil Moore dei Trimph e Dan Beehler degli Exciter un altro batterista heavy metal che oltre a suonare canta anche. Raccontaci il perché di questa scelta”

A: “Il fatto è che la band ha avuto enormi problemi per trovare un cantante (ndr: il manager della band ci ha confessato che hanno fatto circa 200 provini), perché nessuno di loro voleva impegnarsi seriamente nel progetto. Ero molto amareggiato dalla situazione, ma dato che avevo registrato io le linee vocali per i demo, e che canto praticamente da sempre, sia con la band di mio padre sia con le band in cui suonavo, mi sono convinto che era la cosa migliore da fare. In questo modo ho anche eliminato il problema di avere un altro membro nella band. Preferisco la formazione power trio.”

Q: “Deduco che tu sia completamente a tuo agio a cantare e suonare anche in sede live”

A: “No davvero, nessun problema. Avrebbe potuto esserlo se fossimo stati una band thrash metal o speed metal, ma noi siamo più una band melodic/epic metal quindi non è assolutamente un problema, e in più, come ti dicevo, sono abituato a farlo”.

 

 

Q: “Recentemente ti abbiamo visto qui al Woodstock coi Nightglow e al festival di Metalitalia come ospite degli Icy Steel, e in più, questo tour. Inizio a pensare che ti piaccia davvero il nostro Paese”.

 

A: “Si assolutamente! Per esempio ho un sacco di amici a Sondrio (e uno dei pezzi del nuovo disco si intitola proprio “Sondrio” – ndr), e a Milano dove c’è il buon Mattia (il manager ndr) che mi ha aiutato molto nell’ organizzazione di questo tour. Penso sia stato un segno del destino, era il posto giusto per farlo e io mi ci trovo molto bene”.

 

Q: “Come ti sembra il pubblico in Italia?”

A: “Al momento, poco numeroso. Ma stiamo lavorando per portare più gente. Sai, le persone sembrano titubanti nel dare una chance alle nuove band. Non tutti hanno sentito il primo album e secondo me non hanno ancora realizzato che cosa si stanno perdendo”.

Q: “Quindi questo tour, dato che il nuovo album non è ancora uscito al momento, è il primo passo di un percorso a lungo termine?”

A: “Si certo, è quello che speriamo. Anche se io ho un “nome” nell’ ambiente la gente è ancora titubante verso le nuove band, vogliono i nomi grossi. E spesso nonostante non sappiano chi c’ è nella band, solo il fatto che sia nuova, non li fa smuovere da casa. Il primo album ha venduto solo qualche migliaio di copie, è vero, ma se il pubblico ne fosse venuto a conoscenza di sicuro avremmo avuto maggior successo. Questo è anche colpa delle etichette discografiche, loro pubblicano l’ album e si aspettano che si venda da solo. Non fanno niente per promuoverlo… pensano che siccome è uscito, la gente lo comprerà. Non è così che funziona, noi lavoriamo duro per scrivere e incidere gli album, e loro devono fare la loro parte lavorando altrettanto duramente”.

 

Q: “Come è cambiata la band, line-up a parte, dal primo disco a oggi?”

A: “Il nuovo album è più, diciamo, “radio friendly”. Più commerciale, oserei dire. Il primo album era più fantasy. Questo disco parla di relazioni… eccolo qua (sorride, ndr), il “big and old” ex-Manowar Rhino che parla di amore! Per esempio c’è una canzone che parla del Titanic, una che tratta di Dio e Satana, di spiritualità e cristianità. Sai, non mi piace scrivere di battaglie, asce, draghi, non ci riesco proprio”.

Q: “Quindi oggi scopriamo una nuova faccia di Rhino: cantante e songwriter”

A: “Cantante, songwriter, ma ho anche prodotto e mixato il disco. Mi occupo di tutto quello che è di mia competenza in un progetto del genere. Alla fine è quello che mi piace fare, e mi piace davvero farlo!”

 

Stefano Catalani

Un ringraziamento personale allo staff del Woodstock, gentilissimi e simpaticissimi, e che ci hanno promesso alcuni special guests nella loro programmazione futura, e al manager della band Mattia Chiappa che ci ha permesso di fare questa intervista.