Black Doom

Are You Experienced? Boleskine House

Di Roberto Castellucci - 14 Maggio 2024 - 11:00
Are You Experienced? Boleskine House

Are You Experienced?, la rubrica nata per orientare i potenti riflettori di TrueMetal.it sul mondo sommerso dell’Underground nostrano, si occupa oggi di un neonato duo composto dai musicisti Raven Borsi e Niccolò Misrachi: i Boleskine House. La band sta per fare il suo ‘ingresso in società’ con “Miserabilist Blues”, interessante primo album intessuto di suggestioni Atmospheric Black Metal, Doom e Death che promette di rimanere per molto tempo in cima alle playlist di molti appassionati. Buon lettura!

Benvenuti fra le pagine di TrueMetal.it! Iniziamo nel più classico dei modi, con un po’ di storia della Vostra band. Come, dove, quando e perché nasce il duo Boleskine House?

Niccolò:

Io e Raven ci siamo conosciuti ormai circa 11 anni fa tra il primo e il secondo anno di liceo e tra le prime cose che abbiamo condiviso c’è stata la passione per la musica. Abbiamo atteso molti anni prima di avere il tempo, le competenze e il coraggio di comporre materiale che potesse dire davvero qualcosa. In più, nel frattempo, ho dovuto superare un grande scoglio, quello di riuscire a comporre musica assieme ad altre persone (cosa che non ho mai fatto seriamente fino a 5 anni fa). Boleskine House nasce dal desiderio di gridare degli stati d’animo densi e intensi che io e Raven, nel bene e nel male, portiamo dentro e abbiamo condiviso durante il nostro viaggio fino ad oggi. E ovviamente perché non gridarli attraverso uno dei nostri generi musicali più amati di sempre?”

Raven:

Boleskine House nasce innanzitutto da un’amicizia lunga più di 10 anni ormai. Abbiamo passato l’adolescenza a condividere i nostri interessi artistici come la pittura, la letteratura, il cinema ma soprattutto la musica. Quando ho conosciuto Niccoló lui ascoltava musica classica orchestrale e io cercavo di sapere ogni cosa dalla nascita del Punk Rock in poi, ma il fattore comune era l’amore per il Metal underground. Quando frequentavo ancora il liceo proposi al mio socio di iniziare un progetto Death/Doom Metal insieme, cosa che iniziammo concretamente a fare nell’agosto del 2020, ma decidendo assieme di esplorare territori più legati direttamente a un Black Metal più emotivo e meno ‘in your face’. “Miserabilist Blues” è la catarsi dei nostri periodi più bui fino al momento finale della composizione.

Il nome della Vostra band è tutto un programma. Boleskine House, stando alle informazioni reperibili online, è il nome di una villa situata sul Loch Ness, abitata a cavallo tra l’800 e il ‘900 nientemeno che dall’occultista Aleister Crowley e acquistata negli anni ’70 dal chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page. A cosa dobbiamo la scelta di questo curioso e affascinante nome? C’entrano forse i Tryptikon del buon Thomas Gabriel Fischer, also known as Tom G. Warrior dei mitici Celtic Frost? Mi sono imbattuto in una traccia del disco dei Tryptikon pubblicato nel 2014, “Melana Chasmata”, che si intitola proprio “Boleskine House”…

Raven:

Scelsi il nome ai tempi del liceo, ancora prima di scoprire i monumentali Tryptikon! Che reputo uno dei progetti più riusciti in assoluto del nuovo secolo in mano a un veterano del Metal, ma la scelta nasce da altro! Scrivevo testi e pensieri fantasticando su un futuro progetto Death/Doom Metal e scelsi come monicker ‘Boleskine House’ poiché era un luogo fatiscente e oscuro, non per la connotazione esoterica, ed era un ottimo esempio di luogo interiore che descrivevo con le mie parole. Mi piaceva l’idea di dare il nome di un luogo al mio progetto, come i Soundgarden.

“Miserabilist Blues” è il Vostro esordio discografico, composto da tre brani originali e una cover. Vorrei che ci illustraste il contenuto tematico delle tre canzoni di Vostra produzione, chiarendo l’eventuale legame che unisce i testi al titolo del disco.

Niccolò:

“Miserabilist Blues” è per noi ovviamente più di un semplice album musicale. Quando ci siamo messi a scrivere non l’abbiamo fatto per cazzeggiare, ma sentivamo seriamente il bisogno di condividere con dei possibili fruitori la nostra storia e alleggerire attraverso l’arte tutto il fardello del ‘doom’ che portiamo addosso. Spoiler, le tematiche di questo album sono infatti abbastanza Doom. Essendo i testi stati scritti da Raven, dopo averli letti mi sono lasciato ispirare e così ho iniziato a comporre le melodie. Certe volte è stato Raven, mentre improvvisavo con la chitarra, a indirizzarmi sulle sequenze armoniche dell’album. Com’è possibile immaginare, non abbiamo trattato nulla di nuovo, in quanto nostalgia, depressione, ansia e nichilismo (a palate) sono tutte faccende umane ben conosciute. Allora Perché qualcuno dovrebbe ascoltare la nostra musica? Perché tutto questo è narrato attraverso la nostra sensibilità e la nostra visione soggettiva della realtà, e perché, credetemi, è uno dei avori più sinceri e meno forzati che io abbia mai fatto. Spero per questo possa parlare a molti.

