Black

Are You Experienced? – BØnes (tutta la band)

Di Valentina Rappazzo - 29 Marzo 2024 - 15:08
Are You Experienced? – BØnes (tutta la band)

Un tuffo nella scena underground patavina : la mia intervista ai BØNES

A cura di Valentina Rappazzo

La cosa sempre interessante dell’underground è, secondo me, la continua scoperta: vai ad una serata per sentire una band e ti si apre un mondo. E proprio con questa modalità ho incontrato sul mio cammino i BØNES, gruppo patavino black – death dai giovani componenti.

Ho fatto due chiacchiere con loro, ed ecco cosa ne è venuto fuori!

Ciao ragazzi, e benvenuti sulle pagine di Truemetal.it : prima di tutto vi ringrazio per il tempo che ci state dedicando. Raccontateci un po’ di voi, come nasce il progetto BØnes?

(Alice – Violino): L’embrione del progetto nasce durante la pandemia, quando io, Simone e Lorenzo decidiamo di mettere insieme le nostre varie influenze e attitudini per scrivere un album con sfumature prevalentemente black metal. Durante la composizione il progetto si è evoluto e abbiamo inserito elementi più ambient e death. Con l’arrivo degli altri componenti il progetto si è evoluto ulteriormente mescolando le attitudini e i gusti di ciascuno.
Il vostro è un genere un po’ avant-garde, come componete i vostri pezzi?

(Alice – Violino): I pezzi del primo album, del quale siamo in fase di mixing, sono stati composti in studio. Sono stati poi portati in sala prove dove hanno raggiunto la loro maturità. Solitamente partiamo da un’idea, un riff, un fill di batteria e da quello poi mettiamo insieme vari elementi per raggiungere il risultato finale.

(Andrea – Voce): Diciamo che è tutto molto studiato su melodia, ritmica, climax ecc. c’è parecchia ricerca in fase di progettazione in modo da avere poi in mano un prodotto il più originale possibile.

L’elemento degli archi porta un’atmosfera molto ambient, come mai questa scelta? Sono stati presenti fin dall’inizio o è uno strumento che avete introdotto nel tempo?

(Alice – Violino): La band è nata con il violino. Fin dalle prime composizioni abbiamo deciso di usarlo come tratto distintivo, come elemento di contrasto rispetto alle sezioni “violente” e talvolta integrandolo in esse.

Perché avete scelto proprio il violino come elemento di contrasto musicale da accompagnare al vostro genere?
(Alice – Violino): Suono il violino da molti anni ed è quindi stato “naturale” decidere di usare questo strumento come elemento di contrasto. Abbiamo cercato di utilizzarlo in un modo diverso dal solito Symphonic/melodic, dandogli un’aria più “solista”, per creare un’atmosfera decadente e dare all’ascoltatore un’ondata di emozioni che variano in base all’interpretazione che viene poi data dallo stesso.

Secondo voi, da giovane band, com’è la scena metal in Italia oggi per l’underground?

(Andrea – Voce): La scena metal underground in Italia oggi penso sia in grande crescita, soprattutto negli ultimi anni dopo la ripresa dalla pandemia; molti giovani, ritrovandosi in lockdown hanno avuto modo di riscoprire il piacere di prendere uno strumento in mano e suonare, cimentarsi nel canto o semplicemente arricchire la propria cultura musicale acquistando dischi/merchandise e supportando la scena che fino a pochi anni fa si ritrovava in grosse difficoltà, contribuendo quindi ad una crescita esponenziale avuta negli ultimi 2 anni.
Avendo 24 anni ed essendo l’elemento più giovane del gruppo mi ritrovo molto in quanto scritto poc’anzi, sia in prima persona, essendomi io stesso cimentato nei BØnes dopo anni ed anni di musica e studi in solitaria confinati in una cameretta, che in terza persona, vedendo amici coetanei che si sono sempre più addentrati nel genere anche solo da spettatori iniziando a partecipare sempre più attivamente ai concerti.
I locali, oltretutto, appartenenti alla scena, sembrano essere sempre più disponibili ed aperti a nuove proposte live purché queste abbiano, ovviamente, una buona organizzazione; nei nostri ultimi concerti non è stato raro trovare tante persone, provenienti anche da altri generi totalmente opposti a quella che è la scena metal, che hanno goduto delle varie performance spinte dalla semplice curiosità di ascoltare nuova musica.

Parliamo di pubblicazioni, state lavorando a qualcosa? Inoltre, come descrivereste il processo di pubblicazione alla prima esperienza a chi magari ascolta molta musica ma non sa nulla di quello che succede nella fase embrionale, prima che la pubblicazione esca?

(Lorenzo – Chitarra): Attualmente stiamo terminando il nostro primo album, abbiamo terminato le registrazioni e siamo in fase di mixing. Il processo che porta a una pubblicazione è complesso e va al di là del semplice suonare e registrare un pezzo. Ci sono molti aspetti che vanno in parallelo che devono essere gestiti, come la scelta del fonico, l’artwork, l’aspetto social e di promozione. Tutte le scelte che vengono prese sono frutto di un confronto continuo sia tra i membri della band che tra i vari collaboratori esterni; bisogna mettere insieme tutte le idee e trovare una linea comune affinché il progetto risulti coeso e professionale.

Parlateci dell’esperienza del Padova Black Metal fest, come avete vissuto questo specifico evento, e com’è il rapporto tra band nella scena underground patavina?

