Anyone’s Daughter (Matthias Ulmer)
Siamo in compagnia di un tastierista d’eccezione, Matthias Ulmer dello storico gruppo tedesco Anyone’s Daughter già in attività sul finire degli anni settanta. Dopo una lunga pausa la band ritorna con il secondo disco inciso nel nuovo millennio, la pausa di riflessione è durata parecchi anni ma in findei conti chi ha aspettato non resterà deluso. La parola a Matthias.
Ciao Matthias. Prima di tutto direi di parlare del titolo di questo nuovo album. Perchè Wrong, cosa intendete esattamente?
Ovviamente il titolo si riferisce alla titletrack ma il significato non è quello di errore come potrebbe far pensare la traduzione inglese o falso come nella lingua tedesca ma piuttosto sta ad indicare un discorso centrato sull’ingiustizia, quindi il termine esatto sarebbe unfair ma concorderai con me che il termine utilizzato è sicuramente più adatto alla denominazione di un album.
Tu ed Uwe Karpa rappresentate le uniche due componenti originali della formazioni iniziale riunita sul finire degli anni settanta. Puoi parlarci dell’evoluzione del vostro songwriting nel passare di questi anni?
Quando questo gruppo è nato eravamo molto giovani, come qualsiasi gruppo novello in cerca di creature originali. Ognuno di noi portava in saletta il proprio materiale ed in qualche modo cercavamo di incastrare, costruire dei passaggi degni di una grande band a partire dalle risorse della nostra mente, dalle grezze registrazioni e dall’improvvisazione. Ogni arrangiamento era affidato alla nostra grande inesperienza, posso dire che nel primo periodo di vita tutto partiva dalle nostre esercitazioni di gruppo. Oggi invece le cose sono molto cambiate, abbiamo preso entrambi delle strade diverse e gli altri membri attuali si trascinano dietro la loro carriera. La maggior parte del nuovo materiale raccolto per questo nuovo disco è stato scritto da me, quindi siamo partiti fondamentalmente da una strada comune ed ogni strumento ha avuto la possibilità di agganciarsi nel modo migliore.
Una domanda strettamente riferita alle tue tastiere. Potresti descrivere il tuo lavoro su questo disco, sei la colonna portante quindi vorrei sapere che suoni hai utilizzato e a cosa ti sei ispirato?
Non voglio annoiarti con nomi inutili anche perchè non so quanto possa giovare, ovviamente la base di fondo è sempre la stessa cioè pianoforte/hammond/sintetizzatori. Ho cercato di personalizzare ogni suono in modo tale da ottenere una sonorità il più originale possibile, mi è bastato fare qualche esperimento per mettere in piedi dei mood particolari che ogni tastierista ha il sacrosanto dovere di andarsi a cercare.
Che differenze possono incontrare gli ascoltatori dopo il penultimo disco, intendo dire Danger World e Wrong sono parecchio differenti vero?
Senza dubbio. Certo per tornare al discorso tastiere posso affermare che personalmente non ho cambiato il mio modo di lavorare ma non certo non è possibile negare che questo nuovo disco è decisamente più rock mentre quello precedente è attraversato da una vena pop.
Come gruppo quasi trent’enne mi piacerebbe chiederti quali sono secondo te le rivelazioni progressive di questo nuovo millennio?
Guarda in questo periodo ascolto qualsiasi cosa ma ad essere sincero niente di progressive in particolare. In generale in questo periodo sono stato influenzato o forse ispirato da gruppi ormai famosissimi, come Linkin Park, Korn e compagnia bella ma niente di progressive in modo specifico ripeto.
La performance del cantante Andrè Carswell è eccellente. Come vi siete incontrati e come è iniziata la sua collaborazione con il vostro gruppo?
Lui viene dagli Stati Uniti ma vive in Germania da molti anni ormai, ed è stato proprio lui ad accelerare il processo di ritorno sulla scena. Quando nel 1993 ho iniziato la ricerca di un nuovo frontman mi sono subito reso conto della difficoltà dell’impresa ma quando ho conosciuto Andrè ho capito subito che era la persona giusta. Si è integrato molto bene nel gruppo, ha scritto le liriche per 5 brani, sono del parere che avere un cantante che possa pronunciare le sue parole sia una risorsa inestimabile.
Concerti in programma Matthias?
Abbiamo avuto problemi durante la registrazione quindi la produzione del disco ha subito qualche ritardo. Il prossimo tour in programma è previsto per marzo/aprile 2005 ma non credo passeremo in Italia mi dispiace.
Nessun problema, ma passate anche solo per una visitana ogni tanto…
Andrea’Onirica’Perdichizzi