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AnthenorA (Fabio Smareglia)

Di - 15 Giugno 2004 - 21:51
AnthenorA (Fabio Smareglia)

 

Ciao ragazzi sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it ho seguito la vostra band per tanto tempo e sono veramente felice di vedervi esordire sul mercato discografico con un platter potente com “The last command”. Gli Anthenora esistono dal 1990, potete riassumere brevemente le tappe fondamentali della vostra carriera, come siete arrivati alla attuale line up?

Grazie Eugenio, molto volentieri rispondo alla tua intervista. Per quanto riguarda la nostra storia, siamo nati nei primi anni novanta come band di heavy metal classico. Il nome del gruppo è ispirato alla Divina commedia di Dante Alighieri: l’Antenora è uno dei gironi dell’inferno dove vivono i traditori della patria, immersi in un lago di ghiaccio. Nella metà degli anni ’90 abbiamo registrato due promo tapes intitolati “Bring me to hell” e “Heretical Symphonies” presso i Dracma Studios di Torino e, a partire dal 1998, abbiamo dato parallelamente vita ad un progetto di tributo agli Iron Maiden. In questi anni, la nostra line up è stata decisamente stabile: io, Fabio Smareglia, Stefano Pomero e Luigi Bonansea, facciamo parte del gruppo sin dalle origini. Gli altri due membri della band si sono aggiunti strada facendo sostituendo i membri originari, ma ormai sono diventati anche loro dei membri storici in quanto il bassista Stefano Balocco fa parte del gruppo da 8 anni e il chitarrista Gabriele Bruni da circa 4 anni.

Il nuovo “The last command” è il frutto di tanti sacrifici e di anni di impegno nella scena underground, a livello compositivo il vostro esordio si pone perfettamente in sintonia con i canoni del metal classico e integerrimo. Le composizioni mi sembrano molto ambiziose e mature, la potenza del gruppo emerge nettamente in ogni brano, come descrivereste i pezzi del vostro primo disco sulla lunga distanza? Condividete le mie osservazioni?

Potenti, aggressivi e diretti: questi sono gli aggettivi più adatti per definire i nostri brani. A livello compositivo come avete lavorato? Ci sono dei compositori principali nella band oppure preferite lavorare insieme nello sviluppo dei brani? Quanto tempo avete impiegato per realizzare i pezzi del disco? In generale come nascono le canzoni degli Anthenora? Per quanto riguarda i testi delle canzoni vengono composti a tre mani: da me, da Gigi e da Steve Balocco. La musica e la struttura dei brani nasce invece in sla prove con il contributo di tutti e cinque anche se il motore del gruppo per quanto concerne la quadratura dei brani è senz’altro Stefano Pomero.

Come è nata una composizione lunga e ambiziosa come “The fortress”, vi siete spinti veramente oltre ogni possibile limite cercando di dare il massimo, trovo che il risultato sia straordinario, volete dirmi come è nato questo pezzo?

In realtà questo brano non ha una storia particolare alle spalle. Ci piaceva piuttosto l’idea di creare un legame tra “the last command” e l’ep “The general’s awakening”. I fan più attenti lo hanno senz’altro individuato!

In Italia il trend maggiore è a favore del power metal, voi invece siete molto più legati al metal classico e ossidato degli anni ottanta, come vi ponete rispetto alla scena italiana? Io trovo che “The last command” sia un vero colosso di metal integerrimo, la vostra dimensione artistica coincide con questa mia osservazione?

Hai perfettamente ragione, i nostri brani si scostano dall’attuale trend italiano. La nostra musica è metal classico e crudo senza fronzoli, sicuramente legato agli anni ottanta. Per certi versi i brani hanno una dimensione live anche in studio.

Il vostro cantante Luigi Bonanasea è veramente bravo, la sua interpretazione arcigna e convincente si dimostra vincente lungo tutta la durata del disco. La sua voce è un vero trade mark per la band, condividete la mia opinione? I pezzi del disco possiedono un’ossatura veramente coinvolgente, quali sono le carte vincenti del vostro sound? Penso che l’ossatura chitarristica e l’interpretazione vocale siano molto importanti nell’ensamble della band, voi cosa ne pensate?

Dopo anni di esperienza come tributo ai Maiden, nel momento di entrare in studio abbiamo dovuto definire il  nostro sound per evitare le accuse di essere soltanto dei cloni dei Maiden e per acquisire una nostra identità. Il sound di chitarra compatto e potente e la voce aggressiva a acida sono in effetti il nostro segno distintivo. Speriamo che questi caratteristiche risultino vincenti!

Nel nuovo disco si percepiscono influenze classiche di gruppi come Judas Priest e Iron Maiden, quali sono le vostre principali influenze? Quali sono i gruppi che vi hanno influenzato maggiormente durante il vostro cammino musicale?

I gruppi che citi, insieme ai Saxon e ai Black Sabbath, sono senza dubbio i nostri ispiratori, anche se all’interno del gruppo ognuno di noi ha le proprie preferenze. A me, a Gigi e al bassista piace molto il metal classico anglosassone e tedesco (Accept, Judas Priest, Running Wild) e gruppi come gli In Flames, Stefano il chitarrista adora il metal teutonico (Grave Digger, Gamma Ray, Helloween), Gabriele adora i Saxon ma anche band più recenti come i System of a Dawn.

Quali sono le tematiche principali della vostra musica? Volete brevemente raccontarci quali sono gli argomenti affrontati nelle canzoni del nuovo disco? Siamo di fronte a un concept album?

Si, “The last command” può essere inteso come un concept con degli strettissimi legami con il nostro precedente ep “The general’s awakening”, che ne rappresenta quasi un prologo. I temi trattati nei delle canzoni sono riconducibili ad un filone a cavallo tra la fantascienza e la storia. In particolare, le canzoni sono legate tra loro da una storia ambientata tra la seconda guerra mondiale nella Francia occupata dalle truppe naziste intente ad organizzarsi per invadere l’Inghilterra con l’Operazione “Leone Marino” – da cui la nostra “Operation  Sea Lion” – ed un prossimo futuro oscuro con ambientazioni alla Blade Runner. La figura che unisce le due epoche storiche è proprio quel Generale il cui volto compare nella copertina dell’ep e la cui figura domina dall’alto le truppe di cyborg presenti nella copertina del nostro disco. Il titolo dell’ep: il risveglio del generale, è la chiave per capire il senso dei brani. In sintesi, la storia narra i tentativi degli scienziati nazisti di creare il soldato perfetto mezzo uomo e mezza macchina: il Generale “K”. Prima della fine della II guerra mondiale, il generale viene ibernato e si risveglia nel 2240 programmato per devastare e conquistare il sistema planetario
Ci teniamo a precisare comunque che, per quanto riguarda i testi, amiamo raccontare storie che hanno si delle radici nella storia, ma sono frutto di fantasia, senza alcuno specifico riferimento politico o religioso.

Rispetto al mini cd “The General’s Awakening ” quali sono le differenze maggiori che possiamo apprezzare nel nuovo “The last command”? Trovate che i pezzi nuovi superino la qualità di quelli espressi nell’Ep?

Sicuramente i brani contenuti in “The last command” sono più maturi rispetto a quelli dell’Ep sia dal punto di vista compositivo che da quello della produzione. LO stile  dei brani è invece quello già presente nell’ep, ovvero metal classico puro e crudo!

Sotto il profilo live credo che vi stiate attivando per supportare al massimo il nuovo disco, quali saranno i vostri impegni in sede live? Ritenete che l’attività live sia importante per gli Anthenora, si tratta della vostra dimensione sonora preferita oppure vi trovate meglio in studio?

La dimensione live è sempre stata importante per noi e continuerà ad esserlo. Dopo l’uscita del disco abbiamo suonato alcuni concerti a Torino, Brescia, Roma, a fine luglio suoneremo al Valpolicella metal festival e stiamo ora organizzando le date per il prossimo autunno non solo in Italia ma anche all’estero. Tutto dipenderà da come vanno le vendite del disco. Vedremo.

Il nuovo disco esce per la spagnola Locomotive, come siete entrati in contatto con una label spagnola? Come reputate il loro lavoro fin qui? Come mai un gruppo italiano come voi ha preferito rivolgersi all’estero per produrre la sua musica?

Abbiamo avuto i primi contatti con la Locomotive Music già dopo la registrazione dell’ep “The general’s awakening” nel 2002. L’ep aveva ricevuto un buon giudizio da parte dell’etichetta, ma il loro interesse era rivolto a produzioni full lenght. Spinti dall’entusiasmo, abbiamo allora deciso di incidere un disco completo ed inviare il master ad alcune etichette con il supporto del nostro produttore Tony Mad Fontò dei White Skull. La Locomotive si è rifatta viva ed abbiamo firmato con loro il contratto per il nostro primo album. La Locomotive si sta ora occupando della promozione dell’album e ti devo dire che sta facendo decisamente un buon lavoro.
Non è che ci siamo rivolti all’estero ma piuttosto il contrario. L’estero si è dimostrato più attento alla nostra musica, forse dipende dal genere che suoniamo: poco italiano, più vicino al metal tedesco classico.

In conclusione quali sono i piani futuri degli Anthenora? Cosa potete anticipare ai nostri lettori? Io vi auguro il futuro che meritate e spero di avervi aiutato con questa intervista ad aumentare le fila dei vostri supporter.

Sicuramente nei nostri progetti c’è la registrazione di un secondo disco. Per quanto riguarda i tempi, è presto per dirlo. Bisogna spettare i dati di vendita che ci arriveranno in autunno. Nel frattempo continueremo a suonare anche come tributo ai Maiden. Dal 14 al 19 giugno supporteremo Nicko Mc Brain nel suo nuovo tour in Italia. Chi volesse comunque essere informato sulla nostra attività può visitare il sito www.anthenora.com oppure scriverci all’indirizzo mail anthenora@yahoo.com.
Grazie infinite a te Eugenio e a True Metal.

Line-up Anthenora
Luigi Bonansea   voce
Stefano “Pooma” Pomero chitarra
Gabriele Bruni   chitarra
Stefano “Steeve” Balocco basso
Fabio “Smaro” Smareglia batteria

www.anthenora.com
anthenora@yahoo.com

Eugenio Giordano metalgenio@libero.it