Arthemis (Andrea Martongelli)
Intervista a cura di Leonardo Arci.
“Gli Arthemis non hanno bisogno di presentazione, sono meritatamente una delle band di punta del panorama metal italiano”: con queste parole inizia la recensione del nuovo disco “Black Society“, e con queste stesse parole apriamo l’intervista al cantante della band, Andrea Martongelli.
Ciao Andrea, sono passati all’incirca 3 anni dall’uscita del fortunato “Back From The Heat”, cosa è successo in casa Arthemis in questo periodo abbastanza lungo?
Andrea: Ciao Leo, in effetti in tre anni sono successe un sacco di cose; dal passaggio ad una 4-pieces line-up che ci ha dato una nuova e più aggressiva attitudine, al recentissimo approdo alla mitica label ”Scarlet Records” con cui le cose stanno andando veramente alla grande, a numerosi concerti e festival che ci hanno visti molto impegnati sul fronte live fino ad ora, all’assunzione di un nuovo management dall’ UK / Giappone, alla registrazione di uno spot pubblicitario per la “Fiat”, la creazione del nuovo album “Black Society” e la registrazione di un nuovo video clip promozionale del singolo “Angels In Black”… insomma, in questi ultimi anni siamo stati davvero impegnatissimi… ne sono successe di tutti i colori.
Avete concluso la vostra collaborazione con la Underground Symphony per firmare con la Scarlet Records: ti va di tracciare un primo bilancio di questa nuova esperienza professionale?
Andrea: Direi proprio che la nuova collaborazione con Scarlet sta dando grandi soddisfazioni ad entrambe le parti; ci siamo trovati benissimo sin dal primo incontro, come persone soprattutto ed anche sul piano professionale, promozionale. Sono sicuro che questa nuova partnership allargherà moltissimo gli orizzonti di una band che come gli Arthemis, è sempre in prima linea quando si tratta di spaccare, promuovere la nostra musica andando in tour, creare nuovi album, mantenere il contatto coi fans prima di tutto. Scarlet e Arthemis martelleranno i metal fans come un carro armato…
Una prima novità che salta agli occhi è il cambio di tematiche della copertina di “Black Society” rispetto alle precedenti. A questa corrisponde, secondo me, anche un’atmosfera leggermente più cupa dal punto vista musicale, concordi?
Andrea: Certamente! Il concept di Black Society dipinge una realtà concreta di ciò che oramai invade le menti caotiche di tutti i popoli del mondo. L’avidità, l’egoismo, la sete di denaro, l’egocentrismo, il cinismo. Il petrolio sulla cover di “Black Society” rappresenta la società attuale e tutto ciò che ci soffoca e non ci fa capire cosa in realtà stia succedendo attorno a noi; esso rappresenta la ricchezza materiale e con essa tutti i vizi che la circondano. La mano che tenta di uscirne rappresenta la speranza e la voglia di non essere più vittime di questa condizione ma di reagire e mandare questo messaggio a più gente possibile combattendo l’indifferenza. Certamente la cover e soprattutto le lyrics di BS vi faranno entrare in questo mondo e vedere.
I lavori su “Black Society” sono stati terminati più di un anno fa, ma solo oggi il CD viene rilasciato: vi sentite pienamente rappresentati dal nuovo lavoro oppure apportereste qualche modifica?
Andrea: Siamo “orgogliosi” della nostra musica perché non siamo mai scesi a compromessi con nessuno. Crediamo fermamente in ciò che suoniamo e questo è sempre stato il nostro punto di forza. I nostri fans lo sanno e ne stiamo conquistando sempre di più in tutto il mondo. Da poco è uscito il nostro nuovo album in Giappone e siamo stati tempestati di e-mail di fans esaltatissimi per le nostre nuove songs ed il nuovo video clip del singolo “Angels In Black” che potete già ascoltare sul nostro Myspace www.myspace.com/arthemisweb . Quando credi fermamente in ciò che fai le soddisfazioni arrivano sempre.
La produzione, come sempre, è impeccabile e riesce a trasmettere l’energia di ogni singola componente. Quanto incide su questo risultato la scelta degli strumenti e quanto invece è merito del lavoro dell’ingegnere del suono Nick Savio?
