Are You Experienced? – Dead Men Tell No Tales (tutta la band)
Per la rubrica ‘Are You Experienced?’ TrueMetal.it è in quel di Roma per scambiare due chiacchiere con i Dead Men Tell No Tales, duo con un sacco di cose da dire e che si sta facendo conoscere con l’EP ‘Unknown’
Intervista a cura di Antonio Miele
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di TrueMetal.it.
Ciao Antonio, grazie per averci invitato per questa intervista, siamo veramente felici di essere qui.
Partiamo subito chiedendovi di raccontare ai lettori come è nata l’idea di dar vita ai Dead Men Tell No Tales.
Beh, questa è un’ottima domanda. Non c’è un vero e proprio momento in cui abbiamo deciso di mettere in piedi tutto, è nato più o meno naturalmente. Partiamo nel dire che ci eravamo persi di vista negli anni e io (Federico) per fare un po’ di pratica con Growl e Scream, visto che avevo cominciato a studiare canto, contatto Mirko. È andata più o meno così:
F: “Mettiamo su una band?!”
M: “Daje!”
Da li è cominciato il nostro viaggio, cambi di formazione vari fino al momento in cui, data la poca collaborazione ricevuta, abbiamo deciso di andare per la nostra strada e cominciare a scrivere i pezzi in due.
Ed ora, un paio di mie curiosità.
Per prima cosa, il significato “Fresh” per il vostro Groove Metal. Cosa intendente per “fresco”?
Come suggerisce il nome è un metal “fresco” che richiama tutta la spiritualità del genere… Ma no in realtà nulla, è stato un momento di ilarità in studio, partendo dalla parola Thrash, Mirko se n’è uscito con il Fresh Metal per assonanza. Quindi abbiamo deciso di adottarlo come nostro, un po’ perché ci faceva ridere, un po’ perché alla fine dei conti, in Italia, band groove se ne sentono poche, e in generale quelle che conosciamo non mischiano il tipico sound gutturale della scuola di Göteborg a sonorità abbastanza Thrash.
Poi: il vostro nome mi ricorda l’ultimo capitolo della saga dei ‘Pirati dei Caraibi’, con l’attore Javier Bardem nella parte del Capitano Salazar: il sottotitolo nella lingua originale è proprio ‘Dead Men Tell No Tales’. C’entra qualcosa, visto anche la copertina dai toni pirateschi dell’EP di debutto ‘Unknown’?
Mmm non proprio, il nome, dopo lunghissime elucubrazioni, è stato tratto da una strofa di ‘Omerta’ dei Lamb of God, prima cover fatta in sala insieme. Ci sembrava una bella idea…
Per quanto riguarda la copertina è stata una naturale conseguenza, alla fine quello è un motto piratesco, quindi l’artista che ha realizzato la copertina si è subito illuminato quando ha sentito il nome della Band… Che poi è uscito il mio (Mirko) lato nerd quando l’ho vista ed ho pensato anche io al colossal della Disney è un altro conto.
A tal proposito, chi l’ha realizzata?
Speravo me lo chiedessi perché ci tenevamo a ringraziarlo ancora per l’ottimo lavoro. L’ha realizzata un mio carissimo amico, Christian Zeppieri, illustratore e disegnatore. Anzi cogliamo l’occasione per salutarlo e ricordargli che quando lo chiameranno altre band per le copertine… una percentuale è nostra ahahah
Nel vostro EP percepisco l’influenza dei Lamb of God. Mi sbaglio?
Assolutamente, infatti come già detto prima il nome è stato proprio ispirato da una loro riga di ‘Omerta’. Per noi sono stati un punto di partenza, quindi sarebbe stato impossibile tirare fuori qualcosa senza esserne influenzati in positivo, spero.
I titoli delle tracce che compongono ‘Unknown’ sono molto sintetici e lasciano trasparire poco: di cosa si parla in questo EP che porta il misterioso titolo di ‘sconosciuto’?
Più che sconosciuto lo tradurrei in ‘’ignoto’’. Ignoto come il viaggio in cui ci sta portando questo EP, lo abbiamo scritto e registrato per divertimento, senza alcuna aspettativa, ed eccoci qua a parlare con la redazione di TrueMetal.it. Qualcuno potrebbe pensare che questo EP non sia granché, ma per noi invece vuol dire tanto, se il nostro lavoro suscita anche un minimo interesse è comunque gratificante.
In particolare, com’è nata l’idea di dedicare un pezzo alla Mary Shaw del film ‘Dead Silence’?
In realtà per caso, io ho proposto a Mirko di scrivere un pezzo ‘’Horror’’. In quel periodo ero in fissa con ‘What a Horrible Night to Have a Curs’ dei Black Dahlia Murder e quindi sotto la loro guida spirituale Mirko mi ha appoggiato.
Mary mi sembrava una bella persona, alla fine voleva solo un po’ di tempo con i suoi pupazzi ahahaha.
In un pomeriggio abbiamo scritto (ha scritto) tutta la parte strumentale e abbiamo cominciato a lavorare sulla metrica e sul testo, e boom! Ecco ‘Mary Shaw’!
Al momento i Dead Men Tell No Tales sono un duo. Non è che pensate di “allargare” la band reclutando altri musicisti?
Si l’idea è quella, ma purtroppo non troviamo né gente capace, né tantomeno gente che abbia voglia di starci dietro. Abbiamo contattato veramente tantissima gente in questo ultimo anno e mezzo, ma nessuno sembra essere affidabile … Infatti vorremmo cogliere l’occasione per diramare un annuncio pubblico: “CERCHIAMO GENTE, VENGHINO SIGNORI VENGHINO!”
E ciò mi porta alla successiva domanda: vedremo i Dead Men Tell No Tales sui palchi?
Chissà, dipende se mai riusciremo a trovare una formazione stabile. Abbiamo anche pensato a dei turnisti, ma non ci entusiasma molto l’idea, vorremmo persone con la quale condividere delle parti del processo di creazione
Siete di Roma, secondo voi è vero quello che si dice, cioè che è più facile fare questo tipo di musica nel Nord Italia?
Assolutamente! Sono tutti più seri al nord, ma soprattutto lasciano molto più spazio a band alle prime armi, come noi ahaha.
Cosa pensate della scena metal underground italiana?
Pensiamo non sia un granché, non perché non ci sia gente valida, anzi, molte band underground sono migliori di parecchi nomi blasonati, ma manca il senso di solidarietà e di ‘’fratellanza’’, molti pensano solo ad affossarti, come se parlare male di altri servisse a farti avere un contratto milionario. E in generale, per lo meno qui da noi, non si sprecano nemmeno a venire a vederti live, per poi lamentare il fatto che non c’era nessuno sotto il palco a vedere loro, è una cosa che ci manda fuori di testa.
In conclusione al ragionamento pensiamo che ci voglia più umiltà da parte di tutti.
Siamo arrivati alla fine della nostra chiacchierata, lasciamo a voi i saluti ai lettori di Truemetal.it ringraziandovi per la disponibilità.
Ringraziamo voi per lo spazio che ci avete concesso, è stato un onore!
Salutiamo non solo tutti i metallari che ci hanno letto, ma salutiamo anche tutte le nostre fan: Ciao Mamma!