Atheist: speciale ristampe 2005
Difficile scrivere di tre album come quelli rilasciati dagli Atheist in una
manciata di anni, nei primi ’90, senza trepidare un po’: album che hanno segnato
l’inizio e la fine di una leggenda, che hanno creato un genere, che sono entrati
da subito, di pieno diritto, nella schiera dei classici imperituri di un genere,
il death metal, allora ancora in piena formazione ed evoluzione. Aprrofittiamo
della gustosissima serie di ristampe a cura della Relapse Records, che ripropone
i tre dischi in versione integrale e con artwork originale, ma con l’aggiunta di
numeroso materiale bonus (ricordiamo che l’intero catalogo era ormai fuori
produzione da anni), per tornare su un discorso troppo frettolosamente
abbandonato dalla critica, ma non dal cuore dei fans.
Nati dall’idea di tre studentelli floridiani, poco più che teenagers, Kelly
Shaefer (voce/chitarra), Roger Patterson (basso) e Steve Flynn (batteria), gli
Atheist assumono la denominazione definitiva dopo un inizio col monicker
R.A.V.A.G.E. (Raging Atheists Vowing A Gory End). Non si tratta del puro
divertimento di tre ragazzi, però; e nemmeno del confusionario tentativo da
garage di un pugno di studenti pronti a divertirsi imitando i propri idoli,
senza però una chiara prospettiva della propria identità. Da subito infatti i
tre si orientano su un suono sì derivato dal thrash più iconoclasta dell’epoca
(ricordiamo che i Metallica – loro nume tutelare per i primissimi anni – erano
allora il faro di un’intera scena, anche dopo il Black Album), ma anche ricco di
idee, forse troppe per quante poteva concepirne il “metallaro” medio
del tempo, tipo umano notoriamente fissato sui cliché a tutti i costi.
Dopo le prime esperienze su demo la band riesce a farsi notare dalla Active
Records, che li mette sotto contratto accollandosi l’onere della pubblicazione
del loro debut: Piece of Time vede così la luce nel 1990. Album
ancora acerbo se raffrontato ai suoi successori, ma già avanti di eoni rispetto
a tutta la scena che lo circondava, concilia un thrash metal grezzo e virulento
con una vena tecnica da gruppo prog; strutture complesse che già prendono
notevole ispirazione dalle sonorità latine e dalla fusion, vero punto
d’ispirazione del combo di Sarasota. Ne dice il leader di sempre, Kelly
Shaefer: “Ricordo la grossa mole di idee e di spunti che volevamo inserirvi; nel contempo volevamo essere molto tecnici, limitatamente alle nostre possibilità, cercando continuamente di perfezionarci. È probabilmente l’album più influenzato dagli Slayer e dalle altre band che al tempo andavano per la maggiore, come i Metallica appunto…Eravamo inoltre dei grandissimi fan dei Rush, specialmente il nostro batterista (Steve Flynn, Nda), quindi molto di quel sound andò inevitabilmente a riversarsi su quanto componevamo.”
Piece
of Time ottiene subito un grande successo di pubblico e critica, pur non
sfondando del tutto in un mercato dalle dimensioni ancora molto ridotte e in una
mentalità diffusamente chiusa, sopravvissuta per fortuna oggi solo nelle menti
di pochi. Gli Atheist riescono comunque a compiere con successo un primo tour,
molto underground, nel Nord America e tutto sembra andare per il meglio quando
la tragedia li coglie: di ritorno dalla California verso casa, dopo l’ultimoconcerto
della tournée, il van su cui viaggiano si rovescia causando la morte sul colpo
del funambolico bassista Roger Patterson.