Definite il Vostro stile musicale Atmospheric Black Metal. In alcuni momenti, aggiungo, i ritmi rallentano e si dilatano fino quasi a sfiorare territori Death/Doom. Quali artisti e/o correnti musicali ritenete vi abbiano maggiormente ispirato nella creazione di  “Miserabilist Blues”?

Niccolò:

“Miserabilist Blues” ovviamente non ha la pretesa di inventare nulla. Per scrivere questo album il mio approccio è stato questo: vogliamo sentire esattamente questo elemento qui, questo effetto qui, questa melodia qua, i blast beat messi così, il basso tremolo di qua, e via dicendo. Diciamo che in testa io e Raven volevamo che tutta una serie di elementi suonasse esattamente in quel modo, niente di più. Volevo sentire la musica che avevo in testa. Non c’è traccia di sperimentazione, come potete sentire. Tuttavia mi quadra molto più di alcune composizioni sperimentali che ho fatto per altri progetti. Abbiamo deciso di dare retta solamente ai sentimenti. Prima di comporre “Miserabilist Blues”, non avevo mai approfondito il ramo del Doom Metal. È stato Raven a convincermi di contaminare l’album con quello stile e lo ringrazio infinitamente. Infatti per me è stato fondamentale “The Crestfallen”, EP degli Anathema, come “Brave Murder Day” e i lavori dei Katatonia sino al 2003. Anche i Triptykon sono stati fondamentali. L’uscita di “Requiem”, live del 2019, mi ha influenzato parecchio. Uscendo dal Doom, ci sono i Watain, gli Ulver, gli Aquilis, i Mayhem, Slayer, Immortal, Emperor, Fleshgod Apocalypse e, onestamente, tanta altra roba che ricordo e non ricordo assolutamente. Uscendo poi dal Metal c’è lo Shoegaze, l’Ambient, c’è tutto il ramo della musica classica/moderna/contemporanea che ha la sua importante percentuale di influenza. Non posso non menzionare comunque la mia eterna cotta per Beethoven. Ah, e per poco mi stavo per dimenticare gli Opeth, giusto una delle band che più mi ha ispirato artisticamente in generale nella vita (mezzo album vive grazie alla loro influenza, parlo anche a nome di Raven).

Copertina di “Miserabilist Blues

Uno degli aspetti che mi hanno colpito maggiormente è la copertina del disco. Da lontano, per così dire, la visione d’insieme risulta molto evocativa. Avvicinandosi si notano molti particolari che a prima vista sfuggono: ogni cornice funge da supporto ad un oggetto vero e proprio, come se ci si trovasse di fronte ad una sorta di mostra/altare dei ricordi di una vita. L’unico elemento bidimensionale è la fotografia incorniciata al centro della copertina, raffigurante una ragazza che a sua volta stringe a sé una cornice. Quali messaggi nasconde questa accattivante e misteriosa copertina?

Niccolò:

Il concept di tutto il lavoro si basa sulle idee di Raven, ovvero i testi, la mood visiva, la cover art e il logo stesso della band. Essendo qui io e Raven sulla stessa lunghezza d’onda, tutto quello che ha proposto in fase di progettazione era perfetto per me e mi ci sono ritrovato subito. Quando successivamente si è aggiunta Giulia Frump nel work in progress, in qualità di fotografa e concept designer, ci ha aiutato non solo a definire meglio e a realizzare tutte le idee, ma a completare il quadro completo della storia. Raven inizialmente mi parlava di voler mettere al centro di tutto un particolare di un luogo dimenticato e ‘usato’ che poi si è evoluto nella sua testa come una sorta di altare miserabile, un altare del DOOM (scritto in caps lock apposta). Un oggetto usato da tutte quelle persone che si ritrovano fuori dallo spazio e dal tempo, nella dimensione della nostalgia, per evocare e ripercorrere tutti quei ricordi passati ma stampati in quella terra eterea e mai esistita. Una terra ricca di simboli comprensibili e non, celati e non celati da archetipi eterni. La figura della Femme Fatale la conosciamo bene entrambi avendo portato a termine studi in ambito artistico. Possiamo dire che, oltre ad esserne rimasti affascinati, ci è sembrato naturale adottare questa figura come l’incarnazione dell’effetto ammaliante ma abissale del ricordo, della nostalgia appunto, del passato, della ‘bittersweetness’. Il fatto della cornice dentro la cornice l’abbiamo pensato come un portale dentro un portale, tenuto in mano infatti dalla Femme Fatale, come ingresso ripetuto ed infinito verso quella/e dimensione/i sopra descritta/e . Tuttavia, non tutti i misteri dietro la composizione vi voglio svelare, altrimenti sai che noia senza più quell’alone di mistero e incontrollabilità ineluttabile riguardo questa faccenda?