Andrea: Innanzitutto il fattore X che ha dato valore ad ogni singolo componente su “Black Society” è il fatto che negli ultimi due anni ci siamo concentrati sulla composizione in maniera abbastanza eterogenea; abbiamo mantenuto approcci diversissimi direi, dalla registrazione di provini nei nostri home studios all’improvvisazione in sala prove; ogni componente della band ha dato il proprio contributo in fase di songwriting. Le nostre influenze Hard Rock e Thrash-Metal, in pieno stile Black Sabbath Metallica, Anthrax, Megadeth, Slipknot, Skid Row, Winger, Tesla, Malmsteen, Europe, si sono miscelate perfettamente. La produzione è stata curata da noi stessi con l’aiuto dell’espertissimo “BB Nick Savio” dei “Remaster Studios” di Vicenza con cui siamo in fantastici rapporti. BB Nick ha saputo darci quella marcia in più e ha capito in pieno le nostre esigenze e la voglia di dare una grande svolta al nostro sound e ne è stato sicuramente elemento fondamentale.
In “Black Society” ho registrato una maggiore accentuazione della componente hard rock, presente già in passato, senza tuttavia snaturare il vostro riconoscibilissimo sound, incentrato su trame chitarristiche dinamiche e aggressive e sulla sezione ritmica sempre precisa e potente.
Andrea: Esattamente! Come dicevo, volevamo che il disco fosse vero, concreto e suonasse sporco, grezzo come il petrolio; perciò la nostra capacità di improvvisare riff e sfuriate Metal al volo e la nostra esperienza in campo Live ci hanno aiutato moltissimo in questo caso. Ogni sessione di pre-produzione in sala prove era piena di idee, le canzoni si scrivevano da sole; è stato fantastico e sicuramente “Black Society” ha aperto un nuovo capitolo nel sound degli Arthemis che sarà sicuramente la chiave di lettura ed elemento essenziale per i nostri prossimi album (sono già stati scritti tre nuovi brani… non ci fermiamo mai)
Ho letto in rete che le prime tracce che avete composto di “Black Society” sono ‘Fright Train’, ‘Electri-Fire’ e ‘Let It Roll”, che sono quelle che considero più le power oriented dell’intero lavoro. Per il futuro dobbiamo attenderci un ulteriore spostamento verso sonorità hard rock?
Andrea: Può essere Leo, ma non voglio dare limiti o etichette a ciò che faremo nel prossimo futuro anche se, si sa, siamo figli dell’Hard Rock e del Thrash Metal di matrice U.S.A. da sempre hehehe… basta, non dico più nulla!!
I testi delle vostre canzoni non sono mai stati eccessivamente positivi. Essendo tu il principale responsabile del songwriting, come spieghi questa “incongruenza” rispetto al tuo carattere sempre iperattivo ed energico?
Andrea: Hai ragione man. La musica, soprattutto in fase di stesura delle lyrics, mi dà il tempo per pensare, guardarmi intorno, vedere cose belle tutti i giorni ma non mi lascia indifferente su alcuni fatti terribili che ci circondano; essendo io musicista di professione e viaggiando molto, vedo di tutto, proprio di tutto. Sono sempre attorniato da persone che fanno festa e io sono il primo a non tirarmi indietro hehe essendo io di carattere estremamente positivo e sempre iperattivo, come dici tu. Infatti se leggi bene le lyrics degli Arthemis sono spesso trattate tematiche più dark ma il messaggio positivo è sempre nascosto all’interno di ogni song… E poi ci sono fortunatamente già i Motley Crue e i Twisted Sister per questo hahahaha party hard!
Quali sono le canzoni di “Black Society” che ritieni maggiormente rappresentative del vostro sound? Da cosa hai tratto ispirazione per la loro creazione?
Andrea: Sicuramente “Fright Train” , “Black Society”, “Electri-Fire”, “Angels In Black” rappresentano al 100% la band Arthemis; melodia, cattiveria, atmosfere dark, attitudine spudoratamente rock, energia esplosiva. Questi sono i nuovi ARTHEMIS! L’ispirazione ed il concept dell’album “Black Society” è rappresentata e chiaramente identificabile in tutti gli episodi che accadono attualmente nella nostra vita e le lyrics di ogni singola canzone sono lo specchio di essa.
