Attacker (Michael Sabatini)
Wow, non posso crederci, questa intervista entra di diritto nel cult delle pagine della nostra web zine e come al solito abbiamo messo a segno un colpo magistrale, sono andato a curiosare tra le fila della band americana Attacker che in questi giorni torna sulle scene dopo sedici anni di silenzio, la parola a Michael Sabatini, storico batterista fondatore della band. Ciao Michael sono Eugenio Giordano del web magazine italiano www.truemetal.it , in primo luogo voglio esprimerti la mia gratitudine per aver accettato questa intervista, sono onorato di poterti intervistare, considero gli Attacker una band fondamentale del metal americano e sono un vostro grande supporter. E’molto bello rivedervi in azione dopo lunghi anni di assenza dalle scene, direi che possiamo incominciare l’intervista parlando proprio del periodo passato della vostra band, parlo degli anni successivi alla registrazione di “The second coming”, cosa è successo in quel lasso di tempo? Gli Attacker sono passati attraverso molte vicissitudini e vorrei sapere come siete tornati sulle vostre decisioni riunendovi.
Bene, intanto Eugenio ti ringrazio per le tue parole, dopo la realizzazione di “The second coming” la nostra label di quel periodo incominciò ad avere seri problemi di tipo economico. La crisi generica della scena metal americana e della scena thrash ci ha spinto alla decisione di porre fine agli Attacker. Nel momento del nostro split nel 1988 siamo stati toccati dalla perdita di due grandi amici che erano nostri compagni, parlo di Jim Mooney e John Leone che hanno lasciato un grande vuoto tra tutti noi. Dopo la loro morte abbiamo deciso definitivamente di lasciare gli Attacker, ma poi ho pensato di dedicare a Jim e John un nuovo album in loro memoria, l’ho pensato perchè entrambi erano dei grandi supporter del metal classico e gli Attacker erano il loro orgoglio.
Durante gli anni ottanta voi eravate considerati una delle band più promettenti della florida scena statunitense, ma molte delle band di quel periodo, come voi, si sciolsero nei primi anni del decennio successivo. Cosa era differente in quegli anni rispetto al presente? Cosa c’è di così diverso nella scena metal americana odierna rispetto al passato? Siete tornati anche per rimarcare la vecchia attitudine rispetto ai gruppi moderni?
Secondo me la differenza tra la scena degli anni ottanta e la situazione attuale è visibile solo adesso, all’epoca non c’erano tante categorizzazioni che limitavano gli ascoltatori, non c’era il power, il thrash o il death. Quando suonavi in una band metal potevi sounare stile Iron Maiden oppure alla Motely Crue. Oggi se non fai parte della categoria che piace ai fan allora sei considerato in modo marginale e non sei supportato. Gli Stati Uniti hanno sempre avuto una scena dominata dai trend, le case discografiche supportano la musica da passare in radio in modo da spingere solo su quello che l’ascoltatore medio acquista. Molta gente pensa che il metal non esista più solo perchè non passa par radio, sono tutti molto uniformati al trend. Noi siamo tornati perchè ci stava a cuore suonare la musica che amiamo e che in questi anni ci è mancata moltissimo, il metal è nel nostro sangue e non si può vivere senza. Eugenio, tutto questo viene dal cuore, non ci è mai importato nulla della fama e del successo, dei soldi, perchè non c’è nulla da guadagnarci oggi come oggi.
Adesso passiamo al nuovo disco “Soul taker” come avete affrontato il processo di composizione delle canzoni? La band è stata coinvolta in questo processo oppure una singola mente ha lavorato alla composizione in modo autonomo alle nuove canzoni? Secondo voi quali sono le differenze compositive tra questo nuovo disco e i vostri lavori passati “Battle at the helm’s deep” e “The second coming”?
La band ha lavorato compatta alla stesura dei pezzi, abbiamo incominciato a mettere giù il materiale nuovo sotto forma di idee per poi sviluppare delle vere e proprie canzoni. Questo processo è stato svolto dall’intero gruppo, abbiamo contribuito tutti alla composizione del disco. Io penso che questo album sia un incrocio tra le due precedenti pubblicazioni del gruppo. Possiede tutte le caratteristiche del sound della band è davvero un album degli Attacker.
Penso che molti degli ascolatori più giovani non abbiano mai avuto la possibilità di ascoltare la vostra musica prima di questo nouvo disco. Trovo che il nuovo disco sia molto diretto e potente e penso che piacerà moltissimo al pubblico metal. Questa attitudine diretta e integerrima è stata pianificata durante le registrazioni del disco oppure si tratta del naturale scorrere delle vostre idee e della vostra ispirazione?
Credo che questo disco sia un lavoro totalmente naturale e sincero, penso che ci sia moltissimo di ciò che abbiamo provato dopo la perdita dei nostri amici fondatori della band. Nulla più di questo e nulla di meno.
Adesso, avete mai avuto la sensazione che gli Attacker siano considerati una band di culto, ci avete mai pensato? Durante il periodo in cui avete sospeso l’attività della band avete mai avuto delle richieste da parte dei vostri fan di riunirvi? Quali sono i nuovi elementi inseriti nella vostra musica col nuovo disco? Penso che potremmo parlare di una sorta di evoluzione innegabile in “Soul taker” Mi sbaglio?