Il
contraccolpo è fortissimo, pari a quello subito dai Metallica – il destino
sembra essere tragicamente parallelo – con la morte di Cliff Burton. Patterson
non era solo un musicista insostituibile, per lo stile personalissimo che lo
contraddistingueva, era anche un elmento fondamentale per l’unione della band,
nonché uno dei tre fondatori. Gli Atheist hanno comunque un album già in
cantiere, composto nei mesi precedenti, e lo pubblicano nello stesso 1991: Unquestionable
Presence vede l’apice di una band che nella realtà si è spenta con la
morte di Roger, o ha iniziato a farlo. Disco che rappresenta il loro capolavoro
a detta di molti, unisce un più organico approccio prog a strutture ormai
pienamente definibili come death metal: il basso viene affidato a Tony Choy,
altro acrobata delle quattro corde, mentre è sempre più solida la presenza di
Shaefer nelle strutture impossibili create dal combo. Inutile estrapolare
singoli brani da un album come questo, ma Mother Man e Enthralled in Essence
assurgono da subito al rango di classici oltre il tempo. Ecco il commento di
Shaefer: “Raggiungemmo un alto grado di tecnica strumentale e
posso dire che fu il disco più rappresentativo: i veri Atheist, con la vera
line-up. Anche ‘Elements’ raggiunse e forse superò quelle vette, ma si
parla di un’alchimia del tutto diversa, per noi che vivevamo la situazione
dall’interno. ‘Unquestionable…’ è sicuramente il mio album preferito tra
i tre degli Atheist.”
Elements,
appunto: il loro epitaffio, scritto, registrato e pubblicato solo per adempiere
ad un contratto che – si sa, business is business – la label permetteva di
vedere rispettato nonostante in pratica la band fosse già sciolta. Flynn
aveva infatti lasciato la sua batteria per iscriversi al college, Shaefer
aveva fondato i suoi Neurotica ansioso di sfruttare le proprie corde
vocali su stili più rock e melodici e, come detto, Patterson se n’era
andato. Al contrario di quanto accade oggi nel 99% dei casi la band non
rilasciò però un live scadente, un singolo improvvisato, un greatest hits
insensato: produsse dal nulla, in soli 40 giorni, quello che è il loro album
più geniale di sempre. Se infatti il predecessore aveva raggiunto
un’organicità difficile da eguagliare, qui la band si lascia andare alla
propria più genuina voglia di sperimentare, libera da ogni vincolo di mercato,
e ne risulta un’improvvisazione jazz metal assolutamente inedita ed inaudita per
il tempo. Basato concettualmente sui quattro elementi, il disco passa in
scioltezza da episodi prettamente metal alla paradossale vena latina di Samba
Briza, inserita come divertimento ma semplicemente geniale.
Se
la parola “genio” è da centellinare nella musica moderna, non
possiamo che attribuirla senza esitazioni agli sfortunati Atheist, che solo ora
vediamo onorati a pieno con ristampe finalmente ricche e complete. Nella
speranza che le nuove leve, i giovani fans possano comprendere qual’era il metal
estremo, qual’era la passione che forniva il carburante nel decennio magico che
precedette il terzo millennio.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Elenco del materiale bonus incluso nelle ristampe:
• Piece of Time
– Beyond Demo
10. No Truth
11. On They Slay
12. Choose Your Death
13. Brain Damage
14. Beyond
– Hell Hath No Mercy Demo
15. Hell Hath No Mercy
– R.A.V.A.G.E. – On They Slay demo
16. On They Slay
17. Brain Damage
18. Undefiled Wisdom
• Unquestionable Presence
– Pre-Production Demo featuring Roger Patterson
9. Enthralled in Essence
10. The Formative Years
11. Unquestionable Presence
12. An Incarnation’s Dream
13. Retribution (Instrumental)
14. Brains (Instrumental)
– Demo 1990 featuring Roger Patterson
15. Enthralled in Essence
– Drums and Bass Tracks
16. Mother Man
– Rhythm Tracks
17. And the Psychic Saw
• Elements
– Live radio broadcast 1992
13. Unquestionable Presence
14. On They Slay
15. Enthralled In Essence
16. Formative Years
17. Mother Man
18. Retribution