Dopo la separazione da Matteo Ballottari, il ruolo di chitarrista ritmico è stato assunto da Alessio: che differenze hai notato tra i due e come ti trovi a duettare con Alessio?
Andrea: Matteo è impegnatissimo con la sua professione di Bio-tecnologo che lo portava a viaggiare molto e a non essere presente a tutte le attività della band al 100% ed ovviamente la sua dipartita non ha cambiato assolutamente i nostri rapporti nemmeno di una virgola. Gli Arthemis sono “le facce che vedi da anni sui nostri album” ed eravamo molto restii al fatto di introdurre un altro componente nuovo nella nostra famiglia. Perciò abbiamo trovato naturale la svolta ad una 4-pieces line-up che ha visto Alessio Garavello nel ruolo di Killer guitarist e cantante fenomenale, che sapevamo già essere la sua naturale dimensione, viste le sue esperienze passate in varie band. Mi trovo benissimo a scrivere riff e a jammare con lui, non dobbiamo nemmeno dirci cosa stiamo suonando… incredibile!!! Questa svolta ha certamente portato un’ondata di freschezza e compattezza di suono agli Arthemis.
Sempre riguardo ad Alessio Garavello, gli faccio i miei più sinceri complimenti perché ha raggiunto tecnica ed espressività invidiabili (dimostrata anche di recente con l’ultimo CD dei Power Quest). Non hai paura che possa ricevere qualche offerta irrifiutabile?
Andrea: Alessio è certamente uno dei cantanti più grandi e carismatici nel panorama Heavy-Metal mondiale e non si può certo dire il contrario, sia come frontman che come chitarrista, compositore, e soprattutto come persona. Non posso certamente avere paura di questo. Come ti dicevo, gli Arthemis sono un branco di fratelli prima di tutto e ai fratelli si augura solo il meglio.
Per voi la dimensione live ha sempre ricoperto un’importanza fondamentale. Che progetti avete per l’immediato futuro?
Andrea: Sicuramente un tour Europeo di supporto a “Black Society” e numerose presenze ai festival Metal europei. Ci stiamo già muovendo in questo senso anche con la nostra nuova label “Scarlet Records” e vari promoter dalla Gran Bretagna e saremo presto ready to Rock! Amiamo essere on the road perché siamo una band spudoratamente Live e chi ci ha visti sa già a cosa va incontro hahaha. Inoltre è essenziale promuovere la propria musica con più concerti live possibile e noi siamo qui per questo!
Siete una della band italiane più presenti su internet, con un sito ufficiale sempre aggiornato e con pagine personali su myspace: al di là dell’esigenza di promozione della vostra musica, quanto è importante l’interazione con i vostri fans?
Andrea: E’ assolutamente vero quello che dici Leo; i nostri siti web ( www.arthemisweb.com e www.myspace.com/arthemisweb )sono sempre aggiornati e pieni di news proprio perché l’interazione con i fans è essenziale, fondamentale! Non puoi essere solo una realtà virtuale, un’entità! I fans hanno bisogno di parlare con i propri idoli perché lo meritano! Loro sono sempre là anche nei momenti difficili che possono succedere a volte durante una carriera, ecco perché meritano il massimo rispetto. E’ la loro lealtà verso gli Arthemis che ci da la linfa vitale per spaccare tutto! Rooooock!
Bene, l’intervista finisce qui, ti rinnovo i complimenti per l’ottimo lavoro svolto su “Black Society” e ti ringrazio per la disponibilità e la simpatia. Chiudi tu l’intervista come meglio preferisci.
Andrea: Ciao a tutti voi Metalheads. Comprate il nostro nuovo album “BLACK SOCIETY” perchè siamo certi che sarà la vostra colonna sonora preferita per Headbanging furiosi e vi darà la grinta e pazzia necessaria per spaccare tuttooo! Grazie mille a te Leo per l’intervista e a tutto lo staff di Truemetal!!! You Rock! See ya on stage!