Anno Mundi: cambio line-up e ospiti presenti sul nuovo disco

Gli Anno Mundi hanno un nuovo bassista: si chiama Fabio Breccia e suona lo strumento dal 1991. Da allora, ha militato in alcune cover band, ha fondato i Following the Fool (http://www.myspace.com/following-the-fool), tuttora in attività (suoneranno il 16 maggio 2011 al Jailbreak – www.jailbreakrock.it/), ha partecipato tre volte alla rassegna “Emergenza Rock” (nota oggi come “Emergenza Festival”) ed ha accompagnato in diverse esibizioni dal vivo presso teatri e centri sociali, il grande Remo Remotti (attore, pittore, scrittore, scultore, poeta, cantante, già collaboratore, tra gli altri di Francis Ford Coppola, Nanni Moretti, Ettore Scola e Carlo Verdone).

Grazie al suo ingresso – fanno sapere i due fondatori del gruppo, Gianluca Livi e Alessio Secondini Morelli – riteniamo finalmente di aver stabilizzato la line-up, si auspica in maniera durevole. Franz Eissenberger (il precedente bassista. nda), lasciò la band nell’agosto del 2010, poco prima che iniziassero le registrazioni dell’album di esordio, “Cloister Graveyard in the Snow“, le cui parti di basso, pertanto, sono state incise ricorrendo a due collaboratori esterni: l’incommensurabile Michele Raspanti, attuale bassista dei Graal (www.myspace.com/graalmusic), gruppo che rappresenta una realtà consolidata dell’hard rock capitolino, forte di tre uscite discografiche (l’ultimo, “Legends Never Die”, è stato pubblicato a gennaio per i tipi della Blood Rock Records – http://www.bloodrockrecords.com/) e Luigi Ranieri (nel disco, anche chitarrista acustico), che conoscemmo in occasione del nostro esordio dal vivo al Funnel di Roma, il 31 gennaio 2010. Fabio è entrato nel complesso a registrazioni praticamente ultimate. Tuttavia, ha avuto l’opportunità di re-incidere la parte di basso di un brano, “God Of The Sun”, poiché quella pregressa era insoddisfacente a causa di alcuni problemi tecnici.

Il disco vede la partecipazione di ospiti blasonati: Andrea Ciccomartino, cantante e chitarrista ritmico dei già citati Graal, canta nel brano “God of the Sun”; Manuela Tiberi, ex componente del Rondò Veneziano (http://www.rondoveneziano.com/), suona il flauto nell’incipit acustico “Dawn”; Alessandro Papotto, membro del Banco del Mutuo Soccorso (http://www.bancodelmutuosoccorso.it/) e fondatore della Periferia del Mondo (http://www.periferiadelmondo.it/), impreziosisce il brano “Dwarf Planet”. Tuttavia, l’artista nei cui confronti siamo maggiormente grati è Paolo Lucini, membro, tra gli altri, dei mitici Ezra Winston (http://www.ezrawinston.com/entranceeng.html), band culto alla quale viene unanimemente riconosciuto il merito di aver lanciato il new progressive alla fine degli anni ’80 con l’album “Myth of the Chrysavides”. Oltre a suonare in diversi brani – concludono gli Anno Mundi – Paolo è stato un insostituibile tecnico del suono e ci ha supportato con preziosi consigli. Insomma, ha rappresentato un vero e proprio valore aggiunto, tanto per la band, quanto per il disco. Siamo contentissimi di aver scelto lui come produttore artistico e i suoi “Three Fates Recording Studio” (http://web.tiscali.it/3fatesrecstudio/), così magnificamente indirizzati verso vecchie sonorità, perfettamente contestualizzabili grazie all’utilizzo di ormai introvabili apparecchiature analogiche e ad un uso oltremodo centellinato del computer.

L’album uscirà per settembre – continua la band – sebbene vi sia tuttora indecisione riguardo al ricorso o meno all’autoproduzione. Siamo propensi per la prima soluzione ma, se dovessimo decidere di proporre il master a qualche label, ci indirizzeremmo verso compagini in grado di apprezzare il nostro sound, fortemente debitore nei confronti dei primi Sabbath e, più in generale, molto vicino alle sonorità tetre promosse da etichette come la Vertigo o la Harvest. Attualmente, si avvicinano a questi intendimenti la “Black Widow Records”, la “Blood Rock Records”, la danese “Horror Records”, tutte molto attente alle sonorità oscure e alle atmosfere fosche tipiche di certe realtà di inizio seventies.

Alla domanda “Non siete preoccupati che il disco possa essere confuso con un prodotto di rock progressivo, a causa della presenza di numerosi esponenti di questo genere musicale?”, così risponde la band: “Tranquilli, sul disco ci sarà un adesivo con un messaggio dal significato inequivocabile: «PURE HEAVY ROCK IN BLACK SABBATH STYLE»”.