Death

Asphyx (Martin Van Drunen, Alwin Zuur)

Di Vittorio Sabelli - 2 Ottobre 2013 - 11:35
Asphyx (Martin Van Drunen, Alwin Zuur)

 

Intervista a cura di Vittorio Sabelli

Ciao Martin e Alwin, grazie per quest’intervista a ‘caldo’, subito dopo la vostra straordinaria performance: adrenalina allo stato puro. Dal palco, come avete percepito la reazione dei fan italiani?

Alwin: Siamo senza parole, è stato uno dei più concerti della mia vita! Solo per farti un esempio, sul brano di chiusura Martin cantava «The One Last» e il pubblico in coro rispondeva «On Earth»; è stato davvero emozionante.

Martin: Concordo con Alwin, un pubblico fantastico che ci ha fatto venire i brividi sin dall’inizio, grazie al suo calore. Avrei continuato a suonare per ore se fosse stato possibile. Ho cercato di limitare i tempi morti per poter suonare il più possibile in simbiosi con questo meraviglioso pubblico.

Torniamo indietro nel tempo, quando e dove vi siete incontrati per la prima volta e come sono state le vostre prime sessioni di prove?

Martin: Proprio l’inizio? È dura ricordare gli inizi, ma possiamo ricondurli alla registrazione di The Rack. Quando sono entrato a far parte degli Asphyx Bob ed Eric c’erano già, e la band aveva già sostituito alcuni elementi negli anni precedenti. La cosa più eccitante in quel periodo era lo stile degli Asphyx, che era quello che avrei voluto suonare. Quel tipo di musica pesante era ciò che desideravo fare e gli altri membri mi hanno accolto a braccia aperte, anche perché ero amico di vecchia data di Bob ed eravamo sulla stessa linea d’onda a livello musicale.

Alwin: Io invece a quel tempo ero un grande fan degli Asphyx e un giorno tornando a casa dissi a mia madre: «mamma, ascolta questo disco, è di alcuni miei amici»!

Martin: E lei si mise a ballare, no?

Alwin: Non proprio, lei ha odiato quel disco ma io l’ho adorato fin da allora!

 

 

Quali sono state le vostre band di riferimento agli inizi?

Martin: C’erano molte band che ascoltavamo: i Massacre, i Master, il primo album dei Necrophagia, gli Slaughter.

Alwin: Io ho scoperto queste band qualche anno dopo insieme ai Venom e all’arrivo del black metal, che continuo ad ascoltare ancora oggi e adoro.

Gli Asphyx sono da sempre riconosciuti tra i padri dell’underground al pari di nomi quali Autopsy e Master. Cosa pensate dell’attuale scena underground?

Martin: Dipende dal tipo di scena. Ci sono molte giovani band death metal che vengono da diversi movimenti. Ci sono i tedeschi Revel In Flesh e gli Wound, che  ricreano il sound di inizi anni ’90 e lo fanno molto bene, tenendo vivo il genere… queste nuove generazioni conoscono molto bene come suonare i blast-beat oltre ad essere molto bravi tecnicamente, e sono influenzati da band come i Grave. Rispetto a qualche anno fa è completamente differente, e invece di suonare solamente veloce prendono spunto dalla scuola di stampo svedese, lavorando molto bene e usando dell’ottimo materiale.

Alwin: Sono d’accordo con Martin, e una delle mie band preferite sono gli Entrails. Con i loro album riescono a esprimere bene la ‘vecchia scuola’ così come piace a me.

 

 

Martin, il tuo stile è pressoché unico e speciale, sin dagli inizi con i Pestilence…

Martin: A si? Non ne ero al corrente! Diciamo che ci provo…

Chi sono i leader che ti hanno influenzato?

Martin: Cronos dei Venom è stato senz’altro uno che mi ha influenzato. Ci sono stati molti vocalist che ho ascoltato all’inizio ma Cronos l’ho studiato soprattutto per l’intonazione e il ritmo che ha nel modo di cantare. 

Continui a esercitarti regolarmente per tenere la tua voce in ‘forma’?

Martin: Assolutamente si! Ho un mio particolare modo per esercitarmi. e lo faccio tutti i giorni; d’altronde è il mio lavoro ed è giusto che gli dedichi del tempo, sia a casa che prima di ogni show. Come un calciatore che si allena per essere in forma per un match, la mia voce ha bisogno di esercizi per preservarla al meglio per gli show.

C’è qualche particolare band con la quale vorreste andare in tour prossimamante?

Alwin: Mi piacerebbe andare in tour con Beyoncè, soprattutto per la musica! 

Martin: Sei un… Ci sono diverse band con le quali mi piacerebbe andare in tour, ma se devo sceglierne un paio direi Autopsy e Bolt Thrower. Ma conoscendoli bene è meglio non farlo, poiché finirebbe a party tutti i giorni…e non sarebbe il massimo.

 

 

Prossimi impegni live e progetti futuri?

Martin: Con lo straordinario concerto di stasera chiudiamo con i live (per il momento); per quanto riguarda me e Paul (Baayens) il mese prossimo uscirà il terzo disco degli Hail Of Bullets, e siamo molto entusiasti di questo progetto.  

Alwin: Per quanto riguarda gli Asphyx, stiamo scrivendo un brano per uno split che uscirà insieme agli svedesi Torture Division. Inoltre stiamo continuando a lavorare al nuovo materiale per il prossimo disco.

Grazie di cuore, vi lascio andare…anzi, prima che ne dite di berci una birra con tanto di saluti ai lettori di TrueMetal.it?

Martin: Direi che è un’ottima idea! Grazie a te e TrueMetal per l’intervista e l’unica cosa che posso chiedere ai nostri fan è che continuino a seguirci!

Alwin: Grazie a te e a tutti i nostri seguaci, e sostenete sempre l’underground!