(Andrea – Voce): Il Padova Black Metal Fest è stata una nostra idea partorita nel 2023 con l’intento di promuovere il Black Metal e tutti i relativi sotto generi qui in Italia, siamo partiti con il primo evento il 17 Febbraio 2023, non ci aspettavamo un riscontro così tanto positivo dal pubblico, mettendo in conto il fatto che avremmo proposto delle line-up appartenenti ad un genere molto di nicchia ma, a quanto pare, siamo riusciti a muovere qualcosa, motivo per cui abbiamo deciso di riproporre il festival anche quest’anno con altre band ad affiancarci in line-up.

La nostra esperienza al Padova Black Metal Fest  è sempre molto positiva, rimaniamo sempre soddisfatti del riscontro del pubblico e, quest’anno soprattutto, abbiamo ricevuto tanto più calore vedendo altresì tanta curiosità che ha spinto diversi spettatori a complimentarsi con noi nel post-serata.

Suonare con band del calibro dei SVNTH, Die Sunde e DUIR ci ha resi orgogliosi del nostro lavoro e fatto prendere coscienza del nostro potenziale.

Il rapporto tra le band è molto amichevole, ci si aiuta tanto e ci si supporta a vicenda; quando è ora di suonare insieme ci si fa sempre il mazzo tutti insieme per portare delle performance più al top possibile. Non sono mai presenti momenti di tensione, chi ha meno esperienza live trova sempre supporto in chi ne ha di più (questo chiaramente per quanto riguarda la gestione delle emozioni sul palco).

(Enrico – Batteria): Il principio che sta alla base dell’organizzazione del Padova Black Metal Fest  è che nella stesura del roster ci sia una band ospite chiamata “da fuori” e quelle locali che diano man forte nella sponsorizzazione dell’evento. L’intento è quello di creare rete tra le band e stringere nuove amicizie. Penso che la filosofia sia ben vista dai gruppi che decidono di partecipare. Si continuerà secondo questa linea di pensiero per quanto mi riguarda.

Quali sono le band che vi hanno ispirato e vi ispirano, o che hanno segnato la vostra crescita musicale?
(Andrea – Voce): Siamo una band con diverse influenze musicali non per forza in linea con quello che è il genere che proponiamo, io, personalmente, arrivo da una scena più Deathcore, Djent e Progressive Metal, se cito alcuni gruppi posso dire di essere particolarmente influenzato, a livello vocale, da Whitechapel, Meshuggah, After The Burial, Suicide Silence, Lorna Shore ecc.

(Simone – Chitarra): Le nostre influenze sono abbastanza varie: ovviamente i grandi classici del metal (Metallica, Iron Maiden, Pantera, Death, ecc..) a cui si aggiungono tutti i vari gruppi black metal della prima era (Mayhem, Darkthrone, Gorgoroth, ecc.) e quelli più moderni (Mgla, Batushka, ecc.), personalmente gli Ulver sono uno dei gruppi che ho ascoltato di più nel genere. A questo si aggiungono influenze nella musica jazz/classica contemporanea e drone/ambient.

(Alice – Violino): Per questo progetto ci siamo ispirati, oltre che ai classici del black metal, a qualche esponente più moderno come Mgla e Deathspell Omega. Personalmente per quanto riguarda il violino, mi sono ispirata all’approccio dei My Dying Bride.

(Enrico – Batteria): Cerco di farmi influenzare da tutti i generi; dallo Stoner al Nu Metal e per finire il Progressive. Dei riferimenti possono essere Korn, Limp Bizkit, Meshuggah, Cynic, Pain of Salvation. Del genere black metal ho ascoltato tanto gli Ulver.

Quali sono i vostri progetti per questo 2024, ci potete già far sapere dove e quando i nostri lettori potranno venire a vedervi?

(Alice – Violino): Per il 2024 il nostro obiettivo è quello di pubblicare e promuovere il nostro primo album. Dopo questa trance di date ci stiamo concentrando sull’ultimazione del disco e stiamo lavorando alla stagione estiva.
Grazie mille per il tempo che ci avete dedicato, e ultimissima domanda: cosa volete dire ai giovani che oggi si avvicinano alla musica underground?

(Andrea – Voce): Una cosa che posso consigliare ai giovani che hanno intenzione di avvicinarsi a questo mondo è quello di divertirsi e andare ad ascoltare anche le band meno conosciute, per arricchire la propria cultura musicale e creare nuove amicizie nell’ambiente che non vi facciano sentire isolati e vi rendano liberi di esprimervi, senza alcun tipo di pregiudizio dato magari da chi del nostro mondo non ne fa parte in alcun modo.

Se sentite di avere un fuoco dentro, se volete dire qualcosa, se volete sfogare tutte le vostre emozioni prendete uno strumento o un microfono e fatevi sentire; siamo una nicchia piena di anime ribelli, i pregiudizi e i canoni sociali non sono cose previste in questo mondo.

BØNES lineup.

Adrea Pisarra – Voce

Simone Brolese – Chitarra Solista

Lorenzo Toffano – Chitarra Ritmica

Ferdinando Grinzato – Basso

Alice Brolese – Violino

Enrico Babolin – Batteria

 

Ed eccoci a fine intervista: forse dall’impeto della passione per quello che fanno, gli perdoniamo (forse) una piccola mancanza di classe. Un saluto ai nostri lettori, un ringraziamento … li avremo forse spaventati con tutte le nostre domande?

Ve lo saprò dire!