Metalcore

Attila (Chris “Fronz” Fronzak)

Di Stefano Burini - 2 Novembre 2016 - 0:01
Attila (Chris “Fronz” Fronzak)

Ciao, innanzitutto benvenuti su Truemetal.it! Come va? Al di là dell’Atlantico avete un seguito considerevole ma nel vecchio continente sono ancora in molti a non conoscervi; ti va di presentarci la tua band e di descriverci cosa fate e da dove venite?

Siamo gli Attila, suoniamo Party Metal e veniamo da Atlanta, Georgia.

So che siete in uscita con un nuovo album intitolato “Chaos”, a breve: ti va di raccontarci qualcosa in proposito? Negli ultimi due album e in particolare in “Guilty Pleasure” direi che nel vostro sound è venuta fuori una vena groove metal fino ad allora pressoché inesplorata: “Chaos” ne seguirà le orme?

Abbiamo utilizzato le nostre influenze hip hop per dare all’album più slancio e più groove. L’abbiamo anche reso molto più pesante di quanto fatto in passato, in alcuni frangenti. 

Come sono stati i riscontri da parte della critica nei confronti dei vostri ultimi album? E da parte dei vostri fan? Pensate di essere incanalati nella giusta direzione o che ci sia qualcosa di nuovo e di diverso da fare o da aggiungere?

Gli Attila o si amano o si odiano. Non abbiamo paura di fare uscire questi sentimenti allo scoperto né di catalizzare le reazioni nell’uno o nell’altro senso. Ci sono nemici e critici, ma ovviamente i pareri positivi superano quelli negativi di gran lunga.

Seppur con le vostre peculiarità venite di solito inseriti all’interno della corrente metalcore: voi concordate con questa “categorizzazione”? Quanto conta per voi il retaggio metal e quanto invece l’attitudine hardcore?

Noi siamo gli Attila e non ci consideriamo una metalcore band. Il nostro sound è unico e più “party metal” di chiunque altro e vogliamo mantenerlo divertente ma allo stesso tempo heavy. 

chris fronzak 2

 

Com’è la vita on the road oggigiorno? Viaggare attraverso vari paesi, suonare dal vivo e tutto il resto dev’essere davvero fantastico ma immagina per un attimo di trovarti in una sorta di universo parallelo nel quale non fai parte di una band con la possibilità di fare ciò che fate voi: secondo te come sarebbe la tua vita?

La mia vita sarà sempre e comunque folle, non importa dove io mi trovi.

Quando si raggiunge una certa fama e si mantiene un atteggiamento comunque estremo e fuori dalle righe come il vostro il fatto che ad una fanbase solida si contrapponga un altrettanto nutrita schiera di hater non stupisce. Voi come la vivete? Ne soffrite o pensate che faccia parte del gioco e che anzi in qualche modo la cosa possa avvantaggiarvi e allargare il vostro bacino d’utenza?

I nemici e gli hater ci saranno sempre. Non ce ne frega niente. Noi continuiamo a fare quello che facciamo e non smetteremo mai.

Dal mio punto di vista credo che molti di coloro che vi odiano per partito preso in fondo in fondo non capiscano che non siete degli stupidi ma che avete lavorato duro per arrivare dove siete. Paradossalmente comportarsi in maniera volutamente cafona è solo una parte dello spettacolo ed equivale ad indossare una maschera. Sei d’accordo?

Abbiamo lavorato davvero duramente per arrivare dove siamo. Si tratta di spettacolo e di entertainment. È esattamente come dici tu: semplicemente alcune persone non capiscono.

So che così come molti altri membri della scena hardcore/metalcore, come per esempio Jamey Jasta, ti interessi di varie cose in particolare correlate al web e alla comunicazione e so che hai anche creato la app Spur. Ti va di parlarcene? Quali sono, in generale, i tuoi interessi al di fuori della musica?

Amo le automobili “esotiche” e mi piace creare nuovi business. Mi piace lavorare sodo e in maniera frenetica per creare nuovi oggetti.

Parlando di internet, voi come vivete l’eterna diatriba tra sostenitori e denigratori? Lo vedete come un mezzo che ha contribuito/contribuisce a lanciare nuove band che altrimenti magari non avrebbero ottenuto la medesima attenzione o pensate che comunque dal lato economico con la pirateria e il filesharing ci sia sempre e solo da perderci?

Secondo me questa è una domanda che continueremo a porci per molto tempo. La gente che sostiene le band, compra la loro musica e dà loro supporto continuerà ad esserci. Nel nostro caso i social media ci hanno aiutato a diffondere la nostra musica e a farci conoscere molto più di qualunque altro mezzo.

Hai anche una tua linea personale di abbigliamento… come procede?

La mia linea di abbigliamento Stay Sick ha avuto un grande successo e stiamo cercando di diffonderla anche all’estero. Adoro essere creativo.

Recentemente avete firmato per Sharptone Records, una etichetta satellite di Nuclear Blast. Quali sono le vostre aspettative?

Il nostro team è pieno di gente fantastica e la nostra nuova label ci sta aiutando ad farci conoscere in Europa quanto in America.

Siamo in dirittura d’arrivo. Vuoi dire qualcos’altro ai vostri fan europei?

Date un ascolto al nostro nuovo album “Chaos”. Ci vediamo il prossimo anno.

Ok, grazie e buona fortuna!

Stefano Burini