Sono onorato che qualcuno ci consideri una band di culto, ti ringrazio molto per ciò che hai detto Eugenio, questo mi rende felice perchè è la prova che i nostri sacrifici del passato sono ancora oggi molto apprezzati. Dopo la separazione io non ho ricevuto nessun tipo di commento approposito degli Attacker a causa della rovina in cui giaceva la scena metal americana. In quel periodo nessuno era interessato a qualcuno che suonasse metal. Credo che il nuovo disco aggiunga un notevole lavoro di chitarre e di armonia, ci sono più cori che in passato non erano certo nel nostro stile. Credo che queste siano le principali novità ma non ci sono comunque elementi che snaturino il nostro stile.
Voi siete una band americana ma il nuovo disco uscirà per una casa discografica tedesca, la Iron Glory, come siete entrati in contatto con loro? Perchè avete deciso di non optare per una label statunitense? Quali sono i vostri rapporti con la Iron Glory? Siete soddisfatti del loro lavoro di promozione della vostra band?
Siamo stati contattati tramite la nostra vecchia etichetta, la Sentinel Steel, Denis della Sentinel ci ha presentato Andi della Iron Glory la scorsa estate, non abbiamo mai avuto preferenze nei confronti di label americane o straniere, semplicmente ci hanno offerto un contratto allettante al momento giusto. Abbiamo svolto un grande lavoro di relazione pubblica, loro si sono dimostrati estremamente disposti a rispondere a ogni nostra esigenza. La label ha pubblicato il disco pochi mesi dopo, a noi è andato a genio. Adesso vedremo come si muoveranno per la promozione.
Quali sono le vostre principali tematiche liriche, c’è qualche canzone che vorreste spiegare ai nostri lettori? Quali sono le fonti che hanno ispirato la composizione del nuovo disco e dei soui testi? Ci sono dei messaggi nascosti inviati agli ascoltatori?
I temi principali sono incentrati su storie di vampiri, storie d’amore finite male, sulla fine del monso oppure su Jack Lo Squartatore. La canzone “Until we meet again” parla dei notri sentimenti provati quando i nostri amici sono morti. Credo che chiunque possa sentire propri questi temi, alcuni sono ispirati a dei film oppure alcune idee ci vengono dalla attuale situazione sociale del nostro paese.
State per partire in tour negli Stati Uniti per supportare la realizzazione del vostro nuovo disco? Avete la possibilità di suonare live molto spesso nel vostro paese? Vorrei sapere se state pensando di partecipare a qualche importante summer festifal in Europa, oppure di venire da noi con un tour in Primavera?
Noi suoneremo negli Stati Uniti alcune date come headliners, ma ci piacerebbe moltissimo entrare a far parte della bill di qualche grosso festival, ma la scena qui da noi è ancora troppo piccola per supportare un band come la nostra. Suoneremo al Keep It True festival in Germania il 10 di Aprile 2004 e credo che per quest anno sarà l’unica data in Europa. Spero che saremo invitati a qualche altro festival in Europa. Ci piacerebbe molto venire da voi se la situazione lo rendesse possibile nel futuro prossimo.
La vostra band rappresenta il vero approccio e la vera attitudine che il metal impone, attualmente il trend è quello di distruggere gli ideali del metal cambiando le fondamenta del genere, cosa ne pensi della nuova scena new metal attuale? Pensi che il metal classico possa risalire ai fasti del pubblico di massa? Quale idea ti sei fatto delle nuove band metal?
Detesto il new metal e la scena attuale, credo che quello non sia nemmeno metal. Spero solo che il vecchio stile possa riaffermarsi presto e con lui anche gli Attacker. Auguro alle nuove band tutto il successo possibile anche se trovo molto particolare il loro stile.
Vorrei sapere se avete un sito internet per supportare la band, ci sono dei file da poter scaricare dai nostri lettori per saggiare la bravura della vostra band? Che relazione avete con la tecnologia di internet?
Il nostro sito è www.attacker.tv abbiamo delle canzoni in download e potete vedere anche un nostro video ripreso al nostro show del 13 dicembre in America, ci sono anche video sulla realizzazione del nuovo disco. Penso che internet sia una potenziale forma di promozione per chiunque voglia raggiungere persone lontane e aumentare il proprio pubblico. Puoi trovare tutto quello che cerchi su internet è fantastico (lo dico sempre anche io, nda)
Cosa mi disci dei piani futuri della band? State componendo nuove canzoni? State preparando un tour? Cosa si nasconde nel prossimo futuro degli Attacker?
Faremo tutti gli shows che abbiamo schedulato, probabilmente incominceremo a scrivere nuove canzoni per un futuro disco e continueremo a fare quello che ci piace finchè proveremmo passione nel farlo.
Potete usare questo spazio per riferirvi direttamente ai nostri lettori, sono stato davvero onorato di poter intervistarti Michael e ti ringrazio per il tempo che hai speso nel rispondere alle mie domande spero di risentirti presto.
Grazie a te Eugenio, di cuore, ci hai dato la possibilità di parlare ai fan italiani e spero che il nuovo disco gli piaccia tantissimo, spero di rivedere tutti voi in Germania al Keep It True il 10 di Aprile.
Michael Sabatini
Eugenio Giordano