Torniamo ai contenuti musicali di “Miserabilist Blues”. Perché avete deciso di cimentarvi in una sorta di stravolgimento di “When You Sleep” dei My Bloody Valentine, canzone estratta dall’album del 1991 “Loveless”?

Niccolò:

Raven mi ha proposto di reinventare “When You Sleep” che non avevo mai sentito. Ho pensato fosse un’idea fighissima, perché non avevo pensieri e ricordi legati ad essa, non ero ‘contaminato’, l’ho preso come un esperimento e una sfida molto divertente, non avendo in partenza paletti mentali e preconcetti. Inoltre mi sembrava fottutamente triste, perciò perfetta per essere reinterpretata. Non lo nego, è la parte che mi ha divertito di più.

Raven:

Il mio desiderio era quello di prendere una canzone tra le mie preferite di generi fuori dal Metal e renderla nostra. Sono cresciuto ascoltando tantissimo la scena di Seattle degli anni 80 e 90, il Gothic Rock, il Post Punk, il Dream Pop e altri generi alternativi degli anni 90. Le opzioni che proposi a Niccoló furono “Ocean Rain” degli Echo and the Bunny Men, “Chord of Souls” dei Fields of the Nephilim, “Sweetest Chill” dei Siouxsie and the Banshees e “When You Sleep” dei My Bloody Valentine. Abbiamo scelto quella che reputavamo meno rischiosa da stravolgere tra quelle dei mostri ‘sacri’ che ho citato, tuttavia è comunque una canzone importante per me, legata alla mia adolescenza.

Forse è prematuro chiedervelo: sarà possibile, presto o tardi, ascoltare la Vostra musica dal vivo?

Niccolò:

Purtroppo dopo la scrittura di “Miserabilist Blues” la mia vita è cambiata parecchio, di conseguenza anche tutta una serie di scelte legate a questi cambiamenti. Attualmente il mio lavoro non mi concede il tempo necessario per portare la musica dal vivo. Tuttavia confido che prossimamente le cose me lo permettano, contando che tutto cambia sempre velocemente.

Speriamo che i Lettori interessati ad approfondire la conoscenza della Vostra produzione siano molti: dove potranno rintracciare “Miserabilist Blues”? Approfitterete di qualche altro canale oltre alle consuete piattaforme di streaming?

Per adesso, on line, l’album potrà essere ascoltato su Bandcamp dal canale ufficiale della Masked Dead Records, su Youtube dal canale ufficiale di Boleskine House e da Atmospheric Black Metal Albums. Successivamente non è escluso che possa uscire su altre piattaforme. Per chi invece, come noi, è un fan del formato fisico, sarà disponibile un succulento digipack arricchito da tutta la parte visuale a noi molto cara!

Come di consueto concludiamo questa piacevole chiacchierata lasciando a Voi l’ultima parola. Vogliamo convincere i Lettori arrivati sin qui a garantire ai Boleskine House un po’ del loro fondamentale supporto?

Niccolò:

Per chiunque voglia fare headbanging prima veloce e poi lentissimo con i lacrimoni, o gli piaccia avere una degna colonna sonora drammatica e arrabbiata per sublimare ore non liete, o che semplicemente sia masochista (sto scherzando ovviamente, forse) questa è la musica per voi. Io e Raven abbiamo condiviso con voi una parte importante di noi, usufruitene come più vi aggrada, ne saremmo felicissimi. In cantiere c’è dell’altro comunque, non è certo finita qui!

Oltre a ringraziare i Boleskine House per il tempo che ci hanno dedicato, ricordiamo che sarà possibile procurarsi “Miserabilist Blues” in bundle con “The Silence of Rust”, primo disco della one man band Marea, rivolgendosi alla Masked Dead Records e ordinando il nuovo numero della fanzine Sulpuhur: qui il collegamento per tutti gli interessati. Chiunque volesse approfondire il progetto Marea può approfittare di questo collegamento e leggere l’intervista di TrueMetal dedicata a quest’altro nuovo fiore all’occhiello del mondo Underground tricolore. Buon ascolto!

Boleskine House su Facebook: https://www.facebook.com/BoleskineHouseDoom?locale=it_IT

Pagina Facebook della fanzine Sulphur: https://www.facebook.com/sulphurfanzine?locale=it_IT