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Astral Doors (Nils Patrick Johansson)

Di - 20 Dicembre 2007 - 20:04
Astral Doors (Nils Patrick Johansson)

Ho avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchere con Nils Patrick Johansson sul tour bus degli Astral Doors un paio d’ore prima dell’inizio dell’unica data italiana, al Black Horse Pub di Como, di supporto al neonato New Revelation. Il cantante svedese, professionale in sede live e simpatico durante intervista (ma quanta birra è in grado di reggere?), risponde ad una manciata di domande prima di essere chiamato a rapporto dai suoi compagni. Buona Lettura.

Servizio a cura di Gaetano Loffredo

Ciao Nils, sono molto contento di riuscire a parlare con te questa sera, siete pronti per l’unico concerto italiano?

Ciao Gaetano, noi siamo prontissimi e siamo davvero felici di poter suonare di nuovo nel vostro paese. Abbiamo dato uno sguardo alla location, sembra piccola ma accogliente.
 

E’ così, nonostante il Black Horse sia un locale dalle dimensioni medio/piccole, ti posso assicurare che ha un’acustica niente male se i volumi non sono eccessivi.

Bene, è proprio quello che ci vuole!

Senti Nils, stasera come gruppo di supporto ritroverete i Secret Sphere che vi hanno accompagnato per gran parte del tour. Ora che li conosci meglio, che ne pensi della loro proposta?

Sono davvero ottime persone, molto simpatici. La loro proposta è decisamente diversa dalla nostra, suonano power metal, ma devo dire che non mi dispiace affatto. Durante questo tour abbiamo instaurato davvero un ottimo rapporto coi ragazzi dei Secret Sphere. In Germania siamo stati supportati anche dai Domain, un altro gruppo che ho imparato ad apprezzare.

Bene Nils, cominciamo a parlare del nuovo arrivato: New Revelation. Penso si tratti di un disco riuscito, forse un po’ meno ispirato di Astralism, ma la formula è quella. Quali migliorie avete apportato rispetto al vostro disco precedente?

C’è una sola grande differenza che gioca a favore del nuovo disco: la produzione. Il suono è molto più pulito e in generale più curato rispetto a ciò che senti su Astralism. Devo aggiungere che il predecessore di New Revelation era improntato sulla chitarra elettrica, sempre in primo piano, il nuovo album invece è molto più vario nello stile. Consiglio a tutti di ascoltare con molta attenzione New Revelation perchè si tratta di un disco che darà grandi soddisfazioni nel lungo periodo e sono convinto sia il migliore della nostra discografia.

Dove nasce la vostra ispirazione e in che modo lavorate?

Guarda, è una cosa che avviene in modo molto spontaneo e ci muoviamo per via telematica, se così si può dire. I ragazzi compongono la parte “musicale” del disco, poi mi passano tutto via personal computer e mi metto a lavorare sulle linee vocali. Riguardo ai testi, invece, proviamo a trarre ispirazione da un buon libro o, molto più semplicemente, guardando un film in tv.

Voglio indicarti quelli che, per quanto mi riguarda, sono i brani migliori di New Revelation: la title track e Bastard Son. Vuoi suggerirne qualcuno?

E’ un disco pieno di pezzi validi e, in effetti, quelli che hai citato tu sono tra i più rappresentativi. Ne aggiungo un paio: Freedom War e Planet Earth, quest’ultimo in particolar modo, credo sia il migliore in assoluto dell’album. Ne andiamo fieri.

Torniamo alla produzione, se devo essere sincero sono rimasto soddisfatto a metà, mi aspettavo un salto di qualità ancora più netto.

Cerchiamo di migliorarci disco dopo disco anche perché, come saprai, ci auto-produciamo. Sono convinto sia la nostra migliore produzione di sempre e lo stesso Peter Tägtgren, colui che si è occupato del mixaggio, è rimasto davvero sorpreso e soddisfatto del nostro operato. Astralism aveva un ottima produzione ma un mastering terribile, infatti ci stiamo preparando per il remastering: presto ci sarà una nuova versione del disco.
 

Ho segnalato sia sulla recensione del disco dei Wuthering Heights che su quella dei Lion’s Share la tua gran voce, Nils. Quali sono le tue priorità in questo momento?

Ti ringrazio per il complimento. Wuthering Heights per ora è soltanto un progetto che inizia e finisce nello studio di registrazione. Giro molto più spesso con gli Astral Doors e per ora non ci sono problemi di accavallamento date coi Lion’s Share ma spero, prima o poi, di riuscire a fare un tour anche con Lars Chriss. In definitiva, ma solo per il momento, gli Astral Doors sono la mia priorità.

Senti Nils, suppongo che il tuo cantante preferito sia Ronnie James Dio…

Certamente (ride, ndg). Diciamo uno dei miei preferiti, gli altri sono David Coverdale e Glenn Hughes… le vecchie leggende.

Parliamo del tuo paese, la Svezia. Come vanno gli Astral Doors in patria?

Abbastanza bene direi, anche se credo sia un paese troppo piccolo per contenere tutti quei gruppi musicali. Siamo in troppi. Devi sapere che in Svezia ci sono una marea di Rock Club e ci alterniamo tra di noi in modo da riempirli tutti ogni sera (ride, ndg). Per quanto ci riguarda, siamo molto seguiti in Germania, dove abbiamo già suonato più di trenta concerti. Ma sappiamo di avere tanti fan anche qui in Italia.

Patrick, avete firmato per altri due dischi con Locomotive Records, cosa succederà dopo? Quali sono le vostre aspettative/speranze?

Ehehehe, purtroppo non ho la sfera di cristallo. Posso dirti che Locomotive sta facendo davvero un gran lavoro per noi e hanno diversi canali di distribuzione, soprattutto in Germania. Con i Lion’s Share stiamo lavorando per AFM Records ma probabilmente la Locomotive è ancora più grossa e importante. Il problema principale è la distribuzione negli Stati Uniti d’America: la Locomotive lo fa puntualmente, la AFM no. L’etichetta degli Astral Doors, attualmente, ci offre tutto quello che possiamo chiedere e garantisce, se possibile, più servizi rispetto alla comunque ottima AFM.

Andare in tour con Blind Guardian e Grave Digger vi ha permesso di imparare qualcosa? Avete rubato qualche segreto alle storiche formazioni teutoniche?

Beh, i Blind Guardian sono davvero unici nel loro genere e i Grave Digger hanno molto da insegnare e, ormai, poco da imparare. Diciamo che noi ci difendiamo bene e che, essendo in giro da tanti anni, qualche segreto del mestiere l’abbiamo appreso. Quello dei Blind Guardian però è un genere totalmente diverso dal nostro e, parlo per me, non lo seguo più di tanto: ho un disco solo, A Night At The Opera, e mi è piaciuto abbastanza ma non troppo.

Ma non è sicuramente il migliore della band.

Lo so, lo so, mi hanno suggerito di ascoltare Nightfall in Middle Earth e Imaginations From The Other Side…

E ti hanno suggerito bene. Ti lascio andare, i tuoi compagni ti reclamano: puoi salutare i fan italiani se ti va!

Certamente! Amo l’Italia e amo i fan italiani, sono scatenati. Ringrazio anche te Gaetano per l’intervista, spero di vederti in prima fila stasera e perdona l’oscurità: non abbiamo elettricità su questo maledetto tour bus! (risate ndg).

Gaetano Loffredo