Vario

Atto IV (Valerio Rizzotti)

Di - 24 Agosto 2004 - 23:46
Atto IV (Valerio Rizzotti)

Eccomi in compagnia del chitarrista del gruppo progressivo italiano Atto IV rivelazione di questi ultimi mesi. Una dimostrazione di forza impeccabile da qualsiasi punto di vista, vediamo cosa ci racconta il nostro Valerio Rizzotti.

Disco eccellente Valerio! Come ci siete riusciti?
Ti ringraziamo per complimenti! I pezzi effettivamente sono stati molto lavorati e raffinati sin dall’inizio, compresi quelli che non abbiamo incluso nel disco. Pensa che “l’incubo” l’ho scritta nel 1998 e l’abbiamo ripresa per il CD, seppur con qualche modifica; “amnesìa” e “la sindrome” sono stati scritti nel 2001 e li abbiamo lavorati fino ad ottenere uno stile personale ed arrangiamenti efficaci. Su questa linea poi, è nata “allucinazioni temporali”, scritta a quattro mani con Alex poco prima di iniziare a registrare, che abbiamo arrangiato e finito in poco più di un mese. Arrivati a luglio dell’anno scorso siamo entrati in studio: le batterie sono state registrate in tre giorni, mentre voci e overdubs li abbiamo realizzati nel mio home studio in un paio di settimane. Una settimana per mixing e mastering, ed era tutto pronto.

Avete deciso di cantare in italiano, ottima idea per questo genere di musica ma ci sono altre spiegazioni oltre al delizioso accostamento metrico della lingua italiana alla musica?
La scelta dell’italiano è prettamente letteraria e culturale: è una delle lingue più musicali del mondo, però è più difficile da gestire rispetto all’inglese, perchè ha più accenti e i concetti vanno pòsti in modo differente. Visto che tutti i gruppi prog che conosciamo cantano in inglese, abbiamo allora scelto di distinguerci e di giocare sulle melodie della voce, in modo tale che, anche uno straniero che ascolta i nostri brani, magari non capisce le parole, ma orecchia le melodie. Se ci pensi e la stessa cosa che facciamo noi in Italia con i gruppi tedeschi, francesi, rumeni, indiani, e quant’altro…

Chi ha scritto i testi e a cosa sono ispirati, ci sono riferimenti alla copertina del disco?
I testi li ho scritti io. Sono ispirati ad emozioni provate durante la vita che ho cercato di riportare in un contesto rock pesante, spero in modo efficace e non banale! La copertina è stata scelta in analogia con le atmosfere del CD: è una sala operatoria a Chernobyl anni dopo il disastro…

In che modo si pone la musica degli Atto IV sul panorama progressivo italiano?
Cerchiamo di essere una voce originale e un’alternativa al binomio “musica italiana = cantautori”. Senza ovviamente nulla togliere a nessuno di loro, sarebbe però bello che la musica italiana esportasse nel mondo più gruppi e proposte musicali diversificate.

Quali sono le vostre maggiori influenze musicali e quanto hanno inciso sulla stesura di queste quattro tracce?
Le influenze sono ovviamente i Dream Theater, ma anche Liquid Tension Experiment, Tool, PFM, Banco del Mutuo Soccorso, e il mondo jazz-fusion. Ciò che abbiamo cercato di fare nel CD è di rielaborare attivamente questo nostro background e cercare di andare in avanti: è un obiettivo costante nella nostra attività di gruppo; ci preme non cadere nei clichè e non sembrare l’ennesimo clone di una di queste band.

Immagino siate alla ricerca di un contratto discografico. Quanto è difficile per un buon gruppo italiano farsi sentire sulla lunga distanza e quali sono a tuo parere le prerogative per una buona distribuzione dell’opera?
Francamente è difficile dirlo: secondo me ciò di cui ha bisogno un gruppo, soprattutto quelli che fanno generi “di nicchia” come noi, è una casa discografica commisurata alle sue esigenze. Potrebbe infatti essere pericoloso fare subito il botto, perchè si rischia di snaturare il proprio lavoro o fare il passo più lungo della gamba: meglio costruire negli anni la propria esperienza, con costanza e umiltà, perchè in questo modo le basi sono più solide. Per quanto riguarda una buona distribuzione e promozione, penso bisogni puntare molto sul live: sul disco, volendo, puoi anche barare; dal vivo no. Quindi è lì che si vede quanto una band vale, e quanto merita.

In che modo gli ascoltatori della nostra penisola hanno accolto l’uscita di questa vostra dimostrazione di forza?
Generalmente le recensioni sono state molto positive, e questo non può che farci piacere, anche se siamo un po’ stupiti perchè non ci aspettavamo consensi coì convinti ed unanimi!

Avete concerti in programma e cosa proponete durante le vostre esibizioni?
A settembre dovremmo suonare a Tradate, ma non c’è ancora nulla di sicuro. Proporremo la scaletta che stiamo portando in giro da qualche mese, cioè tutto l’EP + tre cover, “Ouverture 1928 / Strange deja vu” dei Dream theater e “Biaxident” dei Liquid Tension Experiment.

Grazie mille. Ti lascio chiudere questa intervista con un saluto, da parte mia l’augurio di un meritato successo!
Grazie a voi per il tempo concessoci! Ci vediamo sul palco! Se volete restare aggiornati sulle nostre attività, fate un giro sul nostro sito ufficiale www.attoquarto.it ! Ciao!

Andrea’Onirica’Perdichizzi