Thrash

Anthrax: Charlie Benante, “Spotify ruba agli artisti”

Di Davide Sciaky - 23 Novembre 2024 - 19:29
Anthrax: Charlie Benante, “Spotify ruba agli artisti”

Il batterista degli Anthrax Charlie Benante ha parlato con il The Irish Times di come l’industria musicale sia cambiata nei 40 anni dalla fondazione della band:

Non esiste un’industria musicale. È questo che è cambiato. Non c’è più nulla. Ci sono persone che ascoltano la musica, ma non la ascoltano come la si ascoltava una volta. È un’epoca diversa.

La cosa è strana: mentre ad esempio ho visto che le persone hanno nel tempo hanno cominciato a mangiare in modo un po’ più salutare, le condizioni dell’industria musicale sono andate sempre a peggiorare e nessuno ha fatto nulla al riguardo. Hanno semplicemente lasciato che accadesse. Non c’era nessuna protezione, niente di niente. Inconsciamente questo potrebbe essere il motivo per cui non facciamo dischi ogni tre anni o giù di lì, perché non vogliamo darli via gratis. Io prendo la musica molto seriamente, quello che faccio e quello che scrivo è molto personale e non è giusto che qualcuno se ne appropri. È come se pagassi ad Amazon 12,99 dollari al mese per poter ordinare quello che voglio. In pratica è un furto. È un furto nei confronti degli artisti, questo è quello che fanno le persone che gestiscono siti di streaming musicale come Spotify. Non sono abbonato a Spotify. Penso che sia il luogo dove la musica va a morire. Abbiamo la musica su quel sito perché dobbiamo stare al gioco [dell’industria musicale], ma sono stanco di stare al gioco.

Siamo l’industria che viene sfrutta di più. Come artisti non abbiamo copertura sanitaria, non abbiamo nessuna garanzia. Ci hanno fottuto così tanto che non so come ne usciremo. Probabilmente faresti più soldi vendendo limonata per strada.

Quando è stato chiesto a Benante se i Metallica avessero ragione quando nel 2000 hanno fatto causa a Napster, il batterista ha detto:

Avevano assolutamente ragione. Vedete come è andata a finire. C’era un sacco di gente che diceva: “Fanculo i Metallica. Sono dei ricchi bastardi”. Stavano proteggendo la loro arte, la loro proprietà intellettuale, in modo che non arrivasse qualche stronzo a prendersi la tua arte. Loro [Napster] fanno i soldi mentre tu fai solo l’arte e la dai via.

La gente non capisce. Finché non vivi come noi e non fai quello che facciamo noi non puoi